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La metamorfosi, Franz Kafka

Un giorno in apparenza ordinario, Gregor Samsa si sveglia e si accorge di aver subito una metamorfosi. I suoi primi pensieri riguardano il lavoro – il ritardo la mattina, i clienti a cui doveva dei trattamenti – poiché è l’unico della famiglia che possa colmare i debiti del padre nei confronti del principale, attualmente il suo stesso datore di lavoro. Il padre è ormai in età avanzata, la madre soffre d’asma e la sorella Grete era ancora troppo giovane perché lavori. Gregor è dunque poco pensieroso nei propri confronti, ma pone la famiglia davanti a ogni cosa. La suo forma però, non gli permette alcun movimento; ha un esoscheletro molto pesante, esili zampette e una testa tozza e appiattita: egli è un insetto fatto e finito in dimensioni umane.
Il suo ritardo la mattina mette in allarme tutta la famiglia: è caratteristica di Gregor essere assolutamente puntuale perciò i familiari comprendono che qualcosa deve averlo impedito. La madre bussa alla porta per dirgli che è tardi. Lui si sforza molto faticosamente per pronunciare le parole necessarie a rispondere poiché in quello stato anche parlare è pressoché impossibile. Anche la sorella si rivolge alla stanza di Gregor preoccupata e chiede al fratello di aprire la porta della sua camera. I pochi mono o bisillabi che la corella riceve come risposta, mettono in ansia la ragazza la quale poi scoppia in lacrime nella stanza accanto. Ora Gregor ha bisogno di scendere dal letto e anche subito perché in caso contrario parte il treno senza di lui. L’impresa è ardua e dopo più di un quarto d’ora non ha ancora fatto progressi. Giunge a casa Samsa il procuratore dell’azienda in cui lavora Gregor per avere una motivazione del ritardo del giovane. Il procuratore viene accolto in casa come il re nella sua reggia ed egli spiega ai parenti, umili e remissivi, che ha bisogno di accertarsi delle condizioni del ragazzo. La madre afferma che il figlio è sicuramente malato perché mai avrebbe ritardato al lavoro altrimenti. Il prefetto è consapevole della diligenza del ragazzo, tuttavia per formalità è deciso a vedere Gregor con i propri occhi. Mentre il procuratore discute col padre, la madre chiama il figlio annunciandogli l’arrivo dell’ospite, ma questi dà nuovamente la medesima risposta e cioè che sarà pronto in poco tempo. Egli con difficili movimenti che coinvolgono tutta la sua pesante massa corporea riesce a scendere dal letto però cadendo. Il tonfo creatosi attira l’attenzione del procuratore il quale si dirige verso l’uscio della stanza da cui proviene il rumore. Ora Gregor doveva aprire la porta o le minacce di licenziamento del procuratore potevano realizzarsi sul serio per cui in seguito a sforzi immani il giovane riesce ad aprire la porta sorreggendosi su una sedia. Alla vista del ragazzo-insetto il procuratore scappa mentre la madre si arretrando rovescia il tavolo. Gregor è convinto che fermare il procuratore dalla sua fuga rappresenta la sua unica salvezza per tornare al lavoro normalmente ma i suoi movimenti spaventano la madre. In seguito agli urli della signora Samsa, il padre con un bastone ricaccia il proprio figlio dentro la stanza. Durante il tutto la sorella era andata a far la spesa e sarebbe presto di ritorno. Gregor è convinto che se ci fosse stata la saggia sorella tutto sarebbe andato per il meglio: la stima che lui ha nei confronti di Grete è tanta e tale che il giovane vorrebbe mandare la sorella al conservatorio nonostante l’ingente spesa necessaria. Intanto però deve pensare a retrocedere nella stanza o il padre avrebbe potuto colpirlo, ma egli non ha ancora preso confidenza col proprio corpo e dunque gli è necessario del tempo. La fretta causata dal padre che agitava incessantemente il bastone causa una manovra improbabile del povero insetti-forme che dunque si incastra nell’uscio di camera. Un potente calcio del padre e Gregor riesce a rientrare in camera anche se ferito. La porta viene chiusa a chiave. Dopo quella giornata movimentata e gli sforzi compiuti il giovane, stanco, si addormenta.
Al suo risveglio trova una scodella di latte e dei biscotti, alimenti di cui Gregor era solito esser ghiotto, ma nello stato attuale egli non gradisce il pasto. La mattina dopo entra in camera la sorella minore e sostituisce le portate con alcuni avanzi di cibo alcuni in decomposizione. Il fratello divora voracemente le pietanze scadute mentre lascia, a sua sorpresa, quelli più freschi. Grete, saputo le preferenze in quanto al cibo del fratello, getta via gli avanzi di Gregor ed esce soddisfatta. Il comportamento della sorella commuove il giovane ed essi, quasi per gratitudine, al fine di non inorridire la sorella, si nasconde sotto il divano.
