Sono casi in cui situazione di diritto e di fatto non coincidono, tale situazione anomala, non può durare a lungo, infatti l'esigenza di certezza nei rapporti sociali non permettono che siffatte condizioni anomale si protraggono all'infinito, a tal fine il nostro legislatore prevede un'alternativa per porre fine a siffatta condizione di contrasto, consistente o che il proprietario riprende il possesso della cosa o il possessore ne diventi titolare del corrispondente diritto.
In quest'ultima fattispecie nascono due istituti giuridici.
L'usucapione, acquisto della proprietà per effetto del possesso protratto nel tempo e acquisto della proprietà del possesso vale titolo (di proprietà).
Caso del proprietario che riprende il possesso della cosa
Lo può riprendere esercitando in giudizio un'apposita azione legale, detta azione di rivendicazione, con esso il proprio che agisce in giudizio chiede al giudice di emanare una sentenza con la quale si condanna colui che possiede illegittimamente la cosa a restituirla al proprietario, ma il proprietario da parte sua deve provare di essere il legittimo proprietario, mentre il possessore deve solo attendere il giudizio del giudice.
Nel caso in cui il proprietario deve restituire la cosa, però se si tratta di un possessore in buona fede deve restituire oltre la cosa deve restituire i frutti percetti o percepiendi che siano stati prodotti dopo la domanda giudiziale di rivendicazione, mentre fa suoi i frutti naturali separati e i frutti civili maturati fino al giorno della domanda giudiziale
- Il possessore ha diritto ad essere rimborsata nei limiti del valore dei frutti di tutte le spese sostenute per la produzione e raccolta dei frutti, nonché delle spese di riparazione ordinarie.
- Il possessore buona fede ha diritto di essere rimborsato delle spese di straordinaria amministrazione e ha diritto a ricevere un'indennità per i miglioramenti apportati purché sussistono al momento della consegna delle cose, calcolata in misura dell'aumento di valore della cosa.
- Il possessore di buona fede ha diritto di redenzione, il possessore può ritenere la cosa a titolo di garanzia fino a quando il proprietario che ha esercitato l'azione di rivendicazione fino a quando il proprietario non gli rimborsa spese di indennità.
Se siamo in presenza di un possessore di mala fede
Deve restituire i frutti percetti e percepiendi dal momento dell'inizio del possesso. Ha diritto come quello di buona fede di essere rimborsato per le spese necessaria alla produzione e alla raccolta, nonché spese di riparazione ordinarie, per spese di riparazione straordinarie, nonché nella minor misura, cioè ha diritto ad un'indennità pari alla minor somma tra la spese effettivamente sostenuta e l'aumento di valore della cosa.
Il possessore che diventa proprietario
Si può verificare che il proprietario lasci perdurare nel tempo l'altrui senza esercitare in giudizio l'azione di rivendicazione. Poiché la situazione anomala non si può protrarre all'infinito, nel nostro ordinamento giuridico anche se può sembrare contrario ai principi di un'astratta giustizia.
Il possessore può diventare titolare del corrispondente diritto per effetto dell'istituto giuridico dell'usucapione.
In quest'ultima fattispecie nascono due istituti giuridici.
L'usucapione, acquisto della proprietà per effetto del possesso protratto nel tempo e acquisto della proprietà del possesso vale titolo (di proprietà).
Caso del proprietario che riprende il possesso della cosa
Lo può riprendere esercitando in giudizio un'apposita azione legale, detta azione di rivendicazione, con esso il proprio che agisce in giudizio chiede al giudice di emanare una sentenza con la quale si condanna colui che possiede illegittimamente la cosa a restituirla al proprietario, ma il proprietario da parte sua deve provare di essere il legittimo proprietario, mentre il possessore deve solo attendere il giudizio del giudice.
Nel caso in cui il proprietario deve restituire la cosa, però se si tratta di un possessore in buona fede deve restituire oltre la cosa deve restituire i frutti percetti o percepiendi che siano stati prodotti dopo la domanda giudiziale di rivendicazione, mentre fa suoi i frutti naturali separati e i frutti civili maturati fino al giorno della domanda giudiziale
- Il possessore ha diritto ad essere rimborsata nei limiti del valore dei frutti di tutte le spese sostenute per la produzione e raccolta dei frutti, nonché delle spese di riparazione ordinarie.
- Il possessore buona fede ha diritto di essere rimborsato delle spese di straordinaria amministrazione e ha diritto a ricevere un'indennità per i miglioramenti apportati purché sussistono al momento della consegna delle cose, calcolata in misura dell'aumento di valore della cosa.
- Il possessore di buona fede ha diritto di redenzione, il possessore può ritenere la cosa a titolo di garanzia fino a quando il proprietario che ha esercitato l'azione di rivendicazione fino a quando il proprietario non gli rimborsa spese di indennità.
Se siamo in presenza di un possessore di mala fede
Deve restituire i frutti percetti e percepiendi dal momento dell'inizio del possesso. Ha diritto come quello di buona fede di essere rimborsato per le spese necessaria alla produzione e alla raccolta, nonché spese di riparazione ordinarie, per spese di riparazione straordinarie, nonché nella minor misura, cioè ha diritto ad un'indennità pari alla minor somma tra la spese effettivamente sostenuta e l'aumento di valore della cosa.
Il possessore che diventa proprietario
Si può verificare che il proprietario lasci perdurare nel tempo l'altrui senza esercitare in giudizio l'azione di rivendicazione. Poiché la situazione anomala non si può protrarre all'infinito, nel nostro ordinamento giuridico anche se può sembrare contrario ai principi di un'astratta giustizia.
Il possessore può diventare titolare del corrispondente diritto per effetto dell'istituto giuridico dell'usucapione.