Descrivi e giudica le persone che possono apparire simpatiche o antipatiche.
Tema Svolto:
Persone simpatiche ce ne sono molte, ma purtroppo ci sono anche persone che per il loro carattere, per i loro modi o la loro presunzione vengono giudicate antipatiche. Una di queste è una mia vecchia amica ed ex compagna. Ha gli occhi castani e maliziosi, i capelli neri e corti, il viso con le guance rosse, una bocca un po’ troppo allungata rispetto al viso pronta a pronunciare frasi beffarde, taglienti, seguite da risolini da far piangere.
E’ molto forte fisicamente e sua madre l’abbiglia anche un po’ troppo e nonostante i suoi tredici anni ne dimostra quindici. E a volte si dà troppe arie. Quando eravamo a scuola insieme e la interrogavano dal post, oh che tormento! Lei non sapeva quella determinata cosa e quindi incominciava a farmi pizzicotti poiché io dovevo suggerire e lei fare la figura della brava, della studiosa. E lo sento ancora il dolore di quei pizzicotti! Quando c'era il tema in classe dovevo darle l'avvio, la fine e correggerlo. Per correggerlo mi sbrigavo subito poiché conoscevo i suoi errori sulla punta delle dita e così li evitavo nel mio compito. <<Ma bisogna essere una testa d'asino per non capirlo: si mette "è" con l'accento quando significa essere oppure non si mette. Poi si mettono sempre le virgole e i punti, ma non a caso>>, questa era una delle frasi che le rivolgevo ad ogni errore, ma lei se la rideva e poi se vedeva un cinque sul suo compito se la prendeva con me, se invece c'era un bel otto (quasi mai) affermava che io l'avevo aiutata pochissimo, quasi niente.
E' un tipo ultrantipatico. Se invece avrebbe voluto essere simpatica a tutti dovrebbe mettere vestiti sportivi, semplici e non tutti quei fronzoli da sembrare la befana, essere sorridente e imparare un po' la grammatica: cosa molto utile, perché serve a non chiedere aiuto agli altri, specialmente con modi brutali, quando si è interrogati dal post.
Ma dopo questa conoscenza cerco di non frequentare tipi antipatici. Non si sa' mai. Però ci sono le persone simpatiche con cui fa piacere parlare o scherzare. Una di queste è una signorina di vent'anni circa e con cui ho avuto il piacere di fare diverse gite al mare e in montagna. Occhi castani, gentili, intelligenti, quasi materni; capelli anch'essi castani e corti, la statura è bassa e con questa dimostra qualche anno di meno. La bocca è proporzionata al viso, tra le labbra spuntano due file di denti bianchissimi che danno al viso un sorriso ancor più smagliante. Ha una voce bassa, chiara ma armoniosa, affabile e dolce. E' bravissima a scuola, ha già avito qualche borsa di studio. E' coraggiosa ed è la bontà in persona. Non indossa fronzoli o cose del genere, non segue tanto la moda, ma il suo modo di vestire è molto piacevole. Ha molti amici. La notte di capodanno eravamo in venti circa a casa sua, si giocava a carte, ma lei era sempre l'unica a perdere, senza commenti si ritirò, ma sempre col suo bel sorriso sulle labbra. Mentre la sua cuginetta poco dopo lasciò anch'essa il tavolo da gioco con valanghe di lacrime.
Lei la prese e se la fece sedere sulle sue ginocchia, con gesti dignitosi, tranquilli e composti le disse parole gentili e consolatrici da farle ritornare il sorriso dicendole che è soltanto un gioco. E tutti l'ammirarono. Com'è bello essere simpatici!
Tema Svolto:
Persone simpatiche ce ne sono molte, ma purtroppo ci sono anche persone che per il loro carattere, per i loro modi o la loro presunzione vengono giudicate antipatiche. Una di queste è una mia vecchia amica ed ex compagna. Ha gli occhi castani e maliziosi, i capelli neri e corti, il viso con le guance rosse, una bocca un po’ troppo allungata rispetto al viso pronta a pronunciare frasi beffarde, taglienti, seguite da risolini da far piangere.
E’ molto forte fisicamente e sua madre l’abbiglia anche un po’ troppo e nonostante i suoi tredici anni ne dimostra quindici. E a volte si dà troppe arie. Quando eravamo a scuola insieme e la interrogavano dal post, oh che tormento! Lei non sapeva quella determinata cosa e quindi incominciava a farmi pizzicotti poiché io dovevo suggerire e lei fare la figura della brava, della studiosa. E lo sento ancora il dolore di quei pizzicotti! Quando c'era il tema in classe dovevo darle l'avvio, la fine e correggerlo. Per correggerlo mi sbrigavo subito poiché conoscevo i suoi errori sulla punta delle dita e così li evitavo nel mio compito. <<Ma bisogna essere una testa d'asino per non capirlo: si mette "è" con l'accento quando significa essere oppure non si mette. Poi si mettono sempre le virgole e i punti, ma non a caso>>, questa era una delle frasi che le rivolgevo ad ogni errore, ma lei se la rideva e poi se vedeva un cinque sul suo compito se la prendeva con me, se invece c'era un bel otto (quasi mai) affermava che io l'avevo aiutata pochissimo, quasi niente.
E' un tipo ultrantipatico. Se invece avrebbe voluto essere simpatica a tutti dovrebbe mettere vestiti sportivi, semplici e non tutti quei fronzoli da sembrare la befana, essere sorridente e imparare un po' la grammatica: cosa molto utile, perché serve a non chiedere aiuto agli altri, specialmente con modi brutali, quando si è interrogati dal post.
Ma dopo questa conoscenza cerco di non frequentare tipi antipatici. Non si sa' mai. Però ci sono le persone simpatiche con cui fa piacere parlare o scherzare. Una di queste è una signorina di vent'anni circa e con cui ho avuto il piacere di fare diverse gite al mare e in montagna. Occhi castani, gentili, intelligenti, quasi materni; capelli anch'essi castani e corti, la statura è bassa e con questa dimostra qualche anno di meno. La bocca è proporzionata al viso, tra le labbra spuntano due file di denti bianchissimi che danno al viso un sorriso ancor più smagliante. Ha una voce bassa, chiara ma armoniosa, affabile e dolce. E' bravissima a scuola, ha già avito qualche borsa di studio. E' coraggiosa ed è la bontà in persona. Non indossa fronzoli o cose del genere, non segue tanto la moda, ma il suo modo di vestire è molto piacevole. Ha molti amici. La notte di capodanno eravamo in venti circa a casa sua, si giocava a carte, ma lei era sempre l'unica a perdere, senza commenti si ritirò, ma sempre col suo bel sorriso sulle labbra. Mentre la sua cuginetta poco dopo lasciò anch'essa il tavolo da gioco con valanghe di lacrime.
Lei la prese e se la fece sedere sulle sue ginocchia, con gesti dignitosi, tranquilli e composti le disse parole gentili e consolatrici da farle ritornare il sorriso dicendole che è soltanto un gioco. E tutti l'ammirarono. Com'è bello essere simpatici!
