La politica economica di Depretis abbandona il liberismo che aveva rovinato l'industria del sud ed esposto quella del nord alla concorrenza ed adotta tariffe protettive sostenendo i commerci e l'industria (bellica) e l'edilizia con grandi interventi urbanistici. Promuove inchieste sullo stato dell'agricoltura ma il suo interesse è all'industria. Nel 1887 il protezionismo è esteso anche all'agricoltura (dazio sul grano), ne segue la chiusura dei mercati esteri (guerra doganale con la Francia). Ottiene gravi ripercussioni sociali dimostrate dalla crescente emigrazione.
Fonte: Mapper-Mapper