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Figure retoriche: Alta è la Notte, Monti

Individuazione e spiegazione di tutte le figure retoriche presenti nel testo della poesia Alta è la notte di Vincenzo Monti.
alto-notte-monti

Questa poesia di Vincenzo Monti descrive un momento di introspezione e disillusione del poeta durante una notte tranquilla. Il poeta osserva il mondo addormentato e contempla il cielo stellato, riflettendo sulle sue emozioni e sulle incertezze della vita. Il poeta si lascia trasportare dai ricordi di momenti felici trascorsi con una persona amata durante una notte simile, quando insieme contemplavano le stelle. Tuttavia, questi ricordi lo portano alla consapevolezza della perdita di quella felicità e alla tristezza del presente.





Alta è la notte: figure retoriche

In questa pagina trovate tutte le figure retoriche contenute nella poesia Alta è la notte di Vincenzo Monti. Per leggere parafrasi e commenti vi rimandiamo alla sezione principale → Alta è la notte - Monti.



Metafora

Nel v.1 associa l'aggettivo alta alla notte e vuol dire che è notte fonda o profonda.
alta è la notte

Nel v.3 la procella è sinonimo di tempesta ed è usato questo termine in senso figurato, per sottolineare la confusione nel proprio animo.
procella del mio cor

Nel v.7 descrive che vi sono le nuvole nel cielo frammentate che permettono di osservare le stelle sparse.
del ciel per gl'interrotti campi



Anastrofe

Nel v.1 l'ordine corretto delle parole sarebbe dovuto essere "La notte è alta".
alta è la notte

Nel v.16 l'ordine corretto della parole sarebbe dovuto essere "mi rimebri la beata notte".
la beata notte mi rimembri

Nel v.29 l'ordine corretto delle parole sarebbe dovuto essere "il silenzio della notte".
della notte il silenzio



Endiadi

Ne v. 6 sono due i verbi associati al vento e insieme si completano per sottolineare la furia del vento che non solo spinge le nuvole ma le divide in più parti.
squarcia e sospinge



Personificazione

Nel v. 2 scrive che il mondo dorme, che è un'azione tipica degli essere umani. In questo caso la personificazione serve a sottolineare il silenzio generale in assenza di attività umane.
dorme il mondo

Nel v. 6 il vento che sposta le nuvole è definito iracondo, e questo è un aggettivo che sta a significare "disposto all'ira".
iracondo soffio



Iperbato

Nel v. 3 le due parole dovrebbero stare vicino tra loro perché il loro significato parafrasato è "sembra sospesa".
par ... sopita

Nel vv. 6-7 il verbo veggo (vedo) dovrebbe stare vicino a "le stelle".
veggo ... le stelle



Metonimia

Nel v. 4 viene usato il termine piume al posto del letto, ovvero la materia per l'oggetto.
piume



Allitterazione

Nel v. 8 è presente l'allitterazione di E - S - R - T
deserte scintillar le stelle



Anafora

Nel verso 9 e nel verso 25 si ripete la stessa parolina all'inizio del verso.
Oh



Domanta retorica

Nei vv. 10-11 è presente una domanda, "davvero un giorno Dio spegnerà la luce di tutte le stelle?", la cui risposta viene data dal poeta stesso appena prima della domanda, ovvero "anche voi cadrete".
e verrà tempo che da voi l’Eterno ritiri il guardo, e tanti Soli estingua?



Esclamazione

Nel v. 25 vi sono due esclamazioni consecutive che servono a trasmettere le emozioni provate dal poeta nel rievocare il passato.
Oh rimembranze! oh dolci istanti!



Sineddoche

Nel v. 33 utilizza il termine ciglia per indicare gli occhi, ovvero la parte per il tutto.
ciglia



Enjambement

Di seguito trovate tutte le spezzettature dei versi:
con esso / par (vv. 2-3)
che del vento / squarcia (vv. 5-6)
l'Eterno / ritiri (vv. 10-11)
carro / rovesciato (vv. 12-13)
son questi / gli addormentati (vv. 27-28)
muta mesta Natura (vv. 29-30)
comincia de’ miei sospiri (vv. 31-32)



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