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Come si nutrono le piante


Le piante prendono i loro alimenti dal mondo inorganico, cioè dal mondo minerale. I principali alimenti delle piante sono: l’anidride carbonica e l’ossigeno che vengono tratti dall'aria atmosferica; l’acqua, il nitrato, il potassio, il fosfato di calcio, il solfato di magnesio, ecc. che si trovano nel terreno.
Condizione indispensabile perché le sostanze del terreno vengano utilizzate dalle piante è che siano disciolte in acqua.

Assorbimento radicale
Gli organi destinati a prendere le sostanze nutritiva contenute nel terreno sono le radici e più precisamente i peli assorbenti. Abbiamo già visto che condizione indispensabile perché i materiali nutritivi possano penetrare nell'interno della pianta è che siano sciolti nell'acqua, la quale proviene dalla pioggia o dall'irrigazione praticata dall'uomo  Però, giacché non tutti i Sali minerali contenuti nel terreno sono sciolti dall'acqua, le radici emettono delle sostanze acide che provvedono a sciogliere questi Sali.
Cerchiamo, adesso di spiegare nel modo più semplice come l’acqua contenente disciolti i Sali minerali penetri all'interno delle radici.
Ogni pelo assorbente è costituito da cellule le quali assorbono continuamente dal terreo la maggiore quantità possibile di liquido nutritizio, così come la carta assorbente assorbe l’inchiostro di una macchia. Quando ogni cellula è piena di liquido, al punto da scoppiare, continua ancora ad assorbire liquido trasmettendolo alle cellule più interne che, a loro volta, quando saranno gonfie, lo trasmetteranno ad altre.
Così il liquido passa di cellula in cellula, fino alle più interne, giungendo così ai vasi legnosi della radice.

Ascesa della linfa greggia
L’acqua contenente disciolte le varie sostanze minerali e che è penetrata nei tessuti legnosi della radice costituisce la linfa greggia. Ora, perché le sostanze minerali contenute nella linfa greggia vengano utilizzate dalla pianta è necessario che vengano trasformate in sostanza organica, e, come vedremo, questa trasformazione avviene nelle foglie. E’ necessario, quindi, che la linfa greggia possa pervenire a tali organi, passando dai vasi legnosi della radice a quelli del fusto ed innalzandosi fino alle foglie.
Non è cosa facile spiegarci come questa linfa riesca a salire attraverso i vasi legnosi dei fusti per giungere fino alle foglie; specie, se pensiamo che esistono delle piane gigantesche, come le sequoie della California, nelle quali la linfa deve sollevarsi a più di 100 metri di altezza.
Fra le cause più probabili possiamo citare la spinta radicale dovuta al atto che, come s’è già detto, i peli radicali assorbono continuamente acqua che spingono nelle cellule circostanti, le quali, a loro volta, la spingono con forza nei vasi legnosi, sicché essa è obbligata a salire.
Altra causa potrebbe essere il fatto che le piante perdono per mezzo delle foglie ingenti quantità di acqua e che l’acqua eliminata lascia dietro a se un vuoto per colmare il quale, viene richiamato continuamente nuovo liquido dal basso. Però, oltre a dette cause, ne debbono esistere delle altre, per ora, non ben conosciute.

Funzione clorofilliana
La trasformazione delle sostanze minerali in sostanze organiche avviene mediante la funzione clorofilliana che si compie per azione della luce solare, in tutte le parti verdi della pianta. Mediante gli stomi che, come abbiamo visto, sono delle microscopiche aperture che si trovano nella pagina inferiore delle foglie. L’anidride carbonica che si trova nell'aria atmosferica, penetra nell'interno delle foglie. Ivi, va, a contatto con la clorofilla di cui esse sono ricche, e per azione della luce solare, viene scomposta in carbonio ed ossigeno.
L’ossigeno si riversa nell'aria atmosferica, mentre il carbonio, attraverso una serie di trasformazioni chimiche, dà origine all'amido che, inseguito, viene trasformato in zucchero che, unendosi ai Sali minerali contenuti nella linfa greggia, dà origine alle sostanze azotate destinate a nutrire la pianta.

