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Giufà e il cardinale, Sciascia: riassunto e spiegazions

Appunto di letteratura sul racconto Giufà e il cardinale di Leonardo Sciascia: breve riassunto e spiegazione con commento.

Giufà e il cardinale è un racconto di Leonardo Sciascia che si trova nella raccolta che porta il titolo "Il mare colore del vino", datata 1973. In questo racconto Giufà scambia il cardinale con un cardellino durante una battuta di caccia.



Giufà e il cardinale - Leonardo Sciascia

In questa pagina trovate tutto ciò che riguarda il racconto Giufà e il cardinale di Leonardo Sciascia: un breve riassunto del racconto, l'analisi dei personaggi e un breve commento. In un altra sezione abbiamo raccolto un po' di storie riguardanti il personaggio di Giufà.


Scheda del racconto

Titolo Giufà e il cardinale
Autore Leonardo Sciascia
Genere Racconto
Raccolta Il mare colore del vino
Data Scritto nel 1973
Luogo Sicilia
Personaggi principali Giufà, mamma di Giufà, il capitano di giustizia, gli sbirri, il cardinale, gente del posto
Frase celebre «Qui sto toccando una cosa che può essere un cardinale come può essere un cane.»




Riassunto

La gente si divertiva a prendersi gioco di Giufà perché era così sciocco da credere a ogni cosa. Alcuni gli misero in testa la strana idea di andare a caccia dei testarossa, ma Giufà non aveva mai visto prima un animale del genere e non sapeva se avessero le sembianze di uccelli, lepri, asini o addirittura di una persona. Una mattina si recò in una zona di campagna poco lontana dal paese, quando a un certo punto vide muoversi lentamente oltre la siepe qualcosa di colore rosso lucente e dal pelo che sembrava seta. Senza pensarci due volte sparò un colpo convinto di aver preso il testarossa di cui gli avevano parlato, ma aveva ucciso un cardinale. Non rendendosi conto della gravità della situazione, porta il suo bottino da caccia alla madre che si dispera alla vista del cadavere del cardinale. Giufà pensava che avrebbe fatto felice una volta tanto la povera madre e, invece, si ritrova a dover subire l'ennesimo rimprovero. Per la rabbia decide di prendere il cadavere e di gettarlo nel pozzo, non contento prende anche un montone allevato dalla madre e glielo getta anche. Passarono alcuni giorni e quei cadaveri in putrefazione in fondo al pozzo incominciarono a puzzare al punto tale che si era sparsa la voce che lì dentro ci potesse essere il cardinale. Quando il capitano di giustizia e gli sbirri arrivarono sul posto per indagare non se la sentirono di scendere giù per controllare, e vedendo Giufà indifferente dinnanzi a tanto fetore lo convinsero a calarsi giù con la promessa di una ricompensa. Da qui in poi ha inizio un simpatico dialogo fra Giufà e il capitano di giustizia circa l'aspetto che potesse avere un cardinale, che Giufà non sa cosa sia. Giufà chiese quanti piedi abbia, se avesse del pelo e addirittura se avesse anche delle corna. Non riuscendo a capirsi pienamente, Giufà lega il montone che aveva precedentemente gettato nel pozzo e chiede di tirarlo su. Alla vista dell'animale e non del cardinale, come tutti si sarebbero immaginati, nessuno si è più interessato di calarsi nel pozzo per effettuare ulteriori ricerche.



Analisi del testo

Linguaggio

L'autore adotta un linguaggio semplice e popolare, con lo scopo di strappare qualche risata al lettore in quanto un personaggio sciocco come Giufà è in grado sia di eliminare un personaggio importante come un cardinale e di farla franca nonostante le autorità sono a un passo dal cadavere.


Descrizione dei personaggi

Giufà: è un personaggio che appartiene alla leggenda siciliana in quanto sciocco, senza età come tutti i babbei, credulone, che prende tutto alla lettera, che non ha memoria di nulla, facile preda di malandrini e truffatori di ogni genere. Un'altra caratterista che evidenzia la sua natura è quella di porre continuamente domande.

Il capitano: svolge il suo mestiere in modo superficiale perché affida l'importante ricerca di un morto a un babbeo e, inoltre, supporta le scene comica innescando un vero e proprio teatrino dialogando con Giufà.

La madre di Giufà: una donna che non si capacita di come abbia potuto avere un figlio così stupido, che deve continuamente richiamare e rimproverare.

Gli altri: sono le persone che mettono strane idee a Giufà proprio perché sanno che presto ne combinerà una delle sue.



Spiegazione e commento

Questo racconto di Giufà a tinte gialle perché ci si siede come andrà a finire la storia, offre la possibilità di farsi qualche risata alle spalle di Giufà, ma anche degli altri personaggi che finiscono per diventare vittime di questa ricerca di un presunto cadavere nel pozzo. La madre è in pensiero per le sorti del figlio, gli sbirri perdono la pazienza nel reggere il dialogo con Giufà, e non dimentichiamoci del cardinale che perde prima la testa, poi la vita, e infine anche la reputazione, in quanto viene scambiato per un cardellino, poi paragonato a un cane e infine denigrato per la possibile presenza di corna che - secondo Giufà - possono spuntare anche da morti. Un altro fatto meno divertente che evidenziano le storie di Giufà e che i più "deboli" vengono sempre emarginati, trascurati e ridicolizzati, ma il nostro Giufà ha una capacità che molti vorrebbero avere: quella di dimenticare le cose, specialmente quelle brutte.



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