Si, sono felice! Perché negarlo. Non mi è mai mancato niente, ho un’ottima salute, almeno fino ad ora, e spero di averla sempre. Vado a scuola e mi impegno per riuscire bene in tutto. Ho i miei genitori e un fratello che mi vogliono bene e così anch’io ricambio il loro affetto. Che cosa si può desiderare di più?
Che importanza possono avere i grattacieli, le immense proprietà, insomma le ricchezze di fronte a ciò? Non potrei mai essere felice se sarei presidente della Repubblica e mi fossero tolti i miei cari e la salute.
E scrivendo ciò ripenso che molti poeti da questo argomento hanno tratto le loro poesie. Uno di questi è Sebastiano Satta che in una sua poesia (Sepulta Domus) dice che appena morta la sua bambina si sente al lastrico e invidia i mendicanti e le persone più povere della città i quali hanno ancora i figli e insieme ad essi la felicità.
Molti pensano al denaro come l’unico scopo nella vita. Il denaro si che è utile per la sopravvivenza dell’uomo se così si può dire, ma non può mai procurare la felicità. Con il denaro su può fare qualsiasi cosa, ma non si può mai comprare la felicità e allora è quasi inutile. Ora posso capire meglio che cosa significhi felicità, quand'ero più piccola, “felicità” per me era un nonnulla; possedere un giocattolo, ricevere una caramella, avere un pallone, un dieci sul compito di italiano. Con la mia infantile intelligenza pensavo che tutto ciò si chiamava felicità. Ora invece credo veramente di essere felice anche se fra dieci anni dirò che felicità è qualcos'altro. Non sono forse giovane? Quindi è il periodo migliore per essere felici, non ho ancora preoccupazioni vere o altre cose del genere. Ho sentito dire a molti che vorrebbero essere della mia età e vivere spensierati.
Che importanza possono avere i grattacieli, le immense proprietà, insomma le ricchezze di fronte a ciò? Non potrei mai essere felice se sarei presidente della Repubblica e mi fossero tolti i miei cari e la salute.
E scrivendo ciò ripenso che molti poeti da questo argomento hanno tratto le loro poesie. Uno di questi è Sebastiano Satta che in una sua poesia (Sepulta Domus) dice che appena morta la sua bambina si sente al lastrico e invidia i mendicanti e le persone più povere della città i quali hanno ancora i figli e insieme ad essi la felicità.
Molti pensano al denaro come l’unico scopo nella vita. Il denaro si che è utile per la sopravvivenza dell’uomo se così si può dire, ma non può mai procurare la felicità. Con il denaro su può fare qualsiasi cosa, ma non si può mai comprare la felicità e allora è quasi inutile. Ora posso capire meglio che cosa significhi felicità, quand'ero più piccola, “felicità” per me era un nonnulla; possedere un giocattolo, ricevere una caramella, avere un pallone, un dieci sul compito di italiano. Con la mia infantile intelligenza pensavo che tutto ciò si chiamava felicità. Ora invece credo veramente di essere felice anche se fra dieci anni dirò che felicità è qualcos'altro. Non sono forse giovane? Quindi è il periodo migliore per essere felici, non ho ancora preoccupazioni vere o altre cose del genere. Ho sentito dire a molti che vorrebbero essere della mia età e vivere spensierati.
