Una premessa alla rivoluzione industriale
Nel Settecento nell’Europa ma soprattutto in Inghilterra, l’agricoltura smise di essere la principale attività produttiva e il suo posto fu preso dall’industria, questo rinnovamento fu chiamato rivoluzione industriale. Infatti nel Settecento la popolazione aumentò notevolmente perché non si verificarono più malattie infettive e carestie.
Il fatto era dovuto al miglioramento generale delle condizioni di vita, ma anche ai progressi della scienza medica e al miglioramento delle condizioni d’igiene. Ma la causa principale dell’aumento della popolazione fu l’aumento della produzione alimentare, perché dove si mangiava bene nascevano più persone.
La rivoluzione agricola si verificò soprattutto in Inghilterra. L’aumento agricolo fu dovuto alle nuove tecniche di coltivazione. Infatti prima gli appezzamenti di terreno si utilizzavano secondo la rotazione triennale (cioè, si coltivavano due parti di terra a cereali e la terza era riservata ad un magro pascolo) poi si coltivò secondo la rotazione quadriennale (cioè due parti di terra coltivate a cereali, la terza alla produzione delle leguminose come trifoglio e la quarta riservata al prato). In questo modo aumentò la produzione agricola e l’allevamento bovino e ovino grazie ai foraggi più ricchi e nutrienti.
Nell’agricoltura fu utilizzato anche il mais. Per agricoltura si sfruttarono le nuove macchine : (che prima utilizzavano la forza animale e in seguito quello delle macchine a vapore) trebbiatrici seminatrici, mietitrici ecc. L’Inghilterra poté così esportare i suoi prodotti in abbondanza.
La rivoluzione agraria trasforma la società
Nel Settecento l’aumento della produzione agricola portò bene sia allo sfamarsi dei contadini sia al proprietario terriero che poteva guadagnare molto vendendoli. Le campagne inglesi che per secoli erano state collettive furono recintate diventando proprietà privata dei ricchi, così ai contadini che vi vivevano furono privati del loro cibo e della loro terra e furono costretti o a diventare braccianti o ad emigrare e andare a lavorare in città. Queste emigrazioni furono dovute al fatto che le macchine toglievano lavoro ai contadini.
Nel Settecento nell’Europa ma soprattutto in Inghilterra, l’agricoltura smise di essere la principale attività produttiva e il suo posto fu preso dall’industria, questo rinnovamento fu chiamato rivoluzione industriale. Infatti nel Settecento la popolazione aumentò notevolmente perché non si verificarono più malattie infettive e carestie.
Il fatto era dovuto al miglioramento generale delle condizioni di vita, ma anche ai progressi della scienza medica e al miglioramento delle condizioni d’igiene. Ma la causa principale dell’aumento della popolazione fu l’aumento della produzione alimentare, perché dove si mangiava bene nascevano più persone.
La rivoluzione agricola si verificò soprattutto in Inghilterra. L’aumento agricolo fu dovuto alle nuove tecniche di coltivazione. Infatti prima gli appezzamenti di terreno si utilizzavano secondo la rotazione triennale (cioè, si coltivavano due parti di terra a cereali e la terza era riservata ad un magro pascolo) poi si coltivò secondo la rotazione quadriennale (cioè due parti di terra coltivate a cereali, la terza alla produzione delle leguminose come trifoglio e la quarta riservata al prato). In questo modo aumentò la produzione agricola e l’allevamento bovino e ovino grazie ai foraggi più ricchi e nutrienti.
Nell’agricoltura fu utilizzato anche il mais. Per agricoltura si sfruttarono le nuove macchine : (che prima utilizzavano la forza animale e in seguito quello delle macchine a vapore) trebbiatrici seminatrici, mietitrici ecc. L’Inghilterra poté così esportare i suoi prodotti in abbondanza.
La rivoluzione agraria trasforma la società
Nel Settecento l’aumento della produzione agricola portò bene sia allo sfamarsi dei contadini sia al proprietario terriero che poteva guadagnare molto vendendoli. Le campagne inglesi che per secoli erano state collettive furono recintate diventando proprietà privata dei ricchi, così ai contadini che vi vivevano furono privati del loro cibo e della loro terra e furono costretti o a diventare braccianti o ad emigrare e andare a lavorare in città. Queste emigrazioni furono dovute al fatto che le macchine toglievano lavoro ai contadini.