di Federico De Roberto
Riassunto:
E’ una novella tutto dialogo, che si svolge con grande tensione drammatica prima fra le tre sorelle Sommatino, zitellone, e poi durante la recita del rosario con la loro bigotta e tirannica madre, donn’Antonia, formidabile e unica vera protagonista, presente soltanto a metà racconto ma incombente fin dall’inizio come una terribile ombra su tutti e tutto. Il comportamento e i sentimenti delle figlie, infatti, sono sempre determinati dalla paura e dalla sottomissione reverenziale nei confronti di mamma. Un alone di mistero, sapientemente creato, circonda la figura di questa donna sin dalle prime battute del dialogo tra le figlie, e al lettore attento fa intuire che tra le mura di casa Sommatino si svolge una vita familiare grigia e disumana, dominata esclusivamente dalla volontà della vecchia spietata signora.
Le frasi come sospese, le parole a volte timidamente pronunziate, i silenzi delle tre sorelle illuminano il passato come lampi che squarciano per un istante il buio: una quarta sorella, Rosalia, all’età di 16 anni è fuggita di casa per sposare uno squattrinato, contro la volontà della madre, che non ha mai voluto e saputo perdonare questa figlia ribelle. Anzi, un rancore torvo e implacabile ha dominato per tanti anni l’animo e la mente di donn’Antonia. Nemmeno la morte del genero malvisto riuscirà a far nascere nel suo cuore di pietra un po’ di pietà per la figlia sventurata, rimasta sola nella più sconsolata miseria.
Analisi del testo
In questo racconto i personaggi non sono dipinti con descrizioni o riflessioni sulle loro caratteristiche psicologiche, ma sono delineati dalle loro stesso vive voci e azioni. Lo scrittore si limita a fornire le indicazioni indispensabili a capire quanto accade, mentre il dialogo domina sovrano. Perciò, parlando delle novelle raccolte in Processi verbali, De Roberto stesso dice: <<le mie più lunghe descrizioni non oltrepassano le cinque righe e credo che non mi si possa addebitare un sol tratto di narrazione psicologica.
L’uso frequente del che dialettale e dei proverbi, l’espressione molto scarna, insomma lo stile in genere, come in molti altri racconti, è verghiano.
Domande e risposte
1) Quale concezione (idea) della religione emerge dalla lettura della novella?
1) Durante la lettura della novella ho notato che mentre i protagonisti recitavano il rosario, al termine di ogni Ave Maria e Padre Nostro parlavano di altro, di qualsiasi cosa che non c'entrava con la religione, ad esempio parlavano della figlia di massaro Nunzio che non era venuta in Chiesa. Secondo me questa religione praticata da donn'Antonia è falsa perchè a lui non interressa la preghiera ma saper tutto quello che succese alla gente e quindi essere a conoscenza dei pettegolezzi.
2) La struttura della novella ricorda molto da vicino quella di un testo teatrale. I caratteri che confermano questa ipotesi sono essenzialmente.
A-L'uso prevalentemente del dialogo
B-La costante presenza in scena dei personaggi, come fossero su un palcoscenico.
C-L'impersonalità del narratore, che scompare lasciando il posto ai protagonisti.
Potrei anche sbaglairmi ma io scelgo la C, il narratore tranne nella fase iniziale scompare del tutto, e iniziano i dialoghi dei personaggi. Come se il regista desse il via al teatro e i personaggi danno spettacolo.
3) I luoghi hanno un carattere fortemente simbolico, sapresti indicare che cosa rappresentano lo spazio interno e quello esterno, separati dal cancello presso il quale le tre sorelle comunicano con gli altri?
3) Lo spazio interno è tutto ciò che donn'Antonia può governare mentre lo spazio esterno rappresenta la parte di territorio dove le figlie hanno la libertà e quindi allontanarsi da lei.
4) Dai degli aggettivi per i protagonisti donn'Antonia e figlie:
donn'Antonia: tirannica, terrorizzante, inflessibile, egoista.
figlie: servili, timorose, infantili.
5) Uscire di casa, cioè oltrepassare il limite del cancello ha comportato una grave conseguenza per uno dei personaggi. Di chi si tratta e cosa gli è accaduto?
