Nello stesso anno esce Con me e con gli alpini, volume di prose e di liriche che, nonostante l'alto valore della testimonianza "diretta" sulla grande guerra, in quanto era ufficiale degli alpini del primo conflitto mondiale, si abbandona spesso ad una celebrazione un po' ingenua, anche se particolarmente sentita, del sacrificio degli umili, delle classi subalterne.
Fonda due giornali «L'Astico», un giornale di trincea, e «Il nuovo contadino», per dare voce ai soldati e ai congedati che stentano a reinserirsi nella vita civile.
Per quanto riguarda la sua produzione letteraria è notevole il tentativo di rendere l'essenza di tutte le cose, dall'uomo agli oggetti, dai paesaggi ai moti interiori dell'anima, attraverso una scrittura decisamente sperimentale in cui si fondano realismo e ispirazione lirica, linguaggio quotidiano e lingua della tradizione, toni biblici e gergo burocratico.
Le sue poesie, rimaste per lungo tempo inedite o sparse su diverse riviste («Lacerba», «Riviera ligure», «La Diana»), sono state raccolte in un volume unico dall'editore Vallecchi poco prima della morte (che lo coglie a Firenze nel 1967).