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Il cane e il pezzo di carne


Il cane e il pezzo di carne, talvolta abbreviato in Il cane e la carne, è il titolo di una favola di Fedro, più precisamente la quarta del libro Fabulae. Questa è una favola adatta per le persone avide e un proverbio che si potrebbe associare ad essa è "Chi troppo vuole nulla stringe".

Testo (Fedro):
Un cane nuotava per il fiume, portando in bocca un pezzo di carne. Ad un tratto vide la sua immagine nello specchio delle acque e, credendo che un altro cane portasse una seconda preda, volle strappargliela. Ma la sua avidità fu punita: lasciò cadere il cibo che teneva il bocca e non riuscì neppure a toccare quello che desiderava.


Testo (2):
Un cane stava attraversando a nuoto un fiume con un pezzo di carne in bocca, quando vide riflessa nelle acque la sua immagine e credette che fosse un altro cane. Tentò allora di rubargli il boccone, ma rimase deluso: per la sua ingordigia non solo non raggiunse il suo scopo ma perse nelle acque anche la sua carne.


Analisi del testo


Tipologia: favola.

Personaggi: il cane.

Spiegazione: Un cane ha ricevuto, probabilmente dal suo padrone, un bel pezzo di carne. I cani, così come la maggior parte degli animali, considerano il cibo ottenuto senza fatica una specie di trofeo, per nulla al mondo lo lascerebbero incustodito... a meno che non trovano qualcosa di più appetibile e a portata di mano. Specchiandosi, lo sciocco cane ha trovato la sua stessa figura riflessa nell'acqua e, per prendere il pezzo di carne dell'altro cane (che non esiste), ha perso pure la sua fetta di carne che è caduta nel fiume e portata via dalla corrente.

Morale: Se si vuole avere troppo si finisce col perdere anche quello che si ha.



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