Discesa della linfa elaborata
Come conseguenza delle trasformazioni a cui abbiamo accennato, si viene ad avere un liquido ricco di sostanze organiche in soluzione che prende il nome di linfa elaborata. Questo liquido che è destinato a nutrire le varie parti della pianta, deve essere distribuito a tutti gli organi comprese le radici, ed, a tale scopo, scende, non più attraverso i vasi legnosi del fusto, ma attraverso i vasi cribrosi di esso e, quindi attraverso il libro.
Non tutte le sostanze contenute nella linfa elaborata vengono utilizzate subito dalla pianta, ma una parte di esse si accumula in speciali organi di riserva quali sono i tuberi, le radici carnose, i frutti ed i semi.

Respirazione
Una parte delle sostanze alimentari fabbricate dalle piante viene subito assimilata, cioè trasformata in sostanza vivente del protoplasma; una parte viene accumulata come riserva da esse utilizzata quando ce ne sarà il bisogno; un’ultima parte, infine, viene impiegata per la produzione di energia, specialmente di energia calorifica.
Questa energia necessaria alle piante per il compimento delle funzioni vitali, viene fornita dai fenomeni di ossidazione che avvengono mediante la respirazione.
Le piante dunque, come gli animali respirano assorbendo dall'aria ossigeno ed emettendo anidride carbonica. Tutte le parti della pianta respirano, tanto quelle fornite di clorofilla, come quelle che ne sono prive. Infatti, le parti aeree prendono l’ossigeno dall'aria che circola nel terreno. E’ da tener presente che la respirazione avviene tanto di giorno quanto di notte, giacché non è necessaria la luce perché essa si compia.
Per molto tempo si ebbe la convinzione errata che le piante assorbissero ossigeno ed emettessero anidride carbonica solo di notte; mentre di giorno si avrebbe avuto assorbimento di anidride carbonica ed emissione di ossigeno. Ciò era dovuto al fatto che di giorno, oltre alla respirazione, avviene anche la funzione clorofilliana che, essendo molto più intensa, può mascherare la respirazione.

Traspirazione
La traspirazione consiste nella emissione di acqua, sotto forma di vapore, dalle parti aeree delle piante specialmente dalle foglie, attraverso gli stomi. Questa emissione di acqua è più intensa di giorno che di notte; aumenta con l’aumentare della temperatura, con l’aumentare dei venti e col diminuire dell’umidità atmosferica.
La traspirazione  oltre a favorire la circolazione della linfa greggia, difende le piante dall'eccessivo riscaldamento ed influisce pure sul clima dell’ambiente. Infatti, per mezzo di essa, viene versata nell'atmosfera una grandissima quantità di vapore acqueo che condensandosi, ritorna alla terra sotto forma di benefica pioggia.

La nutrizione delle piante prive di clorofilla
Le piante prive di clorofilla non possono fabbricarsi gli alimenti necessari per la loro esistenza e , quindi sono costrette a nutrirsi di sostanze organiche già preparate. Queste piante possono vivere sa saprofite o da parassite.
Si dicono saprofiti quei vegetali che traggono il loro nutrimento dal corpo di organismi morti o da sostanze organiche in decomposizione. Sono saprofiti parecchi dei comuni funghi e le muffe che si formano sul pane e sulla polpa della frutta.
Sono invece parassiti tutti quei vegetali che vivono a spese di altre piante fornite di clorofilla, utilizzando le sostanze organiche fabbricate da queste. Fra i numerosi vegetali parassiti ricordiamo la cuscuta che emette degli organi speciali detti austori che penetrano nel corpo dell’ospite per succhiare i materiali organici che questo prepara per il proprio consumo.
Ricordiamo infine che esistono delle piante che, per il loro caratteristico modo di nutrirsi, sono dette carnivore. Queste piante, fra le quali citeremo la drosera e la dionea piglia mosche hanno delle foglie trasformate in speciali trappole che servono a catturare degli insetti che poi vengono digeriti, mediante speciali succhi prodotti dalla pianta stessa.



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