(INGLESE) The beginning of each school year seems a long journey, almost interminable, day after day you live according to a precise rhythm, immutable, school, lessons, questions, explanations, home, homework, study, brief moments of distraction, on Saturday evening, Sunday, a party, a walk.
We are used slowly, or perhaps we resigned to the slow passage of time.
During the long winter months I sighed, more often, pending the arrival of May, pending the end of the class.
Then suddenly you realize that June is near, so another school year draws to a close. We guys are pretty routine: even if we were not really good in one place, we come to hear us.
For a year we lived together, we joked, laughed, cried too. sometimes, but always together as a family.
On a screen pass in my mind memories of a year one after another: the happy first day of school, and then immediately homework questions. How hard was, I remember, get back to study after the summer. The study weighed. How many hours spent in my room, dreaming, sometimes, spring, and these days the end of school year. I remember everything. Small and big disappointments, moments of happiness or anxiety, waiting, misunderstandings, discussions at home and at school, the everyday life.
And it's nice to talk of a hazard when it is already far away remember the day after to hear lectures and homework, the cunning and successful ones, the most frequent failures, the atmosphere of friendship that you have created.
This confirms the belief that a year has not gone in vain, that we used well, learning new things.
Certainly no tears will pour on the closure of the school waiting for me the sun, freedom, serenity, and many other small but great things. Then the school is not over, unfortunately, two or three months and then start over with the last year, with maturity.
So let's spend another few good these days, studying, and later on, finally away from homework, tuition, books, notebooks .. and teachers!
(ITALIANO) L'inizio di ogni anno scolastico sembra un cammino lungo, quasi interminabile: giorno dopo giorno si vive secondo un ritmo preciso, immutabile, scuola, lezioni, interrogazioni, spiegazioni, casa, compiti, studio, brevi momenti di distrazione, il sabato sera, la domenica, una festa, una passeggiata.
Ci siamo abituati, lentamente, o forse ci siamo rassegnati, al lento trascorrere del tempo.
Nei lunghi mesi invernali ho sospirato, spesso e volentieri, in attesa dell'arrivo di Maggio, in attesa della fine delle lezioni.
Poi improvvisamente ti accorgi che Giugno è vicino, cosi un altro anno scolastico sta per finire. Noi ragazzi siamo piuttosto abitudinari: anche se ci siamo trovati non proprio bene in un luogo, finiamo per sentirlo nostro.
Per un anno, abbiamo vissuto insieme, abbiamo scherzato, riso, pianto anche. qualche volta, ma sempre insieme, come una famiglia.
Passano su uno schermo nella mia mente i ricordi di un anno, uno dietro l'altro: gli allegri primi giorni di scuola, e poi subito i compiti, le interrogazioni. Come era duro, io ricordo, rimettersi a studiare dopo l'estate. Lo studio pesava. Quante ore trascorse nella mia stanza, sognando, certe volte, la primavera, e questi giorni di fine anno scolastico. Ricordo tutto. I piccoli e i grandi dispiaceri, i momenti di felicità o di ansia, di attesa, le incomprensioni, le discussioni, a casa e a scuola, la vita di ogni giorno.
E poi è bello parlare di un pericolo, quando esso è ormai lontano: ricordare i giorni trascorsi a sentire lezioni e a fare i compiti, le astuzie riuscite e quelle, più frequenti, fallite, l'atmosfera di amicizia che si è creata.
Questo conferma il convincimento che un anno non è passato invano, che l'abbiamo utilizzato bene, apprendendo nuove cose.
Di certo non verserò lacrime sulla chiusura della scuola: mi aspetta il sole, la libertà, la serenità, e tante altre piccole ma grandi cose. Poi la scuola non è certo finita, purtroppo: due o tre mesi e poi si ricomincerà con l'ultimo anno, con la maturità.
Quindi cerchiamo di trascorrere bene questi altri pochi giorni, di studiare, e poi via, finalmente lontano da compiti, lezioni, libri, quaderni.. e professori !
We are used slowly, or perhaps we resigned to the slow passage of time.
During the long winter months I sighed, more often, pending the arrival of May, pending the end of the class.
Then suddenly you realize that June is near, so another school year draws to a close. We guys are pretty routine: even if we were not really good in one place, we come to hear us.
For a year we lived together, we joked, laughed, cried too. sometimes, but always together as a family.
On a screen pass in my mind memories of a year one after another: the happy first day of school, and then immediately homework questions. How hard was, I remember, get back to study after the summer. The study weighed. How many hours spent in my room, dreaming, sometimes, spring, and these days the end of school year. I remember everything. Small and big disappointments, moments of happiness or anxiety, waiting, misunderstandings, discussions at home and at school, the everyday life.
And it's nice to talk of a hazard when it is already far away remember the day after to hear lectures and homework, the cunning and successful ones, the most frequent failures, the atmosphere of friendship that you have created.
This confirms the belief that a year has not gone in vain, that we used well, learning new things.
Certainly no tears will pour on the closure of the school waiting for me the sun, freedom, serenity, and many other small but great things. Then the school is not over, unfortunately, two or three months and then start over with the last year, with maturity.
So let's spend another few good these days, studying, and later on, finally away from homework, tuition, books, notebooks .. and teachers!
(ITALIANO) L'inizio di ogni anno scolastico sembra un cammino lungo, quasi interminabile: giorno dopo giorno si vive secondo un ritmo preciso, immutabile, scuola, lezioni, interrogazioni, spiegazioni, casa, compiti, studio, brevi momenti di distrazione, il sabato sera, la domenica, una festa, una passeggiata.
Ci siamo abituati, lentamente, o forse ci siamo rassegnati, al lento trascorrere del tempo.
Nei lunghi mesi invernali ho sospirato, spesso e volentieri, in attesa dell'arrivo di Maggio, in attesa della fine delle lezioni.
Poi improvvisamente ti accorgi che Giugno è vicino, cosi un altro anno scolastico sta per finire. Noi ragazzi siamo piuttosto abitudinari: anche se ci siamo trovati non proprio bene in un luogo, finiamo per sentirlo nostro.
Per un anno, abbiamo vissuto insieme, abbiamo scherzato, riso, pianto anche. qualche volta, ma sempre insieme, come una famiglia.
Passano su uno schermo nella mia mente i ricordi di un anno, uno dietro l'altro: gli allegri primi giorni di scuola, e poi subito i compiti, le interrogazioni. Come era duro, io ricordo, rimettersi a studiare dopo l'estate. Lo studio pesava. Quante ore trascorse nella mia stanza, sognando, certe volte, la primavera, e questi giorni di fine anno scolastico. Ricordo tutto. I piccoli e i grandi dispiaceri, i momenti di felicità o di ansia, di attesa, le incomprensioni, le discussioni, a casa e a scuola, la vita di ogni giorno.
E poi è bello parlare di un pericolo, quando esso è ormai lontano: ricordare i giorni trascorsi a sentire lezioni e a fare i compiti, le astuzie riuscite e quelle, più frequenti, fallite, l'atmosfera di amicizia che si è creata.
Questo conferma il convincimento che un anno non è passato invano, che l'abbiamo utilizzato bene, apprendendo nuove cose.
Di certo non verserò lacrime sulla chiusura della scuola: mi aspetta il sole, la libertà, la serenità, e tante altre piccole ma grandi cose. Poi la scuola non è certo finita, purtroppo: due o tre mesi e poi si ricomincerà con l'ultimo anno, con la maturità.
Quindi cerchiamo di trascorrere bene questi altri pochi giorni, di studiare, e poi via, finalmente lontano da compiti, lezioni, libri, quaderni.. e professori !