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Sabato die - Folgore da San Gimignano

Testo:

E ’l sabato diletto ed allegrezza
in uccellare e volar di falconi,
e percuotere grue, ed alghironi
iscendere e salire in grand’altezza;

ed all’oche ferir per tal fortezza
che perdan l’ale, le cosce e’ gropponi;
corsieri e palafren mettere a sproni,
ed isgridar per gloria e per baldezza.

E poi tornare a casa e dire al cuoco:
"To’ queste cose e acconcia per dimane,
e pela, taglia, assetta e metti a’ fuoco;

ed abbie fino vino e bianco pane,
ch’e’ s’apparecchia di far festa e giuoco:
fa che le tue cucine non sian vane!"


Parafrasi

E il sabato vi siano piacere e allegria, nell'uccellare, nel far volare i falconi e nell'abbattere le gru, e gli aironi salgano e scendano da grandi altezze; e si colpiscano con tanta violenza le oche che il loro corpo venga privato delle ali e delle cosce. Si lancino al galoppo corsieri e palafreni e si gridi con esultanza. E poi si torni a casa e si dica al cuoco: «Tieni questa selvaggina, e preparala per domani, e pela, taglia, componi e metti al fuoco; e vi siano vino di qualità e pane bianco, perché ci dobbiamo preparare a festeggiare e a divertirci; fa' in modo che la tua cucina non sia cattiva».

Commento

Ancora una scena di caccia; ma la prospettiva cambia, diventa aerea: volano i falconi, piombano sulla preda, corsieri e palafreni si lanciano con grida di entusiasmo. Viene il momento del ritorno, la grande vivacità del primo quadro s'acquieta: il cacciatore è sempre buongustaio e raccomanda al cuoco di preparare un ottimo pranzo.



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