Nel contesto storico del 1886, Andrea Sperelli, giovane aristocratico e protagonista delle vicende, nel freddo mese di dicembre aspetta la sua vecchia fiamma, Elena Muti, presso la propria abitazione a Roma a Palazzo Zuccari. Durante l’attesa ansiosa e spasmodica dell’ora dell’appuntamento, egli ricorda le vicende passate con Elena, in particolare le giornate di passione nello stesso Palazzo Zuccari e l’ultimo giorno prima dell’abbandono. Dal flashback pare evidente come tale momento fu colmo di tristezza a causa di questo amore che non era finito per nessuno dei due. Dunque ella, dopo molto tempo trascorso in Inghilterra, giunge presso l’ex-amante in ritardo, cosa che provoca quasi un delirio in lui. Trovandosi in quel luogo ricco di ricordi, la donna rimembra le vicende del passato con nostalgia. L’ambiente, infatti, era stato appositamente ricreato identico al periodo d’amore tra i due: il giovane Andrea tentava in tutti i modi di riportare l’amata nei giorni passati, nel periodo di culmine del loro amore. Tuttavia Elena resiste dal cedere a lui arrivando anche a pronunciare frasi crudeli.
Il secondo capitolo si apre con un excursus storico sulla casata Sperelli, spaziandosi ampiamente nella descrizione del personaggio del padre di Andrea. L’educazione del padre ha avuto incredibile influenza sul figlio, tanto che lui divenne un ESTETA, cioè un cultore del “bello”. Una volta morto il padre, egli ancora molto giovane già ereditò la discreta fortuna della famiglia. Si ripercorre la storia del giovane fino all'arrivo di questo a Roma. A questo punto l’autore, proseguendo la narrazione ecfrastica anche nei capitoli successivi, continua la biografia di Andrea Sperelli dal momento dell’incontro con Elena Muti. A cena della cugina marchesa Francesca di Ateleta i due s’incontrano: lei era molto giovane e già vedova, la sua bellezza era sublime e il suo patrimonio era copioso anch'esso. Queste qualità, molte delle quali simili allo stesso Andrea, conquistarono il cuore di lui per cui subito inizia un corteggiamento molto pressante. Subito egli inizia un serrato corteggiamento. Tra i due sembra esserci intesa, e tale intesa viene riconfermata dall’incontro avvenuto il giorno dopo il ricevimento, durante un’asta di oggetti antichi in via Sistina. I giorni successivi i due giovani non s’incontrano poiché Elena si è ammalata. Egli ne viene a conoscenza e tuttavia la sua malata impazienza lo porta ad andare direttamente a casa Muti. Ella lo riceve ed egli la trova nel letto: l’amata giacente è contemplata da lui in maniera quasi mistica oltre che erotica. Ha dunque inizio l’avventura amorosa tra Adrea ed Elena a cui fa da sfondo la Roma rinascimentale: il protagonista è quindi circondato da tutto quello che rispecchia i suoi ideali estetici più alti, compreso Palazzo Zuccari. All’improvviso in una giornata di primavera, al culmine della loro relazione, Elena gli annuncia la sua partenza verso l’Inghilterra e gli dà l’addio. L’abbandono provoca in lui una reazione negativa al punto tale da portarlo a una sperimentazione del piacere in modo ossessivo. Egli seduce e si fa sedurre dalle donne di bell'aspetto e di nobile famiglia e intraprende avventure passionali a ritmo incessante. Egli diviene sempre più capriccioso e si dedica sempre più a ogni tipo di piacere come il gioco d’azzardo. Tuttavia quel che ottiene non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla sua amata. Egli ne è conscio e a mettere il dito nella piaga è la notizia riguardanti le nozze di Elena. Il suo dolore per Elena lo porta a essere più possessivo nei confronti delle sue spasimanti e infatti si impunta sul nuovo obbiettivo: Ippolita Albonico. Durante una competizione di corse di cavalli, Andrea corteggia la nobildonna in modo particolarmente insistente, tanto da suscitare la gelosia e l’ira di Giannetto Rutolo, amante di Ippolita. Quest’ultimo lo provoca a duello e Andrea, abile spadaccino, non si tira indietro. Facilmente egli riesce tener testa a Giannetto causando la furia di questo. L’amante di Ippolita si spazientisce tanto da sferrare un colpo di ineguagliabile forza, infierendo così un colpo mortale. Andrea, in condizione di grande rischio, è ospitato dalla cugina Francesca presso la villa Schifanoia situata a Rovigliano, località rurale.
