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Biografia: Alfred Tennyson

Biografia
Alfred Tennyson nacque nel 1809 a Somersby, Lincolnshire, e studiò all’università di Cambridge. Nel 1830 pubblicò le sue prime poesie che riecheggiavano Coleridge e Keats, ma ottenne il vero successo con i due volumi Poems, del 1842, di cui fa parte la sua lirica più famosa, Ulisse. Scrisse anche alcuni drammi e una serie di poemi narrativi di cui il più importante è Gli Idilli del Re.
Nel 1850, in successione di Wordsworth, fu nominato poeta laureato (titolo che in Inghilterra implica una retribuzione annua da parte del sovrano) e nel 1883 ottenne dalla regina Vittoria il titolo di Lord. Nel 1886 la perdita del figlio secondogenito Lionel fu un dolore che lo potrò notevolmente, accentuando la sua inclinazione al pessimismo. Malgrado l’agiatezza economica e i riconoscimenti della critica anche internazionale, trascorse gli ultimi anni della sua vita in malinconica solitudine e morì nella sua casa di ALdworth nel 1892.

Le idee e la poetica
Tennyson non si può considerare poeta di grande originalità o di profondo vigore sentimentale e la sua poesia, pu raggiungendo una squisita perfezione formale, indugia spesso nei languori di un estenuato estetismo, non raggiungendo la forza drammatica di altri poeti dell’epoca: il suo pensiero non si innalza all’altezza del suo stile elevato (G. Chesterton).
Tuttavia Tennyson fu creatore di un mondo elegiaco, fiabesco e decorativo e fu interprete dello sgomento di molti suoi contemporanei di fronte al progresso, diventando ben presto il beniamino dell’età vittoriana. Nelle sue opere sono evidenti, infatti, le tensioni e le lacerazioni di una generazione che si avvia alla crisi, e gli elementi romantici si stemperano nei languori del decadentismo: ce lo dimostra la stessa espressività poetica, ricercata e pregnante, dove la parola e ridotta, spesso, a pura musica.

Opere
Ricordiamo alcune delle sue opere:

LA PRINCIPESSA (The Princess, 1847): poemetto in versi sciolti: narra una favola gentile, ma artificiosa, che tende a dimostrare, contro la mentalità dell’epoca, che l’uomo e la donna sono compagni e non rivali e che nella loro unione nessuno dei due è subordinato all’altro.

IN MEMORIAM (1850): poema suddiviso in tre parti: Disperazione, Rimpianto, Speranza. E’ quasi un monologo filosofico scritto in memoria dell’amico Arthur Hallam, morto a soli 22 anni, nel 1833. Tennyson iniziò subito la sua opera, ma la pubblicò solo dopo diciassette anni di ripensamenti e di rimaneggiamenti. Prendendo spundo dalla dolorosa vicenda il poeta affronta il problema dell’immortalità, esprimendo dubbi e perplessità di fede che travagliano il suo spirito. Vi prevale un tono lirico-elegiaco che rende l’opera un vero capolavoro di sensibilità e di eleganza formale.

ODE PER LA MORTE DI WELLINGTON (Ode on the Death of Wellingon, 1852): è la descrizione del sontuoso funerale del duca di Wellington. Il poeta immagina che Nelson si solelvi dal suo sonno mortale per chiedere che è che arriva con tanta pompa; gli viene risposto che è il duca di ferro, grande condottiero, vincitore di Napoleone. Tutta l’ode è anche un pretesto per esaltare le glorie dell’Inghilterra e la sua potenza imperiale.



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