Per mantenersi, l’intera famiglia lavora senza sosta: il padre diviene usciere di banca, la madre cuce per un negozio di abiti e la sorella lavora come commessa.
Nel frattempo Gregor con le sue esili zampette riesce a dominare i muri. Le secrezioni che lui lascia fanno intuire alla sorella quale fosse il nuovo passatempo del fratello. Ella decide di portare fuori i mobili per agevolargli le cose e per cui ha bisogno dell’aiuto della madre. Gregor, attaccato dalla nostalgia dei suoi mobili preferiti, decide istintivamente di proteggere almeno un ricordo della sua vita passata: si poggia su un quadro appeso al muro, ma né riesce a portarlo via né riesce staccarsi dal quadro. Entra la madre prima della figlia e, non curante, s’inoltra nella stanza. Alla vista dello squallido insetto gigante al muro grida e viene dominata dall’asma. La sorella accorre, fulmina con lo sguardo il fratello e tenta di calmar la madre. Gregor esce dalla stanza e preso dai rimorsi dell’azione compiuta, zampetta sui muri di casa cadendo sul tavolo della cucina. Rientra il padre dal lavoro e presa coscienza dell’accaduto per bocca di Grete, inizia a scaraventare con forza delle mele che ha appena acquistato contro il proprio figlio. Una di queste mele colpì l’insetto conficcandosi nella sua carne, poi la madre impedì al padre di infierire ulteriormente. Gregor, malamente ferito, torna nella sua stanza con passi lenti.
La convalescenza durò un mese. In questo arco di tempo la famiglia iniziò a trascurare maggiormente il giovane a risparmiare il più possibile: licenziarono la servetta e assunsero una robusta donna a mezza giornata. Per aumentare i profitti affittarono una stanza a tre contegnosi anziani signori. Le donne di casa si sacrificano in molti lavori umili pur di soddisfare i clienti e sono continuamente sotto l’ansia di offrire un servizio gradevole. La stanza di Gregor diviene quasi un ripostiglio dove riporre le cose inutili o utensili come la scopa, le pulizie della camera sono trascurate così come l’alimentazione del giovane: egli non mangiava quasi nulla di ciò che viene portato, tuttavia nessuno sembra curarsene.
Un giorno la sorella, per allietare i tre vecchi signori durante la cena, suona il violino in salotto, di fronte alla stanza di Gregor. Egli riesce a intravedere la scena grazie alla fessura lasciata dalla porta socchiusa: egli nota irritato l’indifferenza o la seccatura degli ospiti al sentire della melodia. Lui invece ne era attratto. Così attraversa inconsciamente il corridoio che divide la sua stanza dal salotto e continua la sua lenta camminata fino a quando non viene notato dai tre vecchietti. Lui però non era curante di nessuno al di fuori della sorella: avrebbe voluto abbracciarla e annunciare che l’avrebbe mandata al conservatorio tra i pianti di commozione di lei. Il padre subito spinse gli ospiti verso la loro stanza con un certo impeto, la madre viene nuovamente presa dai colpi d’asma, Grete smette istantaneamente di suonare. I tre anziani signori annunciano aspramente che se ne andranno e non pagheranno un sol centesimo per il pessimo trattamento ricevuto. Ciò causa una depressione del padre che si accascia su una sedia mentre la sorella piange sulle ginocchia della madre. Grete con tutta convinzione afferma che la situazione attuale è impossibile da gestire e che la soluzione era di liberarsi di quella cosa, indicando Gregor. Quest’ultimo si giro lentamente e ritorna nella propria stanza con un ritmo pigro e dolori lancinanti causati dalla mela – ormai marcia – conficcata sul suo dorso. La notte stessa Gregor esala l’ultimo respiro.
La donna delle pulizie – che non prova ribrezzo verso l’animale – apre la stanza di Gregor Samsa. Ella si accorge che l’essere accasciato a terra è morto e annuncia entusiasta la cosa a tutta la famiglia. I genitori rimangono inizialmente storditi, poi insieme alla figlia constatano che il corpo nella stanza malconcia è davvero inanime. Affrontano la situazione in modo tranquillo: fanno colazione e decidono di prendersi una giornata di pausa. La donna delle pulizie con la voce terribilmente squillante comunica un secondo annuncio: ella si è liberata del cadavere. Il padre irritato manda a casa la donna e decide poi che l’avrebbe licenziata.
I tre familiari si godono la giornata libera e i genitori si accorgono ora che la figlia è divenuta ormai una bellissima fanciulla nel fior dei suoi anni: pensano dunque che sia ora di maritarla.



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