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Come imparare a recitare

Per fare teatro. Cosa vuol dire recitare?
Tu reciti anche quando racconti ad altri una tua vicenda, mimando coi gesti le azioni e ripetendo le frasi dette, ossia riproponi una situazione da te vissuta "come se" la stessi vivendo in quel momento. Ma reciti anche te stesso nella vita di ogni giorno: sei un figlio, un fratello, un nipote, un amico, un alunno.
Anche gli altri recitano: quando si muovono, agiscono, si incontrano, parlano, e ciascuno dà agli altri una certa immagine di sé, assumendo di volta in volta sul palcoscenico della vita i tuoli di protagonisti, di antagonisti o semplici comparse.
Ognuno esprime i suoi bisogni, il suo desiderio di rapporto con gli altri, di trovare comprensione, di affermarsi, in una parola di comunicare.
E' questo, come afferma il drammaturgo tedesco Bertolt Brecht, il teatro di ogni giorno, dai mille aspetti, senza gloria, ma anche assai vivace, terrestre, il teatro che si alimenta dalla convivenza degli uomini.


Recitare se stessi
A scuola
All'interno della classe ciascuno ha assunto un proprio ruolo. C'è chi accentra su di sé l'attenzione perché riesce bene negli studi o perché è un tipo divertente, c'è chi sa raccontare bene le storielle, c'è il campione sportivo, la ragazza carina, il timido, l'isolato, il bello della scuola, l'esperto, la chiacchierona, la vittima, lo spaccone.
Ripensa a una situazione della vita scolastica in cui esso si è manifestato più chiaramente e cerca di riproporlo attraverso le parole e i gesti, chiamando a recitare con te anche altri compagni.


Recitare Fuori
Ripensa a una situazione della tua vita extrascolastica: una telefonata, il ritorno a casa per il pranzo, il momento dei compiti, una passeggiata con un amico, le confidenze a un'amica... Riproponila chiamando qualche tuo compagno, che istruirai opportunamente, ad assumere il ruolo coinvolto con te nelle situazione che vuoi rappresentare.


Recitare gli altri
Anche recitare gli altri può essere non solo divertente, ma anche interessante e utile. Per farlo occorre studiare l'altro, osservarlo coglierne le caratteristiche, non solo fisiche, che lo distinguono dagli altri; in poche parole per capirlo meglio.
- Imita nel gestire, nel parlare, nell'atteggiamento un tuo compagno, un conoscente, un attore... e invita i tuoi compagni a riconoscere chi stai imitando.
- Riproponi, chiedendo la collaborazione di un tuo compagno, un dialogo colto per la strada tra un vigile e un automobilista, un negoziante e un cliente, due amiche, due innamorati, un nonno e il suo nipotino...
E' importante che tutti partecipino alla recita di se stessi e anche a quella degli altri perché questi esercizi servono ad analizzarsi, a consolidare la propria identità, a valorizzare l'apporto nella vita di gruppo e ad arricchire la personalità. Gli esercizi consentono una comunicazione più profonda solo se si basano sull'accettazione di ciascuno all'interno del gruppo.



Recitare un testo dell'antologia
Non solo i testi di questa sezione, ma molti testi dell'antologia potrebbero essere o diventare testi da recitare. Che cosa occorre fare?


1. Preparare il copione:
individuare i personaggi,
individuare i luoghi, 
stendere le battute ampliando i dialoghi già presenti e creandone di nuovi secondo le indicazioni implicite nel testo.
Scrivere le necessarie didascalie.
Potete aggiungere o togliere a piacere particolari o elementi del testo scelto.


2. Allestite la rappresentazione teatrale tenendo conto dei Consigli per una rappresentazione teatrale che vi forniamo qui di seguito. Lo stesso testo può essere messo in scena:
- con le marionette,
- con i burattini,
con le ombre cinesi.


Consigli per una rappresentazione teatrale
Quelli che ti proponiamo sono brevi suggerimenti utili per una rappresentazione in classe di un testo teatrale che abbia lo scopo di far conoscere contenuti e caratteristiche del genere teatrale: non presumono di creare attori in erba, né di insegnare a realizzare rappresentazioni accurate e precise che richiederebbero tempi e costi non realistici.

