Tema Svolto: L'interesse suscitato dagli sport più popolari non deve far dimenticare i problemi posti da un'ancora limitata diffusione della pratica sportiva diretta e dalla presenza della violenza in alcune frange del cosiddetto tifo organizzato.
Lo sport è presente ovunque in tv, sui giornali, alla radio attirando così particolare interesse nella maggior parte della popolazione sulle gare di calcio, di pallacanestro, di ciclismo, di rugby, di pugilato ecc.
In questo modo si sono venuti a creare schiere di appassionati di ogni fascia di età, di ogni ceto sociale che hanno costituito il tifo sportivo.
L'interesse verso lo sport è così vasto e coinvolgente che ha suscitato curiosità ai sociologi ed opinionisti di tutto il mondo che stimolati hanno fatto indagini e ricerche ed hanno rilevato che tra i fattori psicologici determinanti di questo fenomeno, la volontà di trovare un diversivo alla noia della routine quotidiana: difatti l'identificarsi nel campione vincente, il ritrovarsi in un gruppo di appassionati, il far parte di una tifoseria sono dei modi alternativi per passare la giornata, ed i mass media che ovviamente ne traggono vantaggio hanno incentivato questa diffusione dando ampio spazio oltre alle notizie di cronaca anche a quelle sportive.
Lo sport attualmente viene visto davanti alla televisione seduti su una poltrona o sui sedili dello stadio, mentre invece dovrebbe essere un modo per incentivare le persone a fare pratiche sportive, soprattutto i giovani che spesso fanno una vita sedentaria. La spettacolarizzazione dello sport, indotta dai mass media, soprattutto dalla televisione ha determinato lo spostamento dell'interesse, dalla pratica sportiva diretta, all'essere sportivi in condizione di semplici spettatori, e già da adesso anche a causa dei prezzi relativamente bassi degli abbonamenti per vedere le partite in tv rispetto ai prezzi del biglietto per andare allo stadio gli stadi sono semivuoti.
Basti pensare che le Olimpiadi sono un gigantesco mostro commerciale, che oggi muove interessi per cifre da capogiro, da milioni di dollari, con le sponsorizzazioni, i diritti televisivi e il turismo indotto, al punto da rendere sempre più difficile la scelta della sede per l'organizzazione dei Giochi olimpici essendo spese che pochi paesi possono permettersi nonostante anche il ritorno economico.
Lo sport è portatore di un messaggio di pace e di amicizia fra i popoli. Non solo gli atleti ma anche gli spettatori, che si ritrovano insieme in occasione di una competizione sportiva, realizzano un incontro che rappresenta un avvicinamento fra genti e popoli diversi. I valori dello sport come l'amicizia, la lealtà, il rispetto degli avversari, sono valori irrinunciabili per costruire un mondo di pace in cui tutti i popoli possano convivere meglio conoscendosi e apprezzandosi vicendevolmente.
Però quando entra in gioco anche la violenza, si può rilevare quando sia assurda la questione che per colpa di pochi si rovini un qualcosa di così bello e coinvolgente come lo sport.
La violenza che si presenta in ambito sportivo non è diversa da quella che si presenta nel resto della società e danneggia i valori per la quale si batte lo sport ovvero il confronto leale con l'avversario e di rispetto dello stesso trasformandoli in umiliazione verso l'avversario e alla distruzione di qualsiasi regola. La soluzione per ovviare a questa problematica deve partire dalle scuole, dagli adulti ma in particolar modo dai principali simboli dello sport, che attualmente, almeno per quanto riguarda l'Italia, sono i calciatori che devono eliminare quegli atteggiamenti di arroganza e di presunzione prima, durante e dopo la partita, perché vengono considerati da molti degli idoli e per questo devono comportarsi da persone, non dico perfette, ma quanto meno responsabili.
Lo sport è presente ovunque in tv, sui giornali, alla radio attirando così particolare interesse nella maggior parte della popolazione sulle gare di calcio, di pallacanestro, di ciclismo, di rugby, di pugilato ecc.
In questo modo si sono venuti a creare schiere di appassionati di ogni fascia di età, di ogni ceto sociale che hanno costituito il tifo sportivo.
L'interesse verso lo sport è così vasto e coinvolgente che ha suscitato curiosità ai sociologi ed opinionisti di tutto il mondo che stimolati hanno fatto indagini e ricerche ed hanno rilevato che tra i fattori psicologici determinanti di questo fenomeno, la volontà di trovare un diversivo alla noia della routine quotidiana: difatti l'identificarsi nel campione vincente, il ritrovarsi in un gruppo di appassionati, il far parte di una tifoseria sono dei modi alternativi per passare la giornata, ed i mass media che ovviamente ne traggono vantaggio hanno incentivato questa diffusione dando ampio spazio oltre alle notizie di cronaca anche a quelle sportive.
Lo sport attualmente viene visto davanti alla televisione seduti su una poltrona o sui sedili dello stadio, mentre invece dovrebbe essere un modo per incentivare le persone a fare pratiche sportive, soprattutto i giovani che spesso fanno una vita sedentaria. La spettacolarizzazione dello sport, indotta dai mass media, soprattutto dalla televisione ha determinato lo spostamento dell'interesse, dalla pratica sportiva diretta, all'essere sportivi in condizione di semplici spettatori, e già da adesso anche a causa dei prezzi relativamente bassi degli abbonamenti per vedere le partite in tv rispetto ai prezzi del biglietto per andare allo stadio gli stadi sono semivuoti.
Basti pensare che le Olimpiadi sono un gigantesco mostro commerciale, che oggi muove interessi per cifre da capogiro, da milioni di dollari, con le sponsorizzazioni, i diritti televisivi e il turismo indotto, al punto da rendere sempre più difficile la scelta della sede per l'organizzazione dei Giochi olimpici essendo spese che pochi paesi possono permettersi nonostante anche il ritorno economico.
Lo sport è portatore di un messaggio di pace e di amicizia fra i popoli. Non solo gli atleti ma anche gli spettatori, che si ritrovano insieme in occasione di una competizione sportiva, realizzano un incontro che rappresenta un avvicinamento fra genti e popoli diversi. I valori dello sport come l'amicizia, la lealtà, il rispetto degli avversari, sono valori irrinunciabili per costruire un mondo di pace in cui tutti i popoli possano convivere meglio conoscendosi e apprezzandosi vicendevolmente.
Però quando entra in gioco anche la violenza, si può rilevare quando sia assurda la questione che per colpa di pochi si rovini un qualcosa di così bello e coinvolgente come lo sport.
La violenza che si presenta in ambito sportivo non è diversa da quella che si presenta nel resto della società e danneggia i valori per la quale si batte lo sport ovvero il confronto leale con l'avversario e di rispetto dello stesso trasformandoli in umiliazione verso l'avversario e alla distruzione di qualsiasi regola. La soluzione per ovviare a questa problematica deve partire dalle scuole, dagli adulti ma in particolar modo dai principali simboli dello sport, che attualmente, almeno per quanto riguarda l'Italia, sono i calciatori che devono eliminare quegli atteggiamenti di arroganza e di presunzione prima, durante e dopo la partita, perché vengono considerati da molti degli idoli e per questo devono comportarsi da persone, non dico perfette, ma quanto meno responsabili.