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Tema: Ecologia e Sviluppo Sostenibile

Temi Svolti: La coscienza ecologica è una conquista culturale e di costume degli ultimi decenni. Svolgete il tema trattando gli aspetti più preoccupanti dell’attuale stato di compromissione degli equilibri naturali, spiegando altresì cosa s’intende oggi per sviluppo sostenibile.

Vivere in un ambiente sano, respirare aria salubre, bere acqua pulita  mangiare cibo genuino, è un diritto di ogni essere umano; adoperarsi perché ciò avvenga è, invece, un dovere che spesso l’uomo comune trascura, preso dai problemi della vita quotidiana.
Le denunce degli ambientalisti e le informazioni poco rassicuranti dei mass-media sulla condizione dell’inquinamento diventano inutili se poi non vengono presi in considerazione.
Uno dei problemi è dovuto allo sviluppo incontrollabile delle industrie che ha alterato in qualche modo l’ecosistema, cioè la stretta e decisiva interdipendenza di tutti i fattori, organismi viventi ed elementi inorganici, di un qualsiasi ambiente circoscritto.
Quando ci fu la prima rivoluzione industriale nessuno poteva pensare a queste drammatiche conseguenze anche perché erano migliorate di molto le condizioni di vita di quei tempi ma i principi del capitalismo rivolti al profitto ed al consumo di massa hanno preso il sopravvento sul rispetto dei diritti e gli equilibri della natura; pur di produrre, pur di vendere, pur di guadagnare, non si è pensato ai danni che il sistema industriale poteva causare.
Le sostanze tossiche, contenute nei prodotti di scarico delle industrie, e le innumerevoli sostanze chimiche prodotte dall'industria per l’agricoltura (fertilizzanti, pesticidi, diserbanti ecc.), riversate nel suolo, ne hanno determinato l’inquinamento, compromettendo tante falde acquifere, preziose riserve di acqua potabile. Analogamente i gas tossici scaricati dalle ciminiere delle fabbriche, i processi di combustione delle industrie, degli impianti di riscaldamento, dei trasporti, hanno immesso nell'atmosfera enormi quantità di anidride carbonica, di clorofluorocarburi, di biossido di azoto, che ne hanno alterato la struttura.
L’aumento di anidride carbonica la cui funzione è quella di filtrate il calore irradiato dal sole sulla Terra, ha surriscaldato la crosta terrestre, dando luogo al fenomeno conosciuto come “effetto-serra” perché si mile a quanto avviene in una qualsiasi serra; i rischi attuali e futuri sono legati ad una rapida desertificazione delle regioni equatoriali e tropicali e ad un possibile innalzamento del livello del mare, causato dallo scioglimento dei ghiacci polari. Un allargamento ulteriore del buco dell’ozono comporterebbe conseguenze pericolose per la salute dell’uomo e per gli ecosistemi acquatici già danneggiati dai prodotti di agricoltura intensiva.
La spazzatura gettata in mare, le foglie che vengono scaricate nelle acque senza uso di depuratori e le petroliere che scaricano in mare ingenti quantità d’idrocarburi non fanno altro che ridurre la quantità di acqua potabile che continua a scarseggiare in molto paesi come il Medio oriente, Cina e Messico.
La situazione va a peggiorare di anno in anno a causa delle cementificazioni, delle deforestazioni che essendo due pratiche tra loro non fanno altro che impoverire la superficie coltivabile a vantaggio di strutture come abitazioni e industrie.
I danni economici saranno notevoli per tutti, non solo per i Paesi poveri in via di sviluppo, ma anche per quelli già ricchi ed industrializzati dell’Occidente. Se a questo aggiungiamo se ogni anno che passa il numero di persone del mondo aumenta sempre di più in modo spropositato ci rendiamo conto dell’esigenza di correre ai ripari fin da adesso.
E’ necessario formare la coscienza ecologica in tutti gli uomini, iniziando dalle scuole. Ogni cittadino deve essere consapevole che il futuro del pianeta dipende dai suoi comportamenti, dall'utilizzo di prodotti non inquinanti, dall'osservanza delle leggi che tutelano la salubrità dell’aria che respiriamo, dalla pratica del risparmio e della conservazione, contro quella dello spreco sfrenato, che ci porta a consumare velocemente i beni di massa prodotti dalle industrie per acquistarne subito degli altri.
Grandi e piccoli imprenditori devono maturare la consapevolezza che i principi della produzione e del profitto non sono assoluti e devono guardare ad un’autentica rivoluzione del costume e dell’economia, basata sul risparmio energetico, sull'oculatezza programmatica, sul riutilizzo e riciclaggio dei materiali.
Infine, i politici e uomini di governo devono convertirsi all'idea di uno sviluppo economico sostenibile, nel convincimento che, sia nei Paesi poveri sia in quelli ricchi, deve essere data priorità all'emergenza ambiente, favorendo la cultura ecologica contro gli attuali miti del consumismo e della civiltà tecnologica.
Il risultato non sarebbe un passo indietro nel cammino dell’umanità lungo le strade del progresso, che beninteso, non è da intendersi su un piano esclusivamente tecnologico, ma anche civile, sociale ed etico, bensì costituirebbe il più lungimirante investimento per il futuro, quello per la vita e la prosperità del pianeta.



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