Scuolissima.com - Logo

Secondo Dopoguerra in Italia

Riassunto:
Con la liberazione (25-04-1945) l'Italia aveva riacquistato la propria libera, ma era ora necessario rifarla in quanto buona parte del patrimonio nazionale era andato distrutto. Numerose città erano state rase al suolo dai bombardamenti aerei, il sistema dei trasporti (marina mercantile e ferrovie) avevano subito danni enormi, il deficit del bilancio statale era salito vertiginosamente, così come aumentavano disoccupazione, fame e costo della vita.
Gran parte delle fabbriche, fortunatamente erano intatte, ma i macchinari erano vecchi. Bisognava quindi lavorare sodo per ricostruire quanto era stato distrutto e gli italiani lo fecero, però aiutati dagli USA. A livello istituzionale dopo la liberazione ci fu un importante cambiamento: si passò dalla monarchia alla Repubblica.
Il 2-06-1946, infatti il governo indisse un referendum istituzionale, mediante cui gli italiani scelsero la propria forma di governo, cioè la repubblica.
Il re Umberto III (succeduto a Vittorio Emanuele III) andò in esilio in Portogallo. Nello stesso giorno (2 giugno) il popolo italiano elesse un'assemblea Costituente che avrebbe preparato una nuova Costituzione (da sostituire allo Statuto Albertino) la cosa importante fu che al voto parteciparono anche le donne (suffragio universale). La nuova costituzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Il primo presidente della nostra repubblica fu Luigi Einaudi.
Dal 1950 al 1960 l'Italia conobbe un rapido sviluppo economico e ben presto, l'Italia divenne uno dei paesi più industrializzati. Si diffuse un certo benessere, la diffusione della televisione, delle automobili, delle villeggiature di massa, del cinema.
Anche nel meridione dell'Italia ci fu qualche miglioramento e fu adottato qualche provvedimento in favore delle campagne e dell'economia in generale. Nell'agricoltura, infatti, fu avviata la meccanizzazione, fu istituita una cassa per il Mezzogiorno, un ente dotato di mezzi finanziari per avviare il progresso economico del Sud, l'istruzione venne incrementata. Tuttavia continuava ad esistere. Una conseguenza di ciò fu l'emigrazione verso l'estero e verso il nord: contadini, disoccupati meridionali andarono, infatti, in posti creati dall'industria. Questa massiccia emigrazione creò, però, gravi problemi: ulteriore spopolamento e abbandono delle campagne, espansione disordinato delle città, insufficienza dei servizi. negli anni 60 i governi avviarono riforme sociali (nazionalizzazione dell'energia elettrica, ENEL, riforma scolastica, scuola media unificata, ecc.) per distribuire più equamente i servizi ed il benessere, ma già alla fine degli anni 60 cominciarono i primi segni di nuove crisi.



🧞 Continua a leggere su Scuolissima.com
Cerca appunti o informazioni su uno specifico argomento. Il nostro genio li troverà per te.




© Scuolissima.com - appunti di scuola online! © 2012 - 2024, diritti riservati di Andrea Sapuppo
P. IVA 05219230876

Policy Privacy - Cambia Impostazioni Cookies