In italiano, soprattutto nella forma parlata, il modo congiuntivo è spesso dimenticato o usato impropriamente. Il congiuntivo è il modo che indica la parte individuale del compimento di un'azione, esprimendone l'irrealtà, il desiderio di portarla a termine o il dubbio che essa possa realizzarsi. Diversamente dal modo indicativo, che ci mostra qualcosa che accade con certezza, il modo congiuntivo è il modo del "dubbio".
Probabilmente è con il verbo essere che si commettono il maggior numero di errori con il congiuntivo, perché essere ed avere sono i due verbi di servizio più importanti nella lingua italiana. In questa pagina andremo a vedere quando scrivere "che è" (indicativo) e "che sia" (congiuntivo).
Che è
Con "che è" s'intende la terza persona singolare del modo indicativo, tempo presente, oppure la terza persona singolare del passato prossimo quando è seguito da un verbo. Va utilizzato quando parliamo di qualcosa che è reale o che pensiamo come tale.Esempio:
- Ridi che è gratis.
- La storia dell'uomo che è partito per lo spazio.
- Fai uscire il coraggio che è in te.
Che sia
In generale, il congiuntivo si usa quando si esprime un'azione o uno stato non come reali ma come possibili, supposti, temuti o desiderati. Ovvero nelle frasi subordinate che dipendono da verbi che esprimono OPINIONE (penso che sia... - credo che sia...) DESIDERIO (voglio che sia... - preferisco che sia... -spero che sia...) DUBBIO (dubito che sia...).Esempio
- Sembra che sia necessario intervenire.
- È facile che sia lui a vincere.
- Peccato che sia troppo distante.
- Che la forza sia con te.
Lo stesso dubbio si presenta pure per il verbo esistere: Si scrive che esiste o che esista?