Luogo: Bologna, Ferrara, Verona
Tempo: La vicenda inizia verso sera e termina verso il mattino.
Personaggi: Rinaldo d'Asti è un "mercatante: egli era grande della persona, e bello e piacevole nel viso e di maniere assai laudevoli e graziose, e giovane di mezza età". La vedova, "del corpo bellissima", è ricca anche se in apparenza non lo è, visto che aveva una relazione con il marchese Azzo da Ferrara.
Antefatto: Rinaldo che è un mercante durante un viaggio incontra tre persone che "mercatanti parevano" e con questi continua il suo viaggio.
Modificazione: I tre accompagnatori di Rinaldo, che in realtà erano dei poco di buono, "masnadieri" aspettando che non ci fosse gente attorno a loro, derubarono il povero Rinaldo.
Nodo narrativo: Rinaldo si ritrovò solo in un'area desolata rischiando di morire dal freddo, perché la neve lo coglie.
Scioglimento: Rinaldo riesce a trovare ospitalità da una giovane vedova, con la quale ha un'avventura amorosa che durerà pochissimo.
Conclusione: Rinaldo scampato al freddo e alle avversità del fato, riesce ad arrivare al Castello Guiglielmo, dove in un secondo momento riesce a trovare il suo fante che "veggendo salire, come cattivo" lasciò il suo padrone in balia dei ladri che in questo modo non ebbero alcun problema nel derubare il povero Marchese.
Commento: Rinaldo uscendo da qualsiasi albergo aveva l'abitudine di dire "un paternostro ed un'avemaria per la anima del padre e della madre di San Giuliano" sperando che nei suoi viaggi sarebbe riuscito a trovare alla sera un confortabile albergo, nonostante le avversità lo avrebbero colto, fino alla fine riesce con la sua fede a vincerle.
Tempo: La vicenda inizia verso sera e termina verso il mattino.
Personaggi: Rinaldo d'Asti è un "mercatante: egli era grande della persona, e bello e piacevole nel viso e di maniere assai laudevoli e graziose, e giovane di mezza età". La vedova, "del corpo bellissima", è ricca anche se in apparenza non lo è, visto che aveva una relazione con il marchese Azzo da Ferrara.
Antefatto: Rinaldo che è un mercante durante un viaggio incontra tre persone che "mercatanti parevano" e con questi continua il suo viaggio.
Modificazione: I tre accompagnatori di Rinaldo, che in realtà erano dei poco di buono, "masnadieri" aspettando che non ci fosse gente attorno a loro, derubarono il povero Rinaldo.
Nodo narrativo: Rinaldo si ritrovò solo in un'area desolata rischiando di morire dal freddo, perché la neve lo coglie.
Scioglimento: Rinaldo riesce a trovare ospitalità da una giovane vedova, con la quale ha un'avventura amorosa che durerà pochissimo.
Conclusione: Rinaldo scampato al freddo e alle avversità del fato, riesce ad arrivare al Castello Guiglielmo, dove in un secondo momento riesce a trovare il suo fante che "veggendo salire, come cattivo" lasciò il suo padrone in balia dei ladri che in questo modo non ebbero alcun problema nel derubare il povero Marchese.
Commento: Rinaldo uscendo da qualsiasi albergo aveva l'abitudine di dire "un paternostro ed un'avemaria per la anima del padre e della madre di San Giuliano" sperando che nei suoi viaggi sarebbe riuscito a trovare alla sera un confortabile albergo, nonostante le avversità lo avrebbero colto, fino alla fine riesce con la sua fede a vincerle.