La scultura "Apollo e Dafne" di Bernini viene eseguita per il cardinale Scipione Caffarelli Borghese. In questa opera vi è fantasia e libertà d'espressione, trasgrediscono quasi tutte le regole del classicismo.
del quale però si conserva l'armonia in tutta la scultura del Bernini; c'è equilibrio di fantasia e classicità. Nella scultura Apollo e Dafne sono raffigurati nel momento in cui Apollo (Dio della musica e delle profezie) raggiunge la ninfa Dafne e lei si tramuta in una pianta di alloro. Bernini da' alle figure un senso di movimento, prima di allora sconosciuto: la gamba sinistra di Apollo è sollevata e il braccio destro spinto all'indietro equilibra lo slancio della corsa; per sfuggirne Dafne si inarca in avanti, con un colpo di reni e urla disperata mentre Apollo la ghermisce con la mano sinistra ma capelli e mani iniziano a trasformarsi in mani e le dita dei piedi diventano radici. In questa opera l'azione è congelata al suo culmine. Si ispira alle "metamorfosi" di Ovidio che riprende i miti greci.
Fonte: Mapper-Mapper