Le fasi preliminari
Occorre leggere più volte con molta attenzione il testo da rappresentare per individuare gli elementi che lo caratterizzano. Durante la lettura è opportuno sottolineare con colori diversi nelle didascalie:
- le informazioni sullo spazio scenico,
- le indicazioni dei gesti,
- le indicazioni del tono di voce,
- le indicazioni degli atteggiamenti e dei movimenti dei personaggi.
Occorre anche individuare e annotare la caratteristiche fisiche e psicologiche che emergono dai dialoghi al fine di stendere la carta di identità dei personaggi.

Scegliere un regista
Può essere il professore o un alunno che voglia provare a fare il regista. Il ruolo del regista è quello di stabilire come deve essere interpretato il testo, indicare tempi e modi, coordinare le varie attività, aiutare a superare difficoltà e ostacoli, risolvere le contese, evitare dispersività e confusione.

Scegliere gli attori
Occorre scegliere nel testo alcune battute significative per ciascun personaggio e farle leggere ad alunni che, per aspetto e temperamento, più si avvicinano ai personaggi da rappresentare. E' opportuno far ripetere più volte la lettura con gli stessi e poi con altri alunni fino a individuare chi più si adatta ai vari ruoli.

L'allestimento: Creare lo spazio scenico
Basta spostare la cattedra, dare una nuova disposizione ai banchi o semplicemente arretrarli.
La lavagna può servire come locandina su cui scrivere le indicazioni essenziali: titolo, autore, personaggi e interpreti, regista, tecnici.
Può essere preparata prima della rappresentazione o all'inizio della stessa.

Preparare la scena:
Si possono usare gli oggetti e gli arredi già presenti nell'aula opportunamente adattati.
Se necessario, si portino in classe eventuali oggetti indispensabili alla rappresentazione.

Scegliere i costumi:
Per recitare in classe non è necessario ricorrere a un costumista, ma ciascuno, pur restando vestito normalmente, può aggiungere al suo abbigliamento quel tocco necessario per caratterizzarlo: un nastro rosso, un cappello, un paio di occhiali, una rosa, una corona, una bacchetta magica...

La Rappresentazione: Recitare
Per una rappresentazione in classe allestita velocemente può bastare una lettura espressiva del testo senza imparare a memoria le parti.
Lo studio mnemonico di alcune battute è utile là dove l'attore deve compiere gesti e movimenti che possono essere intralciati dalla presenza di fogli tra le mani.
Lo studio a memoria della propria parte, comunque, può essere per ciascuno una libera scelta.
Nel corso della recita si deve fare in modo che tutti i compagni sentano bene le parole, avendo cura di scandire le sillabe, di rispettare la pause, di lasciare attimi di silenzio tra una battuta e l'altra per evitare di sovrapporle. Occorre regolare, inoltre, il tono della voce secondo le necessità del testo e le indicazioni del regista. Come per una buona lettura, anche per una buona recitazione è importante saper respirare.
Per ottenere buoni risultati saranno necessarie varie prove, sia con i compagni in classe, sia individualmente a casa.
Bisogna ricordarsi, inoltre, di:
- non stare in scena in modo rigido e innaturale, ma neanche senza tensione;
- non rivolgere la schiena al pubblico;
assumere a tempo e luogo atteggiamenti adatti al personaggio;
non intralciare i movimenti degli altri;
essere sempre in scena anche quando non si devono pronunciare le battute e contribuire anche con la semplice presenza allo svolgimento dell'azione; quindi non deve venire mai meno l'attenzione a quanto sta accadendo nello spazio scenico;
evitare di uscire dal personaggio per dialogare, scherzare, discutere con i compagni.

Il pubblico
Ai compagni del pubblico spetta il ruolo di persone attente che evitano di fare chiasso e di interferire con la finzione scenica. per il pubblico di una classe, come del resto per il pubblico dei grandi teatri, è necessario quell'atteggiamento di sospensione dell'incredulità senza il quale nessuno spettacolo può riuscire: il pubblico, cioè deve accettare di credere che quello che viene messo in scena è qualcosa di vero.
Anche il pubblico, tra l'altro, fa parte dello spettacolo perché condiziona gli attori con la sua attenzione o indifferenza, con la commozione o il divertimento, con l'approvazione o la disapprovazione.



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