Testo:
No spero di trovar giammai pietatenegli occhi di costei, tant’è leggiadra.
Questa si fece per me sottil ladra,
ché ’l cor mi tolse in sua giovane etate.
Trasse Amor poi di sua nova biltate
fere saette in disdegnosa quadra
dice la mente, che non è bugiadra,
che per mezzo del fianco son passate.
I’ non ritrovo lor, ma ’l colpo aperto,
con una boce che sovente grida:
«Merzé, donna crudel, giovane e bella!»
Amor mi dice, che per lei favella:
«Novo tormento conven che t’uccida,
poi non se’ morto per quel c’hai soferto».
Parafrasi
Non spero di trovare mai pietà negli occhi di costei, tanto è altera! Costei si fece per me ladra astuta, poiché mi rubò il cuore, pur essendo giovinetta. Amore trasse poi dalla sua meravigliosa bellezza delle frecce acuminate in disdegnosa foggia. La mia anima, che, non è bugiarda, afferma che tali frecce mi hanno trapassato il fianco. Io non le ritrovo conficcate in me, ma vedo le ferite aperte che sembrano spesso gridare: «Pietà, donna crudele, giovane e bella!».Amore mi dice, parlando per conto di lei: è necessario che un nuovo tormento ti uccida, poiché tu non sei morto a causa di ciò che hai patito.
Commento
Lo stile aspro del Frescobaldi, il gioco ritmico e fonico delle rime non sono soltanto invenzioni, artificio: il suo è un modo risentito di parlare d'amore.