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Purgatorio Canto 15 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del quindicesimo canto (canto XV) del Purgatorio dantesco.
Altro sogno di Dante, illustrazione di Gustave Doré

Tempo: Lunedì di Pasqua 11 aprile 1300, tre del pomeriggio

SCALA ALLA CORNICE III

CORNICE III: La cornice è caratterizzata da estasianti visioni di esemplare misericordia e da una nube spessa di fumo nero che avvolge i penitenti

Personaggi: Dante, Virgilio, Angelo della misericordia

Penitenti e pena: Iracondi. Sono coloro che in vita hanno ceduto con eccesso agli istinti dell'ira. Come in vita si lasciarono soffocare e accecare dall'ira, così per contrappasso sono ora avvolti in un fumo denso, come la notte oscuro, che li soffoca e acceca. Hanno visioni estatiche che rappresentano esempi di mansuetudine e di ira punita.



Sintesi

L'angelo della misericordia
Dante e Virgilio avanzano verso occidente; quando d'un tratto una luce intensa abbaglia Dante, che cerca inutilmente di farsi schermo con le mani. Si tratta dell'angelo della misericordia, giunto a mostrare loro la scala che li condurrà alla cornice successiva. I due poeti salgono accompagnati dal canto Beati i misericordiosi, intonato dall'angelo.


L'invidia, causa di molti mali del mondo
Durante il percorso Virgilio spiega che la causa principale dei mali del mondo è l'invidia che nasce dal desiderio di possedere i beni terreni, i quali diminuiscono in proporzione per ciascuno quando vengono divisi tra molti. Invece i beni celesti non diminuiscono, ma si accrescono quanti più sono a dividere il bene celeste comune, cioè Dio.


La natura dell'amore
Virgilio spiega che ciò dipende dalla natura dell'amore, per cui più si dona, più si riceve, con soddisfazione crescente del singolo e della comunità paradisiaca. Sarà perciò necessario che Dante si adoperi, ora, perché vengano cancellate dalla sua fronte le cinque "P" che ancora rimangono.


Nella terza cornice: le tre visioni
Giungono intanto alla terza cornice, quella degli iracondi, e Dante assiste in estasi a tre visioni, che gli offrono esempi di mansuetudine. Nella prima vede Maria che, ritrovato Gesù nel tempio, gli chiede addolorata il motivo del suo comportamento; nella seconda scorge il tiranno ateniese Pisistrato che, richiesto dalla moglie di punire l'innamorato della loro figlia, poiché aveva osato baciarla in pubblico, con volto atteggiato a temperanza la invita alla moderazione. Nella terza distingue il martirio di Santo Stefano, che chiede a Dio di perdonare i suoi persecutori. Virgilio gli spiega che le visioni hanno lo scopo di aprire il suo cuore alla pace di Dio, quindi lo esorta a riprendere il cammino. Il sole volge ormai al tramonto ed ecco una fitta e densa nebbia scura avvolgere i due poeti.


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