Scuolissima.com - Logo

Tesina sulla Rivoluzione Russa

Russia verso la rivoluzione
Durante la prima guerra mondiale nel 1917 viene abbattuta la monarchia zarista e scoppiò la prima rivoluzione comunista. I motivi erano tanti. Uno perché la maggioranza della popolazione era contadina e viveva in miseria. C’erano pochi ricchi proprietari terrieri e i kulaki contadini agiati che possedevano piccole aziende agricole. Le industrie erano poche sorte per mezzo di capitali stranieri. Le condizioni degli operai erano anch’esse dure, ore prolungate e salari bassi.
La rivoluzione del 1905 unisce molte forze sociali, per opporsi allo zar, come gli aristocratici liberali, i borghesi, dal partito costituzional democratico (diviso in due fazioni di maggioranza, che aveva una linea moderata e minoranza bolsceviche linea rivoluzionaria capeggiata da Lenin).
Negli anni successivi il ministro Stolypin, tentò di avviare una riforma agraria per favorire la formazione di un certo agiato per risolvere questa situazione. Prima le terre appartenevano ai mir comunità del villaggio, che li distribuivano ai braccianti in certi periodi, prima in Russia non esisteva la proprietà privata.
Con la riforma agraria il capofamiglia poteva comprare un pezzo di terra della comunità. La riforma agraria fallì perché la terra la ebbero solo gli aristocratici e i borghesi che se la potevano comprare. I contadini poveri si trasferirono in braccianti o si riversarono in città a cercare lavoro nelle poche fabbriche. Così ci fu disoccupazione. La Russia si illudeva di risolvere le controversie interne partecipando alla prima guerra mondiale, e così vi partecipò anche se impreparata. Quei tre anni costarono alla Russia molte perdite e il pegioramento della situazione, ci furono all’interno scioperi e rivolte. L’8 marzo 1917 scoppiò a Pietrogrado, la capitale una rivolta di operai e soldati che provocò l’abdicazione dello zar Nicola II. Così avviene la rivoluzione. Venne diviso il potere nel governo provvisorio guidato dai moderati e il soviet a Pietroburgo cioè consiglio dei rappresentati degli operai e soldati.

La rivoluzione russa
I soviet che rappresentavano i lavoratori (socialisti) volevano una pace immediata, mentre il governo provvisorio si opponeva, voleva uno stato liberale come quello francese o inglese. Rientrano dall'esilio i capi rivoluzionari seguiti dalle masse come Lenin che giunto a Pietroburgo fece la tesi d’Aprile, programma rivoluzionario, che propose che il potere passasse nelle mani dei soviet, e abbattere il capitalismo, esso non ebbe subito adesioni, ma sembrò realizzarsi quando il governo provvisorio in un intervento militare in Galizia si rivelò un disastro.
A Pietroburgo scoppiò un’insurrezione da parte dei bolscevichi, ma furono duramente repressi e Lenin fuggì in Finlandia e i rivoluzionari furono arrestati. Però il crollo del governo provvisorio di Krenskiy era prossimo, che ebbe dei poteri superiori per opporsi al popolo e ai fedeli dello zar. I tentativi filozaristi furono repressi dai soviet e dalla guardia rossa operaia. Il partito bolscevico all'inizio d’ottobre decise di fare un’insurrezione armata per prendere il potere. Vi parteciparono Lenin ritornato dall'esilio  Lev Trotsky e Stalin.
Le riforme dello zar Alessandro II del 1861 (abolizione della servitù della gleba, riforma agraria) vennero considerate dai contadini e dai pochi intellettuali russi come il punto di partenza per alterarne altre e più concrete: la proprietà privata è una Costituzione liberale. Si formò un forte partito socialista, che nel 1903 si spaccò in due: i bolscevichi (la maggioranza) rivoluziona ricapeggiati da Lenin, e menscevichi (minoranza) riformisti. Seguì una serie di scioperi e di manifestazioni che, sebbene repressi dalla polizia nel sangue, prepararono la rivoluzione. Essa poté essere attuata grazie alla prima guerra mondiale, in quanto le gravi sconfitte subite dalla Russia fecero esplodere la crisi economica e sociale. Nel febbraio del 1917 operai e soldati scioperarono insieme e in seguito sorsero i consigli di fabbrica (soviet).
Lo zar Nicola II abdicò a favore del fratello Michele, il quale, però, rinunciò alla corona. La monarchia era in pratica finita e la Russia diventava una repubblica con un governo provvisorio menscevico. Ma Lenin incitava alla rivolta il proletario per affidare il potere ai soviet. La rivoluzione scoppiò così nell'ottobre 1917 ed ebbe pieno successo. Le guardie rosse occuparono la capitale Pietroburgo, e venne formato un nuovo governo, con a capo Lenin, il quale nonostante numerose resistenze riuscì a consolidare il suo potere. Lo zar Nicola II e la sua famiglia vennero fucilati e molti avversari eliminati. Per risolvere il problema dello sviluppo economico della Russia  Lenin impostò un nuovo programma la NEP (nuova politica economica), che fu sviluppato tra il 1921 e il 1928, consentendo una certa libertà in agricoltura e ai privati.
Lenin, però, morì nel 1923 e al suo posto successe Stalin, il quale realizzò il socialismo, costruendo uno stato comunista dove la terra era collettivizzata (cioè di tutti). Stalin non permise a nessuno di opporsi alle sue idee: gli avversari vennero prima allontanati dal partito e poi eliminati. La Russia si trasformò in un paese industriale, il livello della vita si elevò parecchio, ma libertà e democrazia scomparvero.



🧞 Continua a leggere su Scuolissima.com
Cerca appunti o informazioni su uno specifico argomento. Il nostro genio li troverà per te.




© Scuolissima.com - appunti di scuola online! © 2012 - 2024, diritti riservati di Andrea Sapuppo
P. IVA 05219230876

Policy Privacy - Cambia Impostazioni Cookies