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Racconto di un naufrago, Marquez


di Gabriel Garcia Marquez
Una nave carica di stufe, frigoriferi e lavatrici parte dagli Stati Uniti per dirigersi a Cartagea, in Colombia. Mentre era in mare ad un certo punto si sollevò il vento e il cacciatorpediniere cominciò a sbandare inclinandosi a tribordo. Un'ondata più forte delle altre aveva lasciato fracidi i marinai che transitavano in coperta. Al posto di guardia si trovava Luis Rengifo, era nervoso, perché la nave faceva fatica a riemergere, invece Ramon Herrera disse che lui era d'accordo di buttare il carico in mare al primo ordine. Erano le 11 e 50 e un'ondata più forte delle altre precedenti costrinse il personale a invitare i salvagenti, però non tutti ebbero il tempo di farlo. Il protagonista mentre cercava di guardare che ora erano fu travolto da un'ondata che lo coprì completamente. Avendo capito che la nave stesse affondando risalì in superficie e si afferrò ad una cassa per tenersi a galla. Ad un tratto sentì le grida dei suoi compagni che gli dicevano di afferrarsi al salvagente, fu tranquillizzato al sapere che a pochi metri c'era qualcuno nella sua stessa situazione. All'improvviso vide due zattere sulla cresta dell'onda, dopo un po' ne vide una allontanarsi, per mettersi in salvo cercò di raggiungerla e ci riuscì dopo tre minuti di nuoto. Allora vide tre dei suoi compagni Eduardo Castillo, Julio Amador Caraballo e Luis Rengifo, che nuotavano in direzione della zattera. In lontananza vide Romon Herrera che gli faceva cenno di avvicinarsi. Il protagonista cercò di remare controvento, non ci riuscì, quando alzò lo sguardo Ramon non c'era più. Eduardo Castillo e Julio Amador stavano per poco raggiungendo la barca ma un onda li sommerse. Rimase solo Luis Rangifo, gli mancava qualche metro, ma proprio all'ultimo per la stanchezza affondò. Il naufrago rimasto solo e sconvolto dal vento e travolto perché in soli dieci minuti ha visto morire affogati i suoi compagni.


Analisi
Il linguaggio è chiaro, infatti il linguaggio utilizzato dall'autore è pressoché marinaresco vale a dire che ci sono certi termini specifici usati in marina come coperta, prua, ecc.
Il linguaggio può essere definito letterario tipico delle storie d'avventura.
Il registro è basso, vale a dire informale.
La struttura sintattica dai periodi e molto articolata, prevale la struttura ipotattica.
Ci sono sovrapposizioni di piani temporali diversi, perché i tempi dei verbi non appartengono tutti alla stessa sfera cronologica, vale a dire è usato il passato nelle descrizioni ma ci sono parti al presente dove sono dialogate.
Nel brano non ci sono figure retoriche di determinata importanza.
Il racconto ha una struttura compositiva varia, c'è una netta prevalenza di sequenze narrative descritte con brevi stacchi di dialoghi.
La narrazione è condotta dall'io narrante parte in cui il protagonista racconta il suo drammatico naufragio, le parti descritte e i discorsi dei marinai sono riportati in terza persona.

Commento
Secondo me il racconto è avvincente, perché ci fa vedere in modo realistico gli avvenimenti terribili che in pochi minuti come si può morire.
I momenti della narrazione particolarmente drammatici cominciano dalla IV sequenza quando i marinai vengono scaraventati in mare, e ognuno cerca di raggiungere la zattera. Solo uno ci riesce e costui vede annegare uno dopo l'altro i suoi compagni senza non potere fare nulla perché la zattera si spostava con l'avanzare delle onde.
La descrizione dell'ambiente dove si svolgono i fatti sembra tracciata sommariamente, perché la vicenda chiave che ci vuole fare capire è solo la parte degli uomini in mare e via di seguito.
L'indagine psicologica è approfondita superficialmente su due personaggi. Luis Rengifo e Velasco. Luis Rengifo era un uomo calmo, tranquillo, ma stavolta era terribilmente preoccupato, infatti egli diede ordine di distribuire ai passeggeri i salvagenti. Quando era in mare nuotava per l'estremo tentativo di raggiungere la zattera ed era sicuro e fiero ma per la stanchezza affonda. Parlando di Velasco l'unico che si è slavato il suo stato d'animo e preoccupato, disperato e travolto, perché ha visto morire i suoi compagni nel giro di pochi minuti e se ne fa una colpa personale.
Non conosco alcuna altra pagina narrativa che parla di drammatiche avventure in mare, posso dire che questo brano mi ha colpito perché essendo una vicenda drammatica, mi ha fatto nascere dei dubbi e delle incertezze, perché fossi stato io al suo posto (del naufrago) sarei sconvolto e depresso, ancor di più del protagonista.



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