Le azioni di risparmio sono emesse solo da società quotate in borsa, sia in sede di aumento di capitale sociale sia in sede di conservazione delle azioni ordinarie in altre azioni.
Sono state istituite con la legge del 7/6/74 n° 216. Possono essere anche al portatore purché interamente liberate.
Sono particolari categorie di azioni destinate a determinare soggetti che non risultano interessati all'amministrazione della società, ma alla remunerazione del capitale investito. I possessori sono privi di diritto (d'intervento) e di voto sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie, non vi possono neanche intervenire (pertanto non vengono calcolate computato del quorum stabilito dalla legge o dell'atto costitutivo ma per essi vi interviene un rappresentante comune.
Caratteristiche
Godono un privilegio più forte rispetto alla categoria delle azioni privilegiate, che si materializza sia nella ripartizione degli utili sia nel rimborso del capitale. (Mentre in quelle privilegiate la legge tace e viene rimessa alla volontà dell'assemblea) fino alla concorrenza del 5% del valore nominale delle azioni sugli utili netti risultanti in bilancio (limite minimo inderogabili). L'utile che residua deve essere poi ridistribuito tra tutti gli azionisti, compresi i possessori di azioni di risparmio, in modo tale da attribuire un dividendo maggiorato del 2% rispetto a quello delle altre azioni esaminando il privilegio minimo è 7%. Se una società delibera la distribuzione degli utili pari al 10% ai possessori di azioni di risparmia verrà dato 12%.
Se nell'esercizio la società non può soddisfare la percentuale stabilita di utile garantito la differenza deve essere portata in aumento degli utili nell'esercizio successivo, che deve essere pagato con priorità (2% residuo dell'anno precedente rispetto a quello dell'esercizio in corso) che al massimo può essere rinviato per due esercizi. Se la società non distribuisce utili si perde il maggioramento del 2%.
