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Sicurezza Aziendale

La salvaguardia della sicurezza durante le attività lavorative coinvolge sia l'imprenditore che il lavoratore, entrambi tenuti al rispetto della normativa e dei regolamenti.
Il datore di lavoro deve garantire la sicurezza del personale in relazione alle seguenti possibilità:
  • pericoli fisici immediati;
  • patologie psicofisiche.
Pericoli fisici immediati
Il primo tipo di eventualità si riferisce ai danni dovuti ad un cattivo funzionamento delle macchine o ad un errato comportamento del lavoratore, e può provocare danni fisici come ferite o infortuni mortali, eventi che è interesse di entrambe le parti evitare in sommo grado.

Patologie psicofisiche
Il secondo caso, più difficile da individuare e quindi da prevenire, riguarda l'insorgenza di danni a lungo termine dovuti al protrarsi del tempo di una situazione di pericolo o di disagio. Si cita ad esempio la sordità causata dalla rumorosità delle macchine, l'intossicazione dovuta alla respirazione di sostanze velenose ecc.
Particolare importanza, in un'ottica più attenta e responsabile, assume la tutela della salute psichica del lavoratore, ossia la salvaguardia dalle situazioni di stress, dovuto ad un eccessivo carico di responsabilità, a troppo intensi ritmi di lavoro, alla ripetitività delle lavorazioni ecc.

L'imprenditore dovrà quindi rispettare e far rispettare le normative di sicurezza, e in certi casi emanare regolamenti interni per particolari necessità. L'insieme delle direttive deve riguardare:
  • il comportamento del personale;
  • il funzionamento degli impianti;
  • l'ambiente di lavoro.
E' evidente ad esempio che ad un lavoratore debba essere vietato di trovarsi nel raggio d'azione di una macchina dotata di movimenti pericolosi come un braccio meccanico provvisto di utensili, ma è altrettanto opportuno che la macchina stessa sia progettata in modo da prevenire i possibili danni, o perlomeno da ridurli con appositi schermi, barriere ecc.
Le precauzioni non riguardano solo il singolo posto di lavoro, ma l'intero stabile, e devono prendere in considerazione quindi anche fattori generalizzati, come la rumorosità, la temperatura, l'umidità, l'illuminazione, le vibrazioni, l'inquinamento, la disposizione dei locali ecc.
Riassumendo e specificando i concetti esposti, nei confronti dei dipendenti il datore di lavoro ha l'obbligo di adempire alle seguenti precisazioni:
  • informare sui rischi relativi all'attività svolta;
  • fornire attrezzature sicure e adeguate;
  • garantire la loro manutenzione;
  • addestrare gli operatori ad un uso corretto delle macchine;
  • controllare che gli operatori siano qualificati alla mansione assegnata;
  • emanare direttive volte agli scopi suddetti;
  • verificare l'applicazione di tali direttive.
Obblighi del lavoratore
Anche il personale dipendente è tenuto all'osservanza delle normative antinfortunistiche e dei regolamenti interni. In particolare, il lavoratore deve attenersi alle seguenti indicazioni:
  • indossare il materiale antinfortunistico prescritto (guanti, elmetti, cinture...)
  • utilizzare correttamente le macchine;
  • effettuare la manutenzione indicata;
  • osservare la segnaletica di sicurezza;
  • segnalare le disfunzioni.
Criteri di sicurezza degli impianti
Data la rilevanza della posta in gioco si sottolinea l'importanza dei principi che ispirano le norme antinfortunistiche:
  • affidabilità, restrittività, ridondanza; sicurezza a riposo; sicurezza di intervento; controllo di funzionalità.
Affidabilità
Il criterio dell'affidabilità dei dispositivi e degli impianti viene realizzata attraverso l'impiego di materiali di qualità superiore e l'adozione di una particolare cura nella progettazione e nel montaggio. Tale caratteristica deve inoltre mantenersi costante per il previsto periodo di vita dell'elemento considerato.

Restrittività
Nel campo della sicurezza la restrittività consiste nell'adozione di misure che rispetto ai normali criteri di progettazione o di utilizzo si configurano come restrittive. Riguardo ad esempio al problema del riscaldamento, nella scelta fra variazione di temperatura. Se invece in un conduttore transita una certa corrente, per garantire una maggior sicurezza riguardo al riscaldamento è possibile, se l'impianto lo permette, dimezzarne il valore.
In generale, quando nella costruzione di un dispositivo, nella sua installazione o nel suo utilizzo si incontrano criteri o valori diversi ma ugualmente validi, il criterio di restrittività consiglia l'adozione di quelle modalità che realizzano una migliore sicurezza.

Ridondanza
La ridondanza delle misure di sicurezza comporta l'adozione di garanzie che eccedono quelle normalmente applicabili in prima istanza. La ridondanza si realizza in pratica attraverso i seguenti accorgimenti:
  • scelta di dimensioni eccedenti quelle calcolate;
  • raddoppio dei dispositivi di sicurezza.
Nel primo caso si consideri ad esempio nuovamente un conduttore percorso da corrente: per una maggior sicurezza è possibile raddoppiare la sezione calcolata. Circa il secondo punto, in previsione di un guasto ad un determinato dispositivo di sicurezza, per rispettare il criterio di ridondanza occorre affidare lo stesso compito anche ad un secondo dispositivo. Si pensi ad esempio all'azione di due pulsanti normalmente chiusi collegati in serie.

