Un noto modo di dire italiano dice "andare (o filare) liscio come l'olio" per indicare delle situazioni che si sono svolte senza difficoltà e senza problemi. Forse chi lo ha ideato non ha tenuto conto che uno degli errori più diffusi nella lingua italiana si trova nella parola "olio" stessa, o meglio nel suo plurale. Il dubbio riguarda il numero di "i" che bisogna mettere al plurale di olio: oli o olii?
La forma corretta è oli, con una sola i.
Qui di seguito andremo a spiegarne il perché.
La regola grammaticale
1) Il plurale dei sostantivi e degli aggettivi che terminano in -io sarà con due "i" quando quest'ultima è tonica, cioè quando su di essa cade l'accento. Ne sono un esempio i seguenti plurali:- addìo > addii,
- gracidìo > gracidii,
- leggìo > leggii,
- oblìo > oblii,
- pendìo > pendii,
- vocìo > vocii
2) Il plurale dei sostantivi e degli aggettivi che terminano in -io sarà con una sola "i" quando su di essa non cade alcun accento, perché appunto l'accento si trova su un'altra vocale. E questo è il caso di olio, che diventa oli al plurale.
- òlio > oli
- bàcio > baci
- àglio > agli
- àgio > agi
Casi di omografia al plurale
La regola precedente è valida fino a quando non ci troviamo davanti a casi di ambiguità come i seguenti:- principe > principi,
- principio > principii
- condomino > condomini,
- condominio > condominii.
Nel caso di olio, non c'è ambiguità, quindi non necessità il raddoppiamento della vocale.