
Eugenio Montale ci descrive cos'è la felicità ma non come la si può raggiungere, visto che ognuno ha la sua felicità, per esempio quella di un bambino è il poter giocare a pallone. E poi ci spiega quanto sia facile perderla la felicità usando vari giri di parole concludendo con l'esempio del bambino che giocando finisce per fare cadere il pallone tra le case e il suo stato d'animo passa dall'essere felice a un disperato pianto.
Felicità raggiunta: figure retoriche
In questa pagina trovate tutte le figure retoriche della poesia Felicità raggiunta di Eugenio Montale. Tra le figure retoriche più importanti trovate nel testo vi sono la metonimia e l'ossimoro. Nella scheda della poesia dedicata a Felicità raggiunta, potete anche leggere, testo, parafrasi e commento.Metonimia
Nei primi tre versi il poeta cerca di spiegare cos'è a felicità in termini di stabilità ed è davvero fragile, infatti attraverso tre espressioni descrive appunto il concetto di fragilità. Dunque, secondo noi è una metonimia del tipo il concreto per l'astratto."si cammina per te sul fil di lama" (vv. 1-2);
"sei barlume che vacilla" (v. 2);
"teso ghiaccio che s’incrina" (v.3)
Allitterazione
È presente l'allitterazione della vocale E nei primi due versifelicità, raggiunta, te
Ossimoro
Nel v.8 descrive il sorgere della felicità con due aggettivi in contrasto fra loro. Il termine "dolce" sta per piacevole, leggero, delicato, mentre il termine "turbatore" è usato verso qualcosa che infastidisce o porta scompiglio.dolce e turbatore
Similitudine
La similitudine del v.8 sta a significare che il sorgere della felicità è sia dolce che turbatore. È dolce perché ci regala grande gioia, cioè è sempre la benvenuta nelle nostre vite, ma allo stesso tempo è turbatore perché una volta ottenuta temiamo di perderla.come i nidi delle cimase
Enjambement
Questi sono i versi che vengono interrotti e che proseguono nel verso successivo."si cammina / per te" (vv. 1-2);
"invase / di tristezza" (vv. 6-7);
"il tuo mattino / è dolce" (vv. 7-8)