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Riassunto rivoluzione russa

Riassunto
La partecipazione russa alla prima guerra mondiale aveva messo in evidenza la crisi del regime zarista. In passato vi sono state delle sommosse che avevano costretto lo zar Nicola II a concedere un parlamento, la Duma. Il governo aveva realizzato anche alcune riforme economiche che però non risolsero i gravi problemi del popolo, in particolare dei contadini.
Nel 1914 Nicola II entrò in guerra alleandosi alla Francia e alla Serbia pensando che il conflitto si sarebbe risolto in breve tempo. Ma il paese non poteva sostenere una guerra di queste dimensioni così a lungo ed infatti vi furono numerose perdite di uomini e di mezzi e nel 1915 vi furono scioperi e proteste dovuti alla mancanza di beni di prima necessità e dal rincaro dei prezzi.
Nel 1917 la situazione precipitò e scoppiò a Pietrogrado una sommossa popolare contro la carestia e la fame, ma le truppe incaricate per ripristinare l’ordine si schierarono dalla parte degli insorti. Si formò un governo provvisorio sotto la presidenza del principe George L’vov.
Lo zar Nicola II venne indotto ad abdicare ed indicò come successore il fratello Michele che rifiutò. Subito dopo l’ex zar e i suoi familiari si trasferirono nella residenza di Tsarskoe Selo.
Le forze popolari e socialiste non rimasero a guardare e formarono i soviet, assemblee formate dai rappresentanti degli operai, dei soldati, dei contadini.
La situazione subì una svolta decisiva quando il capo bolscevico Lenin tornò dall’esilio e rientrò a Pietrogrado con la complicità delle autorità tedesche.
Lenin pubblicò le tesi d’aprile che miravano a trasformare la rivoluzione da borghese in rivoluzione proletaria e comunista, voleva concentrare tutto il potere nei soviet e cioè i rappresentanti del popolo, ridare la terra ai contadini e le fabbriche agli operai e voleva una pace immediata.
Ai disastri militari si aggiunsero i disordini interni dovuti agli scioperi e ad atti di corruzione e tutti cercavano un uomo forte che con la propria autorità potesse riportare la disciplina nell’esercito e bloccare le manifestazioni rivoluzionarie. Quest’uomo fu il comandante supremo dell’esercito Kornilov che si impegnò a riportare la Russia alla normalità.
Lenin ritenne che era giunta l’ora per effettuare un colpo di Stato e così la guardia rossa, un corpo armato di operai bolscevichi occupò la sede del governo, fu chiamata rivoluzione d’ottobre che mirava all’allontanamento di tutti gli elementi borghesi alla formazione di un governo rivoluzionario di operai e soldati.
Con Lenin nacque il Consiglio dei commissari del popolo in cui Troski fu commissario degli esteri e Stalin commissario delle nazionalità. Fu elette un assemblea costituente a suffragio Universale dove i bolscevichi vennero sconfitti ma Lenin affermò che il potere dei Soviet era superiore a quella dell’Assemblea e così venne sciolta d’autorità. Le trattative con Austria e Germania con la Pace di Brest-Litovsk imposero alla Russia condizioni durissime come la perdita di territori: Polonia, Lituania e perdite nel settore agricolo e industriale.

Mappa concettuale rivoluzione russa
L’equivoco della rivoluzione liberale
Di fronte a un grande evento storico, spesso i contemporanei ne fraintendono la portata e il significato. E’ il caso degli eventi russi dell’inizio del 1917, quando i gruppi dirigenti e intellettuali liberali costringono lo zar ad abdicare e danno vita a un governo riformatore. L’Europa esulta per la fine del’ultima monarchia assoluta: in generale si pensa che il nuovo governo possa dare a un popolo oppresso da secoli l’unico bene cui esso aspira, la libertà.
In realtà, il consenso verso il nuovo governo si dimostra subito fragile: il popolo russo sente il bisogno più della pace che della libertà, e non intende combattere ancora in un conflitto, la prima guerra mondiale, che non ha voluto, nato dall’ambizione di un monarca delegittimato.

La rivoluzione bolscevica
Con la rivoluzione di febbraio il governo provvisorio crea un vuoto di potere che non riesce a riempire. Tutta questa confusione è il terreno fertile per un gruppo politico determinato, con un programma di azione preciso e con una guida sicura. E’ il caso del partito bolscevico, tornato in grande attività soprattutto dopo il ritorno dall’esilio del suo leader Lenin. Contro ogni teoria marxista, un partito d’ispirazione socialista prende il potere in un Paese ch è solo agli inizi del suo sviluppo industriale, e che dispone di una vera e propria operaia solo in un paio di grande città.

Guerra civile e derive autoritarie
Una delle ragione del successo bolscevico è la proposta di uscita immediata dalla guerra. Tuttavia la pace di Brest-Litovsk non fa altro che trascinare il Paese verso un nuovo conflitto, questa volta una guerra civile. Il neonato regime bolscevico deve infatti affrontare una nobiltà e all’esercito zarista, ma anche e soprattutto truppe straniere, inviate da tutta Europa e dagli Stati Uniti. Lenin e i suoi collaboratori riescono a vincere, ma per sopravvivere il governo deve attuare misure drastiche: l’economia e la produzione sono rigidamente controllate, e ogni forma di opposizione è crudelmente repressa. Negli anni successivi, questi vedranno un ulteriore sviluppo, fino a dare al comunismo l’aspetto autoritario degli anni di Stalin.


Rivoluzione russa schema
Nel 1917, al momento della rivoluzione russa, la situazione del fronte orientale è disastrosa. L’esercito russo è in dissoluzione, i soldati (la maggior parte dei quali contadini) e gli operai dell’industria bellica incoraggiano le diserzioni in nome della pace e nella speranza di ricevere la terra che è stata loro promessa. Ciò consente agli Imperi centrali di concentrare le truppe sul fronte occidentale.

Nel marzo del 1918 il nuovo governo rivoluzionario bolscevico firma nella città bielorussa di Brest-Litovsk la pace con l’Austria e la Germania, che penalizza duramente il suo assetto territoriale ed economico.

La Russia rinuncia sia alla Finlandia, dove i tedeschi inviano truppe in appoggio a una controrivoluzione che rovescia il governo socialdemocratico, sia agli altri territori sul Baltico, in cui i governi dei soviet vengono sostituiti da altri appoggiati direttamente dall’esercito tedesco.
La Russia perde così un accesso al mare importante per il commercio e per il controllo dell’Europa del Nord.

Il governo rivoluzionario cede anche l’Ucraina, un territorio molto importante per la produzione agricola, in particolare di grano. La regione è occupata dall’esercito tedesco, che istalla un governo fantoccio con la funzione di prevalere materie prime e grano da inviare sul fronte occidentale.

La Bessarabia viene annessa alla Romania, mentre l’impero ottomano occupa alcuni territori nella regione transcaucasica.



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