5) Il personaggio a cui fa riferimento è Rosalia che ha deciso di fare una vita indipendente, lontano da sua mamma sposandosi con Salvatore Pirrone, un uomo non accettato da sua madre perchè era povero e non poteva mantenerla
Riassunto:
E’ una novella tutto dialogo, che si svolge con grande tensione drammatica prima fra le tre sorelle Sommatino, zitellone, e poi durante la recita del rosario con la loro bigotta e tirannica madre, donn’Antonia, formidabile e unica vera protagonista, presente soltanto a metà racconto ma incombente fin dall’inizio come una terribile ombra su tutti e tutto. Il comportamento e i sentimenti delle figlie, infatti, sono sempre determinati dalla paura e dalla sottomissione reverenziale nei confronti di mamma. Un alone di mistero, sapientemente creato, circonda la figura di questa donna sin dalle prime battute del dialogo tra le figlie, e al lettore attento fa intuire che tra le mura di casa Sommatino si svolge una vita familiare grigia e disumana, dominata esclusivamente dalla volontà della vecchia spietata signora.
Le frasi come sospese, le parole a volte timidamente pronunziate, i silenzi delle tre sorelle illuminano il passato come lampi che squarciano per un istante il buio: una quarta sorella, Rosalia, all’età di 16 anni è fuggita di casa per sposare uno squattrinato, contro la volontà della madre, che non ha mai voluto e saputo perdonare questa figlia ribelle. Anzi, un rancore torvo e implacabile ha dominato per tanti anni l’animo e la mente di donn’Antonia. Nemmeno la morte del genero malvisto riuscirà a far nascere nel suo cuore di pietra un po’ di pietà per la figlia sventurata, rimasta sola nella più sconsolata miseria.
Analisi del testo
In questo racconto i personaggi non sono dipinti con descrizioni o riflessioni sulle loro caratteristiche psicologiche, ma sono delineati dalle loro stesso vive voci e azioni. Lo scrittore si limita a fornire le indicazioni indispensabili a capire quanto accade, mentre il dialogo domina sovrano. Perciò, parlando delle novelle raccolte in Processi verbali, De Roberto stesso dice: <<le mie più lunghe descrizioni non oltrepassano le cinque righe e credo che non mi si possa addebitare un sol tratto di narrazione psicologica.
L’uso frequente del che dialettale e dei proverbi, l’espressione molto scarna, insomma lo stile in genere, come in molti altri racconti, è verghiano.
Domande e risposte
1) Quale concezione (idea) della religione emerge dalla lettura della novella?
1) Durante la lettura della novella ho notato che mentre i protagonisti recitavano il rosario, al termine di ogni Ave Maria e Padre Nostro parlavano di altro, di qualsiasi cosa che non c'entrava con la religione, ad esempio parlavano della figlia di massaro Nunzio che non era venuta in Chiesa. Secondo me questa religione praticata da donn'Antonia è falsa perchè a lui non interressa la preghiera ma saper tutto quello che succese alla gente e quindi essere a conoscenza dei pettegolezzi.
2) La struttura della novella ricorda molto da vicino quella di un testo teatrale. I caratteri che confermano questa ipotesi sono essenzialmente.
A-L'uso prevalentemente del dialogo
B-La costante presenza in scena dei personaggi, come fossero su un palcoscenico.
C-L'impersonalità del narratore, che scompare lasciando il posto ai protagonisti.
Potrei anche sbaglairmi ma io scelgo la C, il narratore tranne nella fase iniziale scompare del tutto, e iniziano i dialoghi dei personaggi. Come se il regista desse il via al teatro e i personaggi danno spettacolo.
3) I luoghi hanno un carattere fortemente simbolico, sapresti indicare che cosa rappresentano lo spazio interno e quello esterno, separati dal cancello presso il quale le tre sorelle comunicano con gli altri?
3) Lo spazio interno è tutto ciò che donn'Antonia può governare mentre lo spazio esterno rappresenta la parte di territorio dove le figlie hanno la libertà e quindi allontanarsi da lei.
4) Dai degli aggettivi per i protagonisti donn'Antonia e figlie:
donn'Antonia: tirannica, terrorizzante, inflessibile, egoista.
figlie: servili, timorose, infantili.
5) Uscire di casa, cioè oltrepassare il limite del cancello ha comportato una grave conseguenza per uno dei personaggi. Di chi si tratta e cosa gli è accaduto?
5) Il personaggio a cui fa riferimento è Rosalia che ha deciso di fare una vita indipendente, lontano da sua mamma sposandosi con Salvatore Pirrone, un uomo non accettato da sua madre perchè era povero e non poteva mantenerla