La Marchesa è attenta e vigile nei confronti del cugino durante tutto il periodo di convalescenza. Egli, riprendendosi man mano, passa questo periodo dedicandosi ad attività intellettuali e studiando libri indiani. L’atmosfera tranquilla e l’attività intellettuale portano a una purgazione di Andrea fino a negare la vita precedente.
Giunge ospite presso villa Schifanoia Maria Ferres con la figlia Delfina e il marito ministro del Guatemala. Il marito riparte subito lasciando moglie e figlia alla residenza. Una decina giorni dopo Andrea viene conquistato da Maria. Ella dà una sensazione di calma, l’amore per la figlia è dolce e lei stessa emana un’aria di pacifica serenità ed equilibrio. Quest’aspetto quasi monacale di Maria rappresenta il nuovo ideale di lui, totalmente opposto al vecchio. La loro amicizia cresce di giorno in giorno, anche se Andrea inconsciamente pensa ancora a Elena. Egli decide di dichiararsi e lo fa in uno stile poetico e raffinato, scegliendo le parole con un finissimo labor limae tale da far intendere sia l’impetuosità della sua passione sia la sua disponibilità alla rinuncia e al sacrificio. La dichiarazione sconvolge la donna poiché lei, ingenua e sincera, vorrebbe concedersi ad Andrea, ma il suo senso di fedeltà verso il marito la ferma. Maria è lacerata tra il senso del dovere e il suo desiderio personale che non vuole lasciar andar via il giovane. Pensa a una possibile soluzione consistente in un amore platonico e segreto ma comprende che ciò non è possibile. Perciò non risponde, si nasconde sotto la scusa della presenza della figlia e fugge dal rispondere. Questo strazio di Maria emerge soprattutto nelle sue lettere che l’autore inserisce nel romanzo, lettere nelle quali sono annotati gli ultimi avvenimenti e la passione amorosa di lei per lui. Ella scopre che l’amica Francesca è in realtà innamorato del cugino per cui soffre nel vederli insieme, così al ritorno del marito decide definitivamente di allontanarsi da Schifanoia. Si comporta allo stesso modo anche Sperelli, il quale riparte per Roma.
Andrea si lascia nuovamente trasportare dalle passioni e dai piaceri, tuttavia con un approccio diverso: infatti le donne che si concedono facilmente ormai non lo allettano più poiché non hanno quelle qualità che invece possedeva Maria.
Giunge dunque il momento dell’incontro di Elena a quasi due anni di distanza dall'ultimo incontro. Si conclude la lunga digressione sul passato e la narrazione riprende dal punto in cui si era interrotto all'inizio.
Dopo l’Incontro di Elena comprende il motivo del matrimonio della sua vecchia fiamma: Elena aveva problemi finanziari e per risollevarli aveva dovuto sposarsi con un Lord inglese. Andrea rimane fortemente turbato dal fatto che venne ferito dalla donna perché essa aveva preferito il danaro. Dunque agli occhi del protagonista Elena era una seduttrice spregevole per cui si rifugia nel dolce ricordo di Maria, anch'essa ancor più fortemente idealizzata. Il ricordo di Elena è comunque radicato nel cuore del protagonista tanto che egli è confuso e pensa a entrambe le donne struggendosi nel cercare quella giusta.
