di Giosue Carducci
Parafrasi:
Il titolo vuole indicare che altri padri, nella vecchia storia dell'umanità, piansero, come il poeta, per la morte dei figli; è un pianto, dunque, antico, il suo. Il Carduci, dopo avere immaginato, in Funere mersit acerbo, il suo bambino smarrito nel regno dei morti, qui lo vede e lo piange nella fredda oscurità del sepolcro, mentre nell'orto la pianta del melograno che il bimbo amava, rinverdita e rivestita dei suoi fiori vivaci, trionfa al suo di giugno.
Prosa:
L'albero verso il quale orientavi la tua manina,
il melograno dalle verdi foglie
e dai rossi fiori,
nel silenzioso e solitario orto,
è nuovamente germogliato
e l'estate lo matura
con il suo calore e la sua luce.
Tu figlio di questo povero corpo,
invecchiato e sciupato dal tempo,
tu unico dono di questa mia vita inutile,
giaci nella fredda terra di un camposanto,
non potrai più vedere la luce del sole,
ne godere dell'amore.
Significato di ogni singola parola:
TENDEVI: si rivolge al figlio morto.
LA PARGOLETTA MANO: la mano piccina, il vezzeggiativo è usato per risaltare la tenerezza del gesto.
MELOGRANO: dalle finestre del suo studio Carducci vedeva l'albero nel cortile della casa di Bologna, in via Broccaindosso.
VERMIGLI: rossi
MUTO...SOLINGO: giardino silenzioso e solitario, dopo la morte del bambino. E' molto espressivo l'incastro del sostantivo orto tra i due aggettivi che indicano il vuoto lasciato dal bambino scomparso. Lì, in quell'orto, il piccolo Dante giocava allegramente.
RIVERDI' OR ORA: rinverdì si collega al soggetto L'albero. Il verbo indica in sintesi la continuità del ciclo naturale, è primavera tutto rifiorisce, Or ora, da pochi giorni.
INUTIL VITA: quella del poeta; inutile perché inaridita, senza speranza.
ESTREMO UNICO: nel senso che al poeta saranno negate altre esperienze di paternità.
FREDDA: perchè non riscaldata dal sole.
TERRA NEGRA: l'espressione nera terra è un topos che deriva da omero. L'anafora dei versi 13 e 14 è molto espressiva nella sua enfasi: il poeta sottolinea così la condizione di morte, da cui è impossibile ritornare.
AMOR: è il soggetto dell'ultimo verso, l'amor dei familiari non ti può risvegliare dal sonno della morte.
Parafrasi:
Il titolo vuole indicare che altri padri, nella vecchia storia dell'umanità, piansero, come il poeta, per la morte dei figli; è un pianto, dunque, antico, il suo. Il Carduci, dopo avere immaginato, in Funere mersit acerbo, il suo bambino smarrito nel regno dei morti, qui lo vede e lo piange nella fredda oscurità del sepolcro, mentre nell'orto la pianta del melograno che il bimbo amava, rinverdita e rivestita dei suoi fiori vivaci, trionfa al suo di giugno.
Prosa:
L'albero verso il quale orientavi la tua manina,
il melograno dalle verdi foglie
e dai rossi fiori,
nel silenzioso e solitario orto,
è nuovamente germogliato
e l'estate lo matura
con il suo calore e la sua luce.
Tu figlio di questo povero corpo,
invecchiato e sciupato dal tempo,
tu unico dono di questa mia vita inutile,
giaci nella fredda terra di un camposanto,
non potrai più vedere la luce del sole,
ne godere dell'amore.
Significato di ogni singola parola:
TENDEVI: si rivolge al figlio morto.
LA PARGOLETTA MANO: la mano piccina, il vezzeggiativo è usato per risaltare la tenerezza del gesto.
MELOGRANO: dalle finestre del suo studio Carducci vedeva l'albero nel cortile della casa di Bologna, in via Broccaindosso.
VERMIGLI: rossi
MUTO...SOLINGO: giardino silenzioso e solitario, dopo la morte del bambino. E' molto espressivo l'incastro del sostantivo orto tra i due aggettivi che indicano il vuoto lasciato dal bambino scomparso. Lì, in quell'orto, il piccolo Dante giocava allegramente.
RIVERDI' OR ORA: rinverdì si collega al soggetto L'albero. Il verbo indica in sintesi la continuità del ciclo naturale, è primavera tutto rifiorisce, Or ora, da pochi giorni.
INUTIL VITA: quella del poeta; inutile perché inaridita, senza speranza.
ESTREMO UNICO: nel senso che al poeta saranno negate altre esperienze di paternità.
FREDDA: perchè non riscaldata dal sole.
TERRA NEGRA: l'espressione nera terra è un topos che deriva da omero. L'anafora dei versi 13 e 14 è molto espressiva nella sua enfasi: il poeta sottolinea così la condizione di morte, da cui è impossibile ritornare.
AMOR: è il soggetto dell'ultimo verso, l'amor dei familiari non ti può risvegliare dal sonno della morte.