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Riassunto: La cantatrice Calva, Ionesco

di Eugene Ionesco
Riassunto:

Il lavoro, rappresentato nel 1950, è una commedia (anticommedia, dice il sottotitolo) in un solo atto. L'autore mette in ridicolo i meccanismi del teatro borghese utilizzando gli aspetti esteriori (un testo suddiviso in scene, personaggi bene individuati nella loro parte, un ambiente scenico ben definito ecc.) anche se, in realtà, tutto è assurdo.
Il titolo in origine suonava L'anglais sans peine (L'inglese senza fatica): era il titolo di un manualetto di conversazione della lingua inglese, che dava istruzioni su come chiedere al ristorante una porzione di pollo oppure un tavolo vicino alla finestra; su come informarsi sull'orario dei treni ecc.
La forma della domanda, in quel manualetto, rimaneva invariata; cambiavano le parole, come intercambiabili. In tal modo le singole frasi, poste l'una accanto all'altra, avevano senso, ma il loro complesso costituiva un discorso insensato. Il titolo attuale fu scelto perché, durante una prova, l'attore che interpretava il Pompiere, per un errore, disse cantatrice chauve (cantatrice calva), invece di institutrice blonde (istitutrice bionda). Il lapsus piacque e fu scelto come titolo, proprio perché... in scena non c'è alcuna cantatrice, tanto meno calva!
L'inizio mostra i coniugi Smith che conversano nel salotto di casa. Giungono a far loro visita (introdotti dalla cameriera Mary) i coniugi Martin. Mentre gli Smith si allontanano per cambiarsi d'abito, i Martin conversano come se non si conoscessero; solo grazie a una serie di bizzarre e curiose coincidenze scoprono di essere marito e moglie.
Tornano in scena gli Smith, vestiti come prima. Giunge un pompiere, in cerca di un incendio da spegnere. Poi si allontana e la conversazione degenera in uno strano litigio, nel corso del quale i personaggi si scambiano non più frasi, ma solo suoni. Infine si spengono le luci e le voci cessano di colpo. Quando si riaccendono le luci, la commedia riparte: al posto degli Smith sono ora seduti i Martin, che si scambiano le medesime battute mentre lentamente cala il sipario.
Fulcro del testo è la conversazione, o meglio, una serie di dialoghi senza senso; parlando, più che agendo, i personaggi denunciano la pochezza del loro mondo piccolo borghese, un mondo senza ideali, riempito da abitudini come lo starsene comodamente seduti in casa e commentare i fatterelli quotidiani o ricevere le visite dei vicini.

Sintesi breve
In un interno borghese tipicamente inglese i coniugi Smith conversano scambiandosi una serie di constatazioni banali come quelle che ricorrono nei manuali per l'apprendimento di una lingua straniera.
La cameriera Mary, di ritorno dal cinematografo, annuncia l'arrivo dei coniugi Martin che entrano, si siedono uno di fronte all'altro come se non si conoscessero e solo alla fine di un originale dialogo scoprono di essere marito e moglie.
Improvvisamente entra un pompiere alla ricerca di un incendio da domare; quando questi se ne va i quattro personaggi imbastiscono una conversazione fitta di luoghi comuni, parlano per non dire nulla.
Il ritmo si da incalzante, i personaggi parlano tutti insieme, gli uni nelle orecchie degli altri, e le frasi diventano suoni senza senso.
La luce si spegne. Quando si riaccende il signore e la signora Martin sono seduti come gli Smith al principio della commedia, la quale ricomincia con i Martin che dicono esattamente le battute degli Smith della prima scena mentre il sipario si chiude lentamente.



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