Maria giunge a Roma e Andrea s’incontra con lei: egli tuttavia non corteggia in modo assillante l’amata, ma le concede tempo aspettando che lei sia preparata mentalmente e che si dichiari. I due iniziano a frequentarsi frequentemente e ciò causa la gelosia di Elena. Andrea intanto tenta di incontrare Elena ma la presenza del marito lo fa fuggire, così il giovane corre verso la casa di Maria dove trascorre la serata in compagnia di lei. Il giorno dopo i due si incontrano durante un concerto presso la sala dei Filarmonici ed in questo incontro presto si aggiunge anche Elena. Maria ritorna a casa prima degli altri due ed Elena invita l’ex-amante ad accompagnarlo in carrozza. La donna presa dalla gelosia per Andrea lo bacia intensamente in carrozza, così che Sperelli si trova nuovamente perso tra i suoi sentimenti per le due donne. Pensando e ripensando giunge alla conclusione di rimanere fedele a Maria e perciò vuole sedurla. Intanto l’ingenua Ferres è sempre più coinvolta nella relazione con l’amante e durante una passeggiata dei due tra le vie di Roma si baciano. Quasi come a guastare l’equilibrio finalmente trovato, Elena sembra disposta di nuovo a una notte di passione e difatti invita Andrea presso la propria residenza. L’uomo speranzoso si presenta con un mazzo di rose bianche. Eppure la donna non si presenta presso palazzo Barberini come accordato e così Andrea si sente nuovamente frustrato e preso in giro. Egli lascia il mazzo di fiori di fronte alla casa di Maria, la quale vede il gesto spiando dalla finestra. L’ingenua Ferres interpreta questo gesto come un atto di cavalleria e per cui viene completamente conquistata e frequenta ancor più assiduamente l’erede dei Sperelli.
Andrea viene a sapere del fatto che il marito di Maria è stato sorpreso a barare nel gioco d’azzardo, motivo per cui è imminente il giorno in cui i due si lasceranno. Il giovane intanto, non riesce a dimenticare Elena e dunque Maria diviene un oggetto del piacere usato come anestetico alle sue pene d’amore. La donna invece trova in Andrea una figura di cavaliere che riesce a farle dimenticare la vergogna causata dal marito: ella infatti ha reagito rimanendo fedele all'amante. Lui invita Maria a un’ultima notte di passione insieme, e mentre si dirige verso Palazzo Zuccari vede Elena uscire di casa per andare verso il suo nuovo amante. L’avvenimento scuote il cuore di Andrea che durante l’ultima notte d’amore con Maria, ormai pronta a concedersi, pronuncia il nome di Elena. La donna mortificata e disgustata da questo fatto fugge via senza voler dar retta alle preghiere di lui.
Giunge il giorno in cui i beni dei Ferres vengono venduti; Andrea si deprime e rimane disgustato da se stesso per il suo comportamento fallimentare. Egli evita l’incontro con amici e con Elena e durante la sera visita le stanze dove aveva vissuto Maria, ora lasciate vuote, così come il vuoto dominava nel cuore di Andrea.
Il secondo capitolo si apre con un excursus storico sulla casata Sperelli, spaziandosi ampiamente nella descrizione del personaggio del padre di Andrea. L’educazione del padre ha avuto incredibile influenza sul figlio, tanto che lui divenne un ESTETA, cioè un cultore del “bello”. Una volta morto il padre, egli ancora molto giovane già ereditò la discreta fortuna della famiglia. Si ripercorre la storia del giovane fino all'arrivo di questo a Roma. A questo punto l’autore, proseguendo la narrazione ecfrastica anche nei capitoli successivi, continua la biografia di Andrea Sperelli dal momento dell’incontro con Elena Muti. A cena della cugina marchesa Francesca di Ateleta i due s’incontrano: lei era molto giovane e già vedova, la sua bellezza era sublime e il suo patrimonio era copioso anch'esso. Queste qualità, molte delle quali simili allo stesso Andrea, conquistarono il cuore di lui per cui subito inizia un corteggiamento molto pressante. Subito egli inizia un serrato corteggiamento. Tra i due sembra esserci intesa, e tale intesa viene riconfermata dall’incontro avvenuto il giorno dopo il ricevimento, durante un’asta di oggetti antichi in via