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Guerra totale


Bombe e povertà in tempo di guerra
Una delle drammatiche novità della seconda guerra mondiale fu la guerra totale, ovvero il coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto. Dei 5 milioni di morti che si contarono alla fine della guerra, oltre la metà furono cittadini rimasti a casa, donne, vecchi e bambini. I bombardamenti aerei avevano in primo luogo lo scopo di distruggere le istallazioni militari, le vie di comunicazione o gli impianti industriali, in modo da danneggiare l’economia e la produttività del Paese. Ma avevano anche il compito di colpire direttamente le città: in tale modo si diffondeva il terrore tra la popolazione, gli ospedali cessavano di funzionare, tutta la vita sociale rimaneva paralizzata. Intere città furono distrutte: le prime a essere colpite furono le città inglesi, a cui seguirono, soprattutto nel ’43-’44, quelle italiane. Ma le città che più subirono i bombardamenti furono quelle tedesche, sulle quali, verso la fine del conflitto, i bombardamenti americani scaricarono 900.000 tonnellate di bombe. La popolazione, quindi, viveva nel terrore degli attacchi aerei. Questi venivano annunciati dal suono di una sirena: allora la popolazione correva a cercare riparo nei rifugi antiaerei, generalmente le cantine dei palazzi o comunque locali sotterranei, dove trascorreva le ore spesso al buio, nell’attesa che una nuova sirena annunciasse la fine dell’attacco e nella speranza che le proprie abitazioni non fossero crollate. Ma la vita in tempo di guerra era dura anche perché l’economia era allo sfascio. Le poche risorse rimaste venivano impiegate per sostenere i militari al fronte. Ai civili non restava che soffrire la fame e il freddo. Tutti i generi di prima necessità erano razionati: a ciascuno veniva consegnata una tessera (detta annonaria) che dava diritto a ricevere razioni di cibo. La tessera era formata da tanti bollini, che venivano staccati per volta dal negoziante: quando i bollini erano finiti, non si aveva più diritto di acquistare nessuna merce che fosse stata razionata. Si sviluppò allora il fenomeno del mercato nero, cioè dell’appigionamento di cibo, pagato a carissimo prezzo, al di fuori delle tessere: era un mercato illegale, condotto da chi riusciva a procurarsi rifornimenti direttamente nelle campagne o era riuscito a farne delle grandi scorte sfuggendo ai controlli.
In tale situazione di estremo disagio per la popolazione civile, fu di grande sostegno l’arrivo degli aiuti americani. Da oltre Atlantico giunsero ai paesi alleati non solo equipaggiamenti militari, armi, aerei, carri armati, mezzi di trasporto, ma anche medicinali, generi alimentari di prima necessità per il sostentamento dei combattenti e dei civili. L’Unione Sovietica e gli Stati europei sopravvissero e continuarono a combattere proprio grazie all’aiuto americano.



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