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Analisi: Nella nebbia, Pascoli

di Giovanni Pascoli
Analisi del testo:

Questa poesia è pubblicata nei "Poemetti".Pascoli usa la nebbia in quasi tutte le sue poesie, in questa aiuta il lettore creando un'atmosfera irreale.
La Metrica: sono terzine a rima alternata (ABA, BCB, CDC). A mio parere questa poesia è molto rilassante.
Nella prima strofa Pascoli si ritrova a guardare una valle da un precipizio e nota come la nebbia copra tutto impedendo la visuale, paragonandola ad un mare piatto, grigio, senza spiagge (lidi). Il poeta riesce solo a sentire le grida degli uccelli persi quel mondo che sembra irreale.
L'unica cosa che vede sono i rami dei faggi che sembrano sospesi perché lui non riesce a vedere la base e li paragona a degli scheletri e le rovine sembrano delle allucinazioni e pensa che potrebbero esserci degli eremiti. Sentiva un cane lamentarsi ma non sapeva dove e crede a certi remoti passi che sentiva,passi né vicini né lontani,sentiva degli echi di quei passi né troppo lenti né troppo veloci che in quel mondo perduto sembravano eterni e lui cerca di vedere ma non nota nulla,non riesce a vedere. E sembra che le rovine chiedano se mai quei passi arriveranno ad una meta e sembra che i faggi chiedano a quell'uomo chi fosse che sempre cammina. Gli sembra anche di vedere un'ombra che cammina con sopra il capo un fardello che può essere quello della vita stessa, la vide ed un'istante dopo era sparita così come era apparsa.L'unica cosa che sentiva erano soltanto le grida degli uccelli persi,il lamento del cane e in quel mare senza onde e senza spiagge i rumori dei passi né vicini né lontani.In questa poesia la figura dell'ombra può avere tante interpretazioni,può essere sia un'eremita,sia la morte. Il poeta si serve di diversi sensi, soprattutto udito e vista,per creare un'atmosfera che muove da dati realistici e acquisisce ben presto un carattere simbolico. In questo testo vengono usate molte metafore come nella prima terzina:era un gran mare piano usato per descrivere la nebbia.La nebbia annulla la realtà sensibile e da al poeta libero corso alla sua immaginazione.



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