Biografia:
Nato a Pesaro nel 1792, figlio di un banditore del comune (cioè colui che leggeva per strada ad alta voce notizie d’interesse pubblico), Rossini si avvicinò alla musica iscrivendosi nel 1806 al liceo musicale di Bologna; qui imparò a suonare clavicembalo, pianoforte, viola e studiò anche canto con buoni risultati.
Finiti gli studi, iniziò una carriera musicale subito indirizzata verso l’opera: risale al 1810 il suo primo grande successo con La cambiale di matrimonio, rappresentata a Venezia, a cui, nel giro di poco più di dieci anni, seguirono altre trenta opere di vario genere, buffe, serie e semiserie.
Inizialmente le sue opere furono quasi tutte di genere buffo, probabilmente perché questo gli veniva commissionato dagli impresari teatrali. Al genere buffo appartengono L’equivoco stravagante, L’ingenuo felice, Il barbiere di Siviglia, Il signor Bruschino e altre ancora.
Non bisogna pensare però che Rossini fosse abile solo nel genere buffo; le sue opere serie più famose sono Tancredi, Otello, Semiramide, Mosè e, ultima e più grande di tutte, Guglielmo Tell del 1829.
Dal 1829 al 1868, anno della sua morte, avvenuta a Parigi, Rossini si ritirò dalla scena musicale e si chiuse in un silenzio interrotto solo raramente da piccoli lavori.
Questo silenzio può sembrare strano in un musicista di grande successo come egli fu, acclamato e stimato ovunque.
Probabilmente la ragione è da ricercare nel fatto che, con le sue opere, Rossini aveva elaborato lo stile ereditato dal Settecento, ampliandolo, conferendogli un’architettura grandiosa e imponente, portando la vocalità e la strumentazione a livelli di perfetto equilibrio; ma la nuova sensibilità romantica, che incominciava ad affermarsi con Bellini e poi soprattutto con Donizetti e col giovane Verdi, gli restava sostanzialmente estranea.
Il musicista preferì quindi ritirarsi dalla scena musicale piuttosto che assistere a un lento e inevitabile declino della propria popolarità.