Sicurezza a riposo
Un altro criterio di sicurezza riguarda il comportamento degli impianti quando si verifica un'improvvisa assenza di alimentazione. Occorre in questo caso che le macchine e i circuiti si dispongano in una condizione di sicurezza a riposo non pericolosa.
L'applicazione di tale criterio va comunque vagliata caso per caso. Si immagini ad esempio un improvviso guasto nel dispositivo che aziona il meccanismo di apertura delle porte si aprano automaticamente se il treno è fermo in stazione, sarebbe invece pericoloso che si aprissero mentre il treno è in movimento oppure fermo

Sicurezza di intervento
Perché il funzionamento di un dispositivo di sicurezza sia affidabile in ogni circostanza, occorre che la sua azione sia coerente a quanto si verificherebbe nel caso di un’interruzione dell’alimentazione. Tale caratteristica è chiamata sicurezza positiva.

Controllo
La validità dei criteri e delle funzionalità descritte deve protrarsi indefinitamente. In pratica, deve essere garantita almeno per il previsto periodo di vita del dispositivo o dell’impianto. Per verificare tale condizione occorre esercitare periodicamente un’azione di controllo, che in caso di risultato negativo deve comportare la modifica, la riparazione o la sostituzione del dispositivo incriminato. Si pensi in questo caso all’operazione di verifica del funzionamento di un interruttore differenziale da effettuare tramite l’apposito tasto. Particolarmente utile per prevenire situazioni di pericolo.

Infortuni
Il mancato rispetto di quanto appena indicato porta sovente al verificarsi di infortuni più o meno gravi. In caso di infortunio l’imprenditore è tenuto a provvedere ai primi soccorsi e a denunciare l’accaduto alle autorità competenti. Nel caso in cui queste riscontrino l’inosservanza delle disposizioni di legge, il responsabile è evidentemente passibile di sanzioni penali. Dando per scontato che l’imprenditore sia indotto a prodigarsi per evitare tali inconvenienti anche solo in nome della propria responsabilità etica, il mancato rispetto delle norme di sicurezza risulta particolarmente antieconomico: il lavoratore infortunato non produce, viene comunque retribuito, e una sua eventuale ridotta capacità di lavoro in seguito all’incidente si risolve in un calo produttivo complessiva. In alcuni casi la macchina responsabile dell’incidente può essere messa sotto sequestro, accrescendo i danni economici. A maggior ragione ciò accade se l’oggetto dei provvedimenti giudiziari è l’imprenditore stesso.
Non è poi da sottovalutare la perdita di immagine derivante all’impresa a causa di una sua eventuale trascuratezza su temi così importanti, la conseguente disaffezione dei clienti, le proteste sindacali, le possibili campagne da parte di associazioni di consumatori ecc. Va d’altro canto rilevato che il rispetto delle normative, pur se a volte comporta costi aggiuntivi, pone l’impresa in miglior luce rispetto alla concorrenza.

Normativa
I decreti legge che contengono disposizioni sulla sicurezza sono articolati in ragione dei diversi enti che hanno potere di legiferare in materia, ossia le Regioni, il Parlamento, il Governo, i singoli Ministeri e il Presidente della Repubblica. L’effettiva attività di prevenzione degli infortuni, di igiene e di controllo della salute dei lavoratori è invece delegata alle Aziende Sanitarie Locali (ASL), che la esercitano mediante settori ispettori nominati dal Prefetto.
L’applicazione pratica delle norme antinfortunistiche che riguardano gli impianti industriali è invece affidata alle seguenti figure:
il costruttore, che deve realizzare la produzione di macchine sicure;
l’acquirente, che deve verificare l’esistenza delle garanzie suddette;
l’installatore, che oltre a ciò deve applicare i corretti criteri di installazione;
l’operatore, che deve condurre la macchina con la dovuta accortezza;
il lavoratore, che deve rispettare le prescrizioni e i divieti relativi.

Norme antinfortunistiche
Si riportano di seguito alcune norme da seguire in merito alla sicurezza, rivolte alle diverse figure sopra elencate.

DPR 547/55: riguarda norme generali sulla sicurezza dei lavoratori;
DLgs 624/94: introduce nelle aziende il servizio prevenzione e protezioni rischi;
DPR 459/96: garantisce libera circolazione delle macchine nella CEE;
Norma 89/655 CEE: riguarda l’ambiente di lavoro e l’impiego dei prodotti;
Norma EN 1050: indica al costruttore dei criteri per la valutazione dei rischi;
Norma EN 954-1: vincola il costruttore a particolari modalità operative;
Tabelle UNI 10380: riguardano l’illuminazione degli ambienti di lavoro;
DLgs 277/91: riguarda la rumorosità e i relativi strumenti di protezione;
DLgs 493(96: prescrive indicazioni riguardanti la segnaletica di sicurezza;
DLgs 494/96: prescrive le condizioni di sicurezza nei cantieri.

Per quanto riguarda le installazioni di tipo elettrico, occorre inoltre far riferimento alle numerose e dettagliate prescrizioni contenute nelle norme CEI.



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