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La Gioconda, Monna Lisa, Leonardo da Vinci - Analisi

Appunto di arte riguardante il dipinto "La Gioconda, Monna Lisa" di Leonardo da Vinci: storia, descrizione e analisi dell'opera.

Il dipinto più famoso dell'artista è La Gioconda conosciuta anche come Monna Lisa (1503-1514), quadro ad olio su tavola di pioppo di dimensione 77 cm x 53 cm realizzato a Firenze quando Leonardo era circa trentenne ed ora esposto nel Museo del Louvre di Parigi. L'opera fu commissionata da Giuliano de’ Medici, ma secondo l’artista non fu mai terminata perché Leonardo la portava sempre con sé ed era sempre soggetta a lievi ritocchi. La figura principale è quella di una donna, una dama fiorentina su un insolito sfondo di rocce e di acque. Essa ci guarda con un lievissimo sorriso e uno sguardo un po' ironico. Il linguaggio degli sguardi dipinti sula tela presuppone una lunga ricerca sul vero e l'attenzione a ogni più sottile riflesso della mente sulla muscolatura facciale, sui muscoli orbitali e labiali (ovvero degli occhi e delle labbra).



La figura della donna

Ritrae Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, una delle famiglie più importanti di Firenze (è solo un'ipotesi). Leonardo da Vinci, in quegli anni, infatti, si trovava proprio in soggiorno a Firenze, dove i migliori artisti erano invitati a proporre il proprio talento ed il proprio genio. E' una donna raffigurata a mezzo busto con lo sguardo sinistro rivolto verso lo spettatore.



Paesaggio

Leonardo spesso dipingeva nelle sue opere un panorama roccioso e fluviale ed infatti sullo sfondo si può intravedere un paesaggio: non è un invenzione, né una fantasia, ma è la trasformazione in immagini di ciò che l’artista osserva: pare rappresenti un punto molto preciso della Toscana, dove l'Arno supera le campagne di Arezzo e riceve le acque della Val di Chiana. Alcuni esperti infatti hanno notato che la Gioconda è seduta a ridosso di un loggiato (si intravede il parapetto e anche le basi di 2 colonne laterali). Sulla destra della Gioconda oltre la spalla c'è un ponte basso, a più arcate, un ponte antico, a schiena d'asino di stile romanico, un ponte identico al ponte a Buriano che scavalca tutt'oggi l'Arno. anche in questo quadro ma soprattutto anche nella Vergine delle rocce... la tecnica dello sfumato non fa percepire nessun segno delle pennellate ed è un classico nella tecnica di Leonardo.



Analisi del dipinto

La Gioconda è una figura emblematica infatti 

Linea: Sono utilizzate linee curve e sinuose che danno al quadro un senso di continuità che viene trasmesso anche al corpo della donna.

Colore: I colori sono tenui, piuttosto cupi e vengono messi in contrasto i colori più chiari dello sfondo con i colori più scuri dei vestiti e dei capelli della donna. Sono sfumati e non si ha mai una campitura unitaria: il colore varia a seconda dell’ incidenza della luce e dei riflessi prodotti dall'irregolarità delle rocce sullo sfondo.

Volume: I volumi sono modellati dallo sfumato, cioè dal leggero graduarsi dei toni d’ombra. I volumi sembrano reali ed è presente un forte chiaroscuro tra i vestiti ed il volto della donna. Plastici sono il volto, le mani e i vestiti della donna.

Luce: Vi sono due fonti di luce: una che proviene dal davanti e illumina il corpo della donna, l’altra, la luce del giorno, proviene dall'alto e illumina il paesaggio alle spalle della dama.

Spazio: Lo spazio è costruito con l’uso della prospettiva lineare. Leonardo aumenta l’illusione di profondità applicando il frutto delle sue osservazioni sull'analisi dell’atmosfera: maggiore è la distanza, minore è la nitidezza dell’oggetto rappresentato. La donna si trova probabilmente su un baldacchino o comunque in un luogo sopraelevato rispetto allo sfondo.

Linee di forza: Il ritratto può essere racchiuso entro uno spazio piramidale che ha come vertice la testa della donna.

