Riassunto:
Senza dubbio un capolavoro, l'opera è il racconto della storia di una aristocratica famiglia siciliana, il cui lustro è dato e rappresentato dal Principe Fabrizio cioè il Gattopardo per eccellenza. E' nello stesso tempo lo svolgimento degli avvenimenti che vanno dalla spedizione dei Mille ai primi decenni del '800.
Dicono i critici come lo stesso autore abbia messo in atto ciò che diceva un grande poeta tedesco Rainer Maria Rilke:
L'aspetto leonino che incute timore e il distacco intellettuale danno di lui un'immagine unica, singolare. L'astronomia è una delle sue passioni perché proprio nelle stelle egli intravede una pace, una tranquillità eterna al di fuori di ogni piccola e tediosa preoccupazione, su questa terra, di questa vita effimera.
Vivere non è altro che un continuo perdersi di vitalità, mentre ci si consuma dietro passioni, illusioni e delusioni, vivere è un avvicinarsi alla morte. Altra morale data però da un Gattopardo in forma, sul quale ancora non aveva eccessiva influenza il pensiero della morte, è che tutto per rimanere come prima deve cambiare completamente. Una logica molto fine che ritrova conferma negli avvenimenti raccontati. In contrasto con questa figura maestosa in tutti i sensi ve né un'altra al confronto meschina ed è quella di un sindaco provincialotto, una nuova leva della borghesia nascente che alla vista delle meraviglie del palazzo dei Salina non può far altro che pensare a quanti soldi è equivalente l'oggetto preso di mira.
Quest'ometto tutto furbo e dotato di spirito pratico entrerà a far parte dell'illustre famiglia aristocratica. La figlia di questi, bellissima donna che colpisce e riceve ammirazione dallo stesso principe sposa un nipote, Tancredi, di questi; nipote molto caro per il suo atteggiamento ironico e gaudente nei confronti della vita che sposando la bella Angelica prende due piccioni con una fava: una donna con cui potrà entrare nell'alta società e contemporaneamente una dote cospicua che potrà rinsanguare il patrimonio ormai sperperato.
In risalto vi è anche la figlia del Gattopardo: Concetta, illusa un po' dal cugino, ma che poi continua la sua vita con orgoglio sia pure la stanza sia "un inferno di memorie mummificate". Ci sono inoltre altre personaggi come il padre Pirrone, la moglie del Principe Maria Stella. Anche il cane Bendicò preferito dal Principe ha un suo ruolo fino alla fine del romanzo.
C'è il tema della situazione della Sicilia, sempre attuale, mai risolta, insieme a tutti gli altri temi anch'essi universali. La bellezza fugace, la giovinezza effimera, la Chiesa, l'amore, la morte, l'ascesa di nuove forze sociali, il crollo di alcune credenze e la nascita di altre.
Senza dubbio un capolavoro, l'opera è il racconto della storia di una aristocratica famiglia siciliana, il cui lustro è dato e rappresentato dal Principe Fabrizio cioè il Gattopardo per eccellenza. E' nello stesso tempo lo svolgimento degli avvenimenti che vanno dalla spedizione dei Mille ai primi decenni del '800.
Dicono i critici come lo stesso autore abbia messo in atto ciò che diceva un grande poeta tedesco Rainer Maria Rilke:
"Si dovrebbe attendere tutta una vita, risparmiare tutta una vita, se possibile sensi e dolcezza, per riuscire forse a scrivere dieci righe buone ... perché un solo verso possa nascere bisogna avere visto molte città, conosciuto uomini, cose, conoscere gli animali, sentire come volano gli uccelli, sapere il gesto dei piccoli fiori all'aprirsi al mattino. Bisogna saper ripensare a cammini in regioni sconosciute, a incontri inattesi, a partenze che si guardavano avvicinare con estrema lentezza, ai giorni dell'infanzia ancora così oscuri...alle malattie e non è ancora abbastanza pensare a tutto questo. Bisogna avere ricordi ... e poi ancora attendere con pazienza che tornino, perché, da soli, essi non sono ancora poesia. Quando diventano nostro sangue, sguardo, gesto e, ormai privi di nome non possono più distinguersi da noi stessi, solo allora può accadere in un raro caso o momento che da essi si stacchi e si innalzi la parola di un verso".Tutta l'opera mostra l'attuazione di queste parole: la descrizione, l'atteggiamento e i pensieri nascosti dei personaggi rivelano un aspetto realistico. Anche la stessa morte del protagonista fa rivivere nel lettore "l'esperienza unica". Riuscitissima la figura del Gattopardo, la grande e fiera figura fisica che sovrasta tutti gli altri è pari all'elevatura morale delle sue riflessioni e dei suoi pensieri.
L'aspetto leonino che incute timore e il distacco intellettuale danno di lui un'immagine unica, singolare. L'astronomia è una delle sue passioni perché proprio nelle stelle egli intravede una pace, una tranquillità eterna al di fuori di ogni piccola e tediosa preoccupazione, su questa terra, di questa vita effimera.
Vivere non è altro che un continuo perdersi di vitalità, mentre ci si consuma dietro passioni, illusioni e delusioni, vivere è un avvicinarsi alla morte. Altra morale data però da un Gattopardo in forma, sul quale ancora non aveva eccessiva influenza il pensiero della morte, è che tutto per rimanere come prima deve cambiare completamente. Una logica molto fine che ritrova conferma negli avvenimenti raccontati. In contrasto con questa figura maestosa in tutti i sensi ve né un'altra al confronto meschina ed è quella di un sindaco provincialotto, una nuova leva della borghesia nascente che alla vista delle meraviglie del palazzo dei Salina non può far altro che pensare a quanti soldi è equivalente l'oggetto preso di mira.
Quest'ometto tutto furbo e dotato di spirito pratico entrerà a far parte dell'illustre famiglia aristocratica. La figlia di questi, bellissima donna che colpisce e riceve ammirazione dallo stesso principe sposa un nipote, Tancredi, di questi; nipote molto caro per il suo atteggiamento ironico e gaudente nei confronti della vita che sposando la bella Angelica prende due piccioni con una fava: una donna con cui potrà entrare nell'alta società e contemporaneamente una dote cospicua che potrà rinsanguare il patrimonio ormai sperperato.
In risalto vi è anche la figlia del Gattopardo: Concetta, illusa un po' dal cugino, ma che poi continua la sua vita con orgoglio sia pure la stanza sia "un inferno di memorie mummificate". Ci sono inoltre altre personaggi come il padre Pirrone, la moglie del Principe Maria Stella. Anche il cane Bendicò preferito dal Principe ha un suo ruolo fino alla fine del romanzo.
C'è il tema della situazione della Sicilia, sempre attuale, mai risolta, insieme a tutti gli altri temi anch'essi universali. La bellezza fugace, la giovinezza effimera, la Chiesa, l'amore, la morte, l'ascesa di nuove forze sociali, il crollo di alcune credenze e la nascita di altre.