Sistina. I giorni successivi i due giovani non s’incontrano poiché Elena si è ammalata. Egli ne viene a conoscenza e tuttavia la sua malata impazienza lo porta ad andare direttamente a casa Muti. Ella lo riceve ed egli la trova nel letto: l’amata giacente è contemplata da lui in maniera quasi mistica oltre che erotica. Ha dunque inizio l’avventura amorosa tra Adrea ed Elena a cui fa da sfondo la Roma rinascimentale: il protagonista è quindi circondato da tutto quello che rispecchia i suoi ideali estetici più alti, compreso Palazzo Zuccari. All’improvviso in una giornata di primavera, al culmine della loro relazione, Elena gli annuncia la sua partenza verso l’Inghilterra e gli dà l’addio. L’abbandono provoca in lui una reazione negativa al punto tale da portarlo a una sperimentazione del piacere in modo ossessivo. Egli seduce e si fa sedurre dalle donne di bell'aspetto e di nobile famiglia e intraprende avventure passionali a ritmo incessante. Egli diviene sempre più capriccioso e si dedica sempre più a ogni tipo di piacere come il gioco d’azzardo. Tuttavia quel che ottiene non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla sua amata. Egli ne è conscio e a mettere il dito nella piaga è la notizia riguardanti le nozze di Elena. Il suo dolore per Elena lo porta a essere più possessivo nei confronti delle sue spasimanti e infatti si impunta sul nuovo obbiettivo: Ippolita Albonico. Durante una competizione di corse di cavalli, Andrea corteggia la nobildonna in modo particolarmente insistente, tanto da suscitare la gelosia e l’ira di Giannetto Rutolo, amante di Ippolita. Quest’ultimo lo provoca a duello e Andrea, abile spadaccino, non si tira indietro. Facilmente egli riesce tener testa a Giannetto causando la furia di questo. L’amante di Ippolita si spazientisce tanto da sferrare un colpo di ineguagliabile forza, infierendo così un colpo mortale. Andrea, in condizione di grande rischio, è ospitato dalla cugina Francesca presso la villa Schifanoia situata a Rovigliano, località rurale.
La Marchesa è attenta e vigile nei confronti del cugino durante tutto il periodo di convalescenza. Egli, riprendendosi man mano, passa questo periodo dedicandosi ad attività intellettuali e studiando libri indiani. L’atmosfera tranquilla e l’attività intellettuale portano a una purgazione di Andrea fino a negare la vita precedente.
Giunge ospite presso villa Schifanoia Maria Ferres con la figlia Delfina e il marito ministro del Guatemala. Il marito riparte subito lasciando moglie e figlia alla residenza. Una decina giorni dopo Andrea viene conquistato da Maria. Ella dà una sensazione di calma, l’amore per la figlia è dolce e lei stessa emana un’aria di pacifica serenità ed equilibrio. Quest’aspetto quasi monacale di Maria rappresenta il nuovo ideale di lui, totalmente opposto al vecchio. La loro amicizia cresce di giorno in giorno, anche se Andrea inconsciamente pensa ancora a Elena. Egli decide di dichiararsi e lo fa in uno stile poetico e raffinato, scegliendo le parole con un finissimo labor limae tale da far intendere sia l’impetuosità della sua passione sia la sua disponibilità alla rinuncia e al sacrificio. La dichiarazione sconvolge la donna poiché lei, ingenua e sincera, vorrebbe concedersi ad Andrea, ma il suo senso di fedeltà verso il marito la ferma. Maria è lacerata tra il senso del dovere e il suo desiderio personale che non vuole lasciar andar via il giovane. Pensa a una possibile soluzione consistente in un amore platonico e segreto ma comprende che ciò non è possibile. Perciò non risponde, si nasconde sotto la scusa della presenza della figlia e fugge dal rispondere. Questo strazio di Maria emerge soprattutto nelle sue lettere che l’autore inserisce nel romanzo, lettere nelle quali sono annotati gli ultimi avvenimenti e la passione amorosa di lei per lui. Ella scopre che l’amica Francesca è in realtà innamorato del cugino per cui soffre nel vederli insieme, così al ritorno del marito decide definitivamente di allontanarsi da Schifanoia. Si comporta allo stesso modo anche Sperelli, il quale riparte per Roma.