Simmetria: Il busto, le braccia e la testa della dama ruotano secondo direzioni di movimento diverse, cosicché le due metà del dipinto, tanto nel volto come nello sfondo, sono condotte a infrangere le leggi della simmetria. In tal modo Leonardo elimina dal soggetto ogni residuo di rigidezza e immobilità, conferendo alla figura una naturalezza e un’animazione che non hanno precedenti a tal punto che c'è chi sostiene che se dividiamo il suo viso in 2 parti (destra e sinistra) si può notare che nello stesso volto sono rappresentate due età diverse della Monna Lisa: la parte sinistra è il viso di una persona adulta,serena, nella parte destra invece il viso è più paffuto, sorridente ed è di una donna più giovane.



Spiegazione

La Gioconda o Monna Lisa è una delle opere d'arte più conosciute al mondo per una serie di caratteristiche: dal punto di vista esecutivo Leonardo stesso definì l'opera come la più completa dal punto di vista della trattatistica e poetica artistica del periodo. Infatti le opere di Da Vinci come quelle di altri grandi artisti del Rinascimento non sono considerate delle semplici opere d'arte ma degli autentici trattati scientifici. Proprio per questo sono capolavori assoluti. Inoltre le caratteristiche del dipinto (la pseudo rotazione della Monna Lisa, il paesaggio sullo sfondo che si disperde attraverso la splendida tecnica dello sfumato leonardesco; il sorriso, lo sguardo...) rendono l'opera assolutamente un capolavoro. In particolare Leonardo conferisce al volto una sorta di enigmaticità. Si sente spesso parlare del sorriso enigmatico. Enigmatico perché noi non sappiamo veramente se lei stia ostentando un sorriso o meno. Lo sguardo, attraverso la tecnica dello sfumato applicata dall'artista non guarda in una direzione particolare per tanto ovunque noi ci poniamo rispetto all'opera sembra sempre che questa nobildonna ci stia seguendo con lo sguardo.
Emergono poi una serie di studi e supposizioni fatte in merito all'opera. Infatti molti pensano che dietro il volto giocoso si celi l'autoritratto del maestro. In molti tratti si può supporre sia così ma non c'è mai stato un riscontro scientifico.



Importanza della Gioconda

L'opera è oltremodo famosissima per essere stata oggetto di infiniti omaggi, tributi, ma anche parodie e sberleffi. Oltremodo pubblicizzata grazie a "Il codice Da Vinci" l'opera deve la sua fama oltre alle sue caratteristiche anche per questioni di possesso. Infatti gli italiani rivendicano il possesso e la legittimità ma delle fonti scritte attestano che l'opera venne acquistata dal re di Francia. L'opera è diventata famosa anche per la sua storia: non sono mancati i tentativi di vandalismo, nonché un furto rocambolesco che in un certo senso ne ha alimentato la leggenda. In particolare quest'ultimo ha fatto aumentare l'interesse della critica negli anni.



Il furto

Il furto avvenne la notte tra domenica 20 e lunedì 21 agosto 1911; i sospettati illustri furono il poeta francese Guillaume Apollinaire che aveva dichiarato di voler distruggere i capolavori di tutti i musei per far posto all'arte nuova e Pablo Picasso ma entrambi furono in seguito rilasciati, si iniziò a sospettare che fossero stati i mandati dell'Impero tedesco, nemico della Francia. E così convinti che il quadro fosse perso per sempre riempirono lo spazio vuoto sulla parete lasciato dalla Gioconda con il Ritratto di Baldassare Castiglione di Raffaello. Solo in seguito si scoprì che a rapirlo fu un ex-impiegato del Louvre, Vincenzo Peruggia, convinto che il dipinto appartenesse all'Italia e non dovesse quindi restare in Francia, lo aveva rubato uscendo dal museo a piedi con il quadro sotto il cappotto con l'intenzione di "regalarlo all'Italia", pensava di aver fatto un qualcosa di bene per l'Italia ma quando provò venderlo a un mercante d'arte di Firenze nel 1913 venne catturato e dovette scontare una pena di un anno e quindici giorni di prigione. Adesso in tantissimi musei famosi si trovano copie della Gioconda realizzate durante la sua scomparsa. Per convenzione però la Mona Lisa, opera di Leonardo da Vinci, è conservata al Louvre di Parigi anche se qualcuno continua a dubitare che sia l'originale.



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