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Petrarca: L'oro et le perle e i fior' vermigli e i bianchi

di Francesco Petrarca
Parafrasi, analisi e commento

Testo:

L'oro et le perle e i fior' vermigli e i bianchi,
che 'l verno devria far languidi et secchi,
son per me acerbi et velenosi stecchi,
ch'io provo per lo petto et per li fianchi.
Però i dì miei fien lagrimosi et manchi,
ché gran duol rade volte aven che 'nvecchi:
ma più ne colpo i micidiali specchi,
che 'n vagheggiar voi stessa avete stanchi.
Questi poser silentio al signor mio,
che per me vi pregava, ond'ei si tacque,
veggendo in voi finir vostro desio;
questi fuor fabbricati sopra l'acque
d'abisso, et tinti ne l'eterno oblio
onde 'l principio de mia morte nacque.

Parafrasi
'oro e le perle e i fiori rossi e bianchi,che l'inverno dovrebbe fare appassiti e secchi,sono per me spine pungenti e velenose che io avverto nel petto e nei fianchi.
perciò i miei giorni saranno dolorosi e scarsi,poichè accade poche volte che un gran dolore invecchi:ma di ciò incolpo più gli specchi assassini,che avete stancati nel contemplare voi stessa.
questi fecero tacere il mio Signore,che vi pregava per mio conto per cui egli tacque,vedendo il nostro desidrioe saurirsi in voi;questi furono fabbricati presso l'acqua dell'abisso,e intinti nella dimenticanza eterna,da cui si originò l'inizio della mia morte.

Analisi del testo
Il sonetto(2 quartine e 2 terzine di endecasillabi rime ABBA,ABBA;CDC,DCD)è diviso in 2 parti.le quartine sn caratterizzate da uno stile concentrato, aspro, caratterizzato da rime difficili e dal suono duro.il orocompito è descrittivo e narrativo.le terzine scandite dall'anafora (questi poser...questi fuor fabbricati) hanno un andamento meno teso e un compito riflessivo.



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