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Non sa più nulla, è alto sulle ali - Sereni

Testo:

Non sa più nulla, è alto sulle ali
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna.
Per questo qualcuno stanotte
mi toccava la spalla mormorando
di pregar per l'Europa
mentre la Nuova Armada
si presentava alle coste di Francia.

Ho risposto nel sonno: - E' il vento,
il vento che fa musiche bizzarre.
Ma se tu fossi davvero
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna
prega tu se lo puoi, io sono morto
alla guerra e alla pace.
Questa è la musica ora:
delle tende che sbattono sui pali.
Non è musica d'angeli, è la mia
sola musica e mi basta.

Temi: la speranza in una possibile liberazione dal nazifascismo, il senso di lontananza e la solitudine del poeta, la prigionia come condizione d'impotenza.
Anno: 1944.

Commento
Delle dodici poesie che costituiscono il vero e proprio diario d'Algeria leggiamo la quarta, Non sa più nulla, forse la più celebre della raccolta e una delle più importanti poesie di Sereni. Lo sfondo del componimento è lo sbarco in Normandia (Francia settentrionale, 6 giugno 1944) degli alleati anglo americani, nella battaglia decisiva che determinò la sconfitta dei nazisti in Europa.

Schema metrico: due stanze di 7 e 10 versi liberi, con frequenti endecasillabi e versi più brevi.
  1. Non sa = non è più partecipe delle cose del mondo, ha perduto il contatto con le cose di quaggiù.
  2. Il primo caduto = il primo soldato alleato caduto riverso nello sbarco di Normandia viene raffigurato come un eroe nella lotta di liberazione del nazismo.
  3. Qualcuno stanotte = il primo caduto viene a visitare in sogno il poeta, all'epoca prigioniero in Marocco. Sereni dichiarò che la notte stessa dello sbarco ebbe l'intuizione che in Europa si stesse svolgendo l'azione decisiva della guerra.
  4. Per l'Europa: affinché l'impresa avesse buon esito e l'Europa potesse essere liberata dall'oppressione hitleriana.
  5. La Nuova Armada = la flotta da sbarco degli Alleati è raffiorata, forse ironicamente, all'Invencibile Armada, che il re di Spagna Filippo II mandò nel 1588 alla conquista dell'Inghilterra. Essa fu però sconfitta e dispersa.
  6. Ho risposto... il vento = difficile pregare e sperare, quando ci si trova in una condizione di prigionia; il poeta ripete a se stesso che nessuna voce misteriosa lo ha visitato.
  7. Questa = la musica del vento che fa sbattere le tende sui pali del campo.
  8. Musica d'angeli = l'immagine richiama il v. 1 con la sua prospettiva ultraterrena.

Analisi del testo
La lirica si apre con la forte immagine del primo caduto, riverso bocconi sulla costa della Normandia francese è il simbolo dei caduti innocenti di ogni guerra; qui però diviene anche il segno di un eroismo finalizzato alla grande impresa che libererà la civiltà dalla barbarie (il nazifascismo) che la opprime. Viene perciò naturale l'invito a pregar l'Europa, nell'ora cruciale.
Ma il messaggio viene poi problematizzato: l'eroismo dell'avvio si muta in un successivo senso di estraneità, d'inappartenenza (una parola di Montale). Qualcuno invita il poeta a pregare, ma il poeta si ritrae sgomento; si percepisce morto / alla guerra e alla pace, come insabbiato nelle dune del deserto algerino. Il componimento si fa quindi voce dell'identità minacciata, il tema più tipico di Sereni, espressione di quel senso di disorientamento che è testimoniato da un po' tutta la lirica novecentesca.
Non sa più nulla esprime benissimo questo disorientamento. Il poeta ingabbiato è tutto chiuso nel recinto del campo di prigionia; la sua anima non riesce a librarsi più in alto. Sperare, pregare, vedere al di là della sua sofferenza quotidiana, gli sembrano cose impossibili. 
Per il poeta ha senso soltanto la concreta (e misera) realtà che lo circonda (la musica delle tende che sbattono sui pali, v. 15).
La bellezza del componimento risiede nell'energia del linguaggio, nella forza evocativa delle immagini. Sereni fonde due livelli diversi, storia e sogno, piano della realtà e piano onirico.
  • Il piano del sogno anima fin da subito la visione, rialzandola sulle ali della speranza.
  • Segue un dialogo sospeso tra dormiveglia e allucinazione.
  • La presa d'atto della realtà, della solitudine di prigioniero, viene rivelata da una sintassi parlata, scandita. Perciò il testo ricorre a frequenti riprese: per esempio, il v. 2 si ripete identico al v. 11; mentre il termine chiave musica torna ben 4 volte, tra il v. 9 e il v. 17, sottolineando l'interiore senso di disarmonia che il forzato isolamento produce.



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