Andrea si lascia nuovamente trasportare dalle passioni e dai piaceri, tuttavia con un approccio diverso: infatti le donne che si concedono facilmente ormai non lo allettano più poiché non hanno quelle qualità che invece possedeva Maria.
Giunge dunque il momento dell’incontro di Elena a quasi due anni di distanza dall'ultimo incontro. Si conclude la lunga digressione sul passato e la narrazione riprende dal punto in cui si era interrotto all'inizio.
Dopo l’Incontro di Elena comprende il motivo del matrimonio della sua vecchia fiamma: Elena aveva problemi finanziari e per risollevarli aveva dovuto sposarsi con un Lord inglese. Andrea rimane fortemente turbato dal fatto che venne ferito dalla donna perché essa aveva preferito il danaro. Dunque agli occhi del protagonista Elena era una seduttrice spregevole per cui si rifugia nel dolce ricordo di Maria, anch'essa ancor più fortemente idealizzata. Il ricordo di Elena è comunque radicato nel cuore del protagonista tanto che egli è confuso e pensa a entrambe le donne struggendosi nel cercare quella giusta.
Maria giunge a Roma e Andrea s’incontra con lei: egli tuttavia non corteggia in modo assillante l’amata, ma le concede tempo aspettando che lei sia preparata mentalmente e che si dichiari. I due iniziano a frequentarsi frequentemente e ciò causa la gelosia di Elena. Andrea intanto tenta di incontrare Elena ma la presenza del marito lo fa fuggire, così il giovane corre verso la casa di Maria dove trascorre la serata in compagnia di lei. Il giorno dopo i due si incontrano durante un concerto presso la sala dei Filarmonici ed in questo incontro presto si aggiunge anche Elena. Maria ritorna a casa prima degli altri due ed Elena invita l’ex-amante ad accompagnarlo in carrozza. La donna presa dalla gelosia per Andrea lo bacia intensamente in carrozza, così che Sperelli si trova nuovamente perso tra i suoi sentimenti per le due donne. Pensando e ripensando giunge alla conclusione di rimanere fedele a Maria e perciò vuole sedurla. Intanto l’ingenua Ferres è sempre più coinvolta nella relazione con l’amante e durante una passeggiata dei due tra le vie di Roma si baciano. Quasi come a guastare l’equilibrio finalmente trovato, Elena sembra disposta di nuovo a una notte di passione e difatti invita Andrea presso la propria residenza. L’uomo speranzoso si presenta con un mazzo di rose bianche. Eppure la donna non si presenta presso palazzo Barberini come accordato e così Andrea si sente nuovamente frustrato e preso in giro. Egli lascia il mazzo di fiori di fronte alla casa di Maria, la quale vede il gesto spiando dalla finestra. L’ingenua Ferres interpreta questo gesto come un atto di cavalleria e per cui viene completamente conquistata e frequenta ancor più assiduamente l’erede dei Sperelli.
Andrea viene a sapere del fatto che il marito di Maria è stato sorpreso a barare nel gioco d’azzardo, motivo per cui è imminente il giorno in cui i due si lasceranno. Il giovane intanto, non riesce a dimenticare Elena e dunque Maria diviene un oggetto del piacere usato come anestetico alle sue pene d’amore. La donna invece trova in Andrea una figura di cavaliere che riesce a farle dimenticare la vergogna causata dal marito: ella infatti ha reagito rimanendo fedele all'amante. Lui invita Maria a un’ultima notte di passione insieme, e mentre si dirige verso Palazzo Zuccari vede Elena uscire di casa per andare verso il suo nuovo amante. L’avvenimento scuote il cuore di Andrea che durante l’ultima notte d’amore con Maria, ormai pronta a concedersi, pronuncia il nome di Elena. La donna mortificata e disgustata da questo fatto fugge via senza voler dar retta alle preghiere di lui.
Giunge il giorno in cui i beni dei Ferres vengono venduti; Andrea si deprime e rimane disgustato da se stesso per il suo comportamento fallimentare. Egli evita l’incontro con amici e con Elena e durante la sera visita le stanze dove aveva vissuto Maria, ora lasciate vuote, così come il vuoto dominava nel cuore di Andrea.