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Musica del Trecento: L'Ars Nova

L'Ars Nova rese polifonica la musica profana

Nel Trecento si sviluppo l'Ars Nova, ovvero l’arte nuova della musica, il suo nome proveniva dal titolo di un trattato dell’insegnante francese, Philippe de Vitry. Con il termine “arte nuova” voleva intendere l’evoluzione della musica nel renderla sempre più complessa, con ritmi più precisi e più completi rispetto al canto gregoriano. Venne applicata la polifonia alla musica profana non tralasciando la musica sacra.

Guillaume de Machault

L’Ars Nova si diffuse soprattutto in Francia e in Italia.
Il principale esponente dell'Ars Nova in Francia fu Guillaume de Machault con le sue numerose composizioni sacre e profane, complesse e raffinate. La sua opera più celebre fu la Messa di Notre-Dame.

Francesco Landino

Nella seconda metà del Trecento l'Ars Nova si diffuse in Italia, a Firenze con Francesco Landino, era una cappellano e organista nella chiesa di San Lorenzo. Era cieco dalla nascita e componendo tantissima musica con l’organo fu soprannominato “Cieco degli organi”.
Preferiva improvvisare la musica e quindi non ci è pervenuta.


Le caratteristiche della musica italiana

L'Ars Nova italiana era più semplice di quella francese dato che non si basava su complessi schemi matematici. In Italia tendevano a inventare melodie e quindi anche nelle composizioni polifoniche davano maggiore risalto alla voce acuta.
Le ballate di Francesco Landino che erano composte da tre o quatto voci, queste ultime se erano voci meno importanti venivano eseguite anche da strumenti anziché da cantanti.



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