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Oggetti del Diritto

Gli elementi del rapporto giuridico, oltre le persone sono anche gli oggetti del diritto e con ciò facciamo riferimento a tutte quelle cose che possono cadere sotto l’imposizione delle persone. Gli oggetti del diritto secondo l’art. 810 del Codice civile sono i beni.
Per beni s’intende qualsiasi cosa idonea a formare gli oggetti del diritto e deve presentare contestualmente determinati requisiti: utilità, accessibilità e limitatezza.
Mentre qualsiasi cosa del mondo esterno non è un bene, un bene è sempre qualsiasi cosa del mondo esterno. Mentre quello di cosa è un concetto generico, quello di bene è un concetto giuridico, dunque il bene è la qualificazione giuridica del concetto generico di cosa.
La classificazione dei beni risulta impossibile perché è infinita, mentre si può effettuare una classificazione a seconda della diversa disciplina applicata:

Distinguiamo i beni in relazione alla trasferibilità da un luogo all’altro mobili o immobili.
Sono immobili (art. 812) tutto ciò che risulta incorporato al suolo per esempio i corsi d’acqua, edifici, laghi, strade ecc.
Di conseguenza tutti gli altri sono considerati beni mobili. In merito alla circolazione dei beni immobili la legge stabilisce che si deve rispettare la forma scritta a pena di nullità.
Invece per i beni mobili il contratto può avvenire anche in modo verbale, mentre per i beni mobili registrati automobili, navi, aerei, per l’alienazione si applica la legge dei beni immobili con la conseguente trascrizione negli appositi registri.
Per quanto non è diversamente disposto ai beni mobili registrati si applicano le norme per i beni mobili.

Un’altra classificazione si può fare tra beni materiali e immateriali.
I beni materiali sono dotati di un’esistenza corporea e sono disciplinati dal libro III del Codice civile, mentre i beni immateriali vengono definiti beni tipicamente aziendali e vengono utilizzati attraverso l’attività imprenditoriale, e vengono regolati dal libro 5° del Codice civile.

Un’altra classificazione può essere effettuata tra beni fungibili e infungibili.
I beni fungibili sono tutti quei beni che sono stati individuati dalla parti solo in appartenenza ad una determinata categoria di beni e possono essere sostituiti, l’uno all’altro con beni simili per esempio la moneta.
I beni infungibili sono tutti quei beni che sono stati individuati dalle parti per i loro connotati particolari, e di questi non si hanno sostituti per esempio un quadro di Raffaello. Se si stipula un contratto di compravendita la proprietà si trasferisce dal venditore al compratore, nel momento in cui viene formulato, infatti se dopo la vendita il quadro o il bene infungibile va distrutto, il venditore non è imputabile.

Un’altra classificazione si può effettuare tra beni divisibili e indivisibili.
La differenza è dovuta alla stessa disciplina applicata. Da un punto di vista giuridico sono divisibili tutti quei beni che possono essere ridotti in parti senza che ne risulti alterata la destinazione economica e che ne sia diminuito sproporzionalmente di valore per esempio denaro, animale da macello, lingotto d’oro. Tutti gli altri beni che non hanno queste caratteristiche sono indivisibili per esempio una mucca da latte.
Per quanto riguarda la divisione ereditaria, comunione ereditaria e rapporti obbligazionari vi sono diverse regole. (esempio: l'immobile non è un bene divisibile).
L'indivisibilità di un bene può derivare non solo dalla natura stessa del bene, ma anche in seguito ad un accordo tra le parti, dunque parliamo di indivisibilità convenzionale.
Esempio:
Tre persone acquistano un apprezzamento di terreno e di comune accordo reclutano il diritto di poter chiedere la divisione per un determinato periodo di tempo in questo caso il bene per natura può essere diviso, ma per convenzione delle parti è considerato indivisibile.
L'indivisibilità può essere anche voluta dalla legge, per esempio le parti in comune degli edifici in condominio, cortile, scale, ascensore, si parla anche di indivisibilità forzata o legale.

Un'altra classificazione si può effettuare tra beni consumabili e inconsumabili.
Da un punto di vista fisico non vi è bene che non si consumi con l'uso, da un punto di vista economico considerano beni consumabili, quelli che sono idonei ad una sola utilizzazione, cioè quei beni che con l'uso si perdono o si distruggono o si trasformano in altri beni per esempio denaro, combustibili, generi alimentari.
Vengono considerati beni non consumabili tutti quei beni che possono essere utilizzati più volte e per lo più con l'uso si deteriorano, per esempio una macchina, un vestito, frigorifero.
Mentre i beni inconsumabili e infungibili possono formare oggetto di comodato, cioè se si stipula un contratto di comodato per esempio un contratto di prestito a titolo gratuito, alla scadenza si deve restituire ciò che è stato consegnato, mentre i beni consumabili e fungibili possono formare oggetto di mutuo, perché alla scadenza si devono restituire beni della stessa specie.

A seconda della loro funzione i beni si classificano in beni principali e accessori.
I beni principali hanno una propria funzione economica e sociale, cioè passeggiano un'autonoma utilità, indipendentemente dal fatto di essere collegati ad altri ben: appartamento, casa, nave un'automobile ecc.
I beni accessori sono dei beni destinati a funzione di un altro bene per esempio il motore di una macchina.

Un caso particolare di beni accessori sono le pertinenze che si possono definire beni destinati in modo durevole a servizio o ad ornamento di un altro bene detto bene principale per esempio il fondo agricolo è un bene principale, mentre le scorte vive e le scorte morte rappresentano le pertinenze. (campanellino nel gatto, vasca e scaldabagno nella casa ecc.).
Secondo il nostro ordinamento giuridico per le pertinenze vale il principio dei beni accessori, cioè seguono le sorte del bene principale, quindi qualsiasi atto e rapporto giuridico che abbia per oggetto il bene principale automaticamente, o per legis include il bene accessorio o le pertinenze, a meno che non è stato disposto diversamente.
Se io vendo un'automobile la vendo anche con tutte le pertinenze a meno che nel contratto sia stabilito diversamente.

Secondo le loro composizioni i beni si suddividono in semplici e composti.
I beni semplici sono un tutto unitario dove gli elementi che li compongono sono talmente fusi da aver perso la propria individualità per esempio statua, pianta, animale.
I beni composti sono beni che risultano dalla connessione di più beni semplici e non possono essere separati per esempio orologio, perché formato da più ingranaggi ecc.



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