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Purgatorio Canto 30 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del trentesimo canto (canto XXX) del Purgatorio dantesco
Apparizione di Beatrice, illustrazione di Gustave Doré

Tempo: mercoledì mattina del 13 aprile 1300

Luogo: Paradiso terrestre = La foresta spessa e viva, lussureggiante di prati, fiori e alberi.

Personaggi: Dante, Virgilio, Matelda, Stazio



Sintesi

L'invocazione della sposa
Quando i sette candelabri che splendono come le stelle dell'Orsa Maggiore si fermano davanti a Dante, gli anziani si volgono verso il carro trionfante e uno di loro, seguito poi dagli altri, grida, cantando per tre volte: Vieni, o sposa, dal Libano. A queste parole si levano dal carro cento angeli che cantano Benedetto tu che vieni e, gettando fiori tutt'attorno, aggiungono Date gigli a piene mani.


Appare Beatrice e scompare Virgilio
Dentro una nuvola di fiori appare una donna cinta di una corona d'ulivo, velata di bianco, che, sotto un verde mantello, indossa una veste rossa. Dante sente subito che si tratta di Beatrice e trema di emozione. Vorrebbe comunicare a Virgilio la violenta sensazione che prova, ma si accorge che il suo maestro non è più con lui.


Il rimprovero di Beatrice
Il poeta piange di sconforto, ma Beatrice lo chiama per nome, gli si rivela e lo rimprovera. Alle sue parole Dante abbassa gli occhi e, specchiandosi nel Letè, prova vergogna di sé al punto da rivolgere altrove lo sguardo, trattenendolo sull'erba vicina. La muta angoscia in cui versa viene risolta dall'intervento degli angeli che, cantando dolcemente il salmo In te, Signore, ho sperato, intercedono per lui presso Beatrice. Dante sospira e piange, ma la donna persiste nel suo atteggiamento di rimprovero, affinché il dolore provato dal poeta sia pari alla sua colpa. Egli infatti non ha messo a frutto tutte le sue doti, perdendosi dietro la ricerca di beni mondani.


La caduta di Dante
Beatrice ricorda che Dante ha seguito la retta via finché lei, ancora in vita, lo ha potuto guidare. Alla sua morte si è dato a un'altra donna e a nulla sono serviti i suoi richiami, anche in sogno, per indurlo a tornare a lei. Tanto è caduto in basso che, per salvarlo, è stato necessario che Beatrice pregasse Virgilio di condurlo a lei attraverso il viaggio ultraterreno. Perciò Dante, prima di attraversare il Letè, deve piangere lacrime di pentimento.


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