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Riassunto breve: Il Neorealismo

Il termine neorealismo venne adoperato da Arnaldo Bocelli nel 1931 , in concomitanza con la pubblicazione degli “indifferenti “da parte di Moravia. Queste opere infatti sono legate alla realtà del tempo e alcuni vogliono che il termine Neorealismo sia stato preso in “prestito” dal cinema che nel dopoguerra seppe esprimere meglio della letteratura opere legate alla realtà.
La data di nascita del Neorealismo è intorno agli anni 1940-50 e quindi dopo la seconda guerra mondiale , nacque come abbandono del Decadentismo e si pose come fiducia nel futuro e negli uomini sconvolti dall'orrore della guerra ma capaci di ricostruire un mondo migliore. Il neorealismo riprende le forme espressive del Realismo del Verga e di Zolà e si impegna a registrare con fedeltà la realtà cruda e spietata seguita alla tragedia della guerra, si tratta dunque di una letteratura impegnata soprattutto nei problemi sociali e vuole contribuire a risolverli.
La lingua deve essere il più vicino possibile al parlato in modo che le opere di narrativa possano essere nelle mani di tutti.
Gli argomenti vengono presi dalla storia contemporanea e dunque dal fascismo, dalla Resistenza e ci si incontra spesso con operai, contadini e quindi persone umili.

Il nuovo realismo si presenta con un forte impegno politico e sociale che lo porta a svolgere argomenti diversi dal Realismo precedente come quelli dell’antifascismo, del movimento operaio, degli scioperi, delle province arretrate , ma è mancato ai Neorealisti la profondità dell’indagine infatti questi si limitavano ad esporre I fatti in lingua uguale a quella parlata.

Il neorealismo trovò diffusione anche nell’ambito del cinema dove ebbe molta efficacia e ammirazione, in breve il neorealismo si prefigge dei punti principali ovvero:

  • l'idea che la letteratura debba lasciare spazio alla rappresentazione quasi cronachistica della realtà, nella convinzione che siano i fatti stessi a caricarsi di significato etico ed estetico;
  • a questa concezione si ricollega quella della letteratura come "impegno" culturale e sociale, anche nel quadro della ricostruzione materiale e morale del paese dopo il Fascismo e la guerra;
  • l'ampio spazio riservato alle testimonianze dirette e alle esperienze autobiografiche, come per esempio quelle di guerra e di prigionia;
  • una scelta linguistica e stilistica il più possibile vicina al "parlato", con un'attenzione anche alle diverse caratteristiche regionali, che mira a conferire autenticità alla narrazione.

Principali esponenti del Neorealismo sono Alberto Moravia, Elio Vittorini e Primo Levi.



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