Essendo un periodo storico molto ampio ho preferito dividere il 500 per concetti.
1° CONCETTO
L'Italia si trova in una situazione di disgregazione politico-militare e diventa terra di scontri e di conquiste per i grandi Stati Nazionali, quali Francia e Spagna che si andavano formando in Europa. In Italia a questa disgregazione politico-militare si contrappone il prestigio culturale raggiunto dalla civiltà delle corti italiane. Questa decadenza è aumentata dalla debolezza politico militare delle signorie italiane, che mancano di eserciti propri e sono quindi costretti a servirsi di milizie straniere e anche dalla perdita delle centralità da parte del Mediterraneo, a causa delle grandi scoperte geografiche. Questo indebolisce come ho detto prima, l'economia italiana, allontanando gli stati marinari (Venezia e Firenze) dalle nuove rotte del commercio internazionale. Le difficoltà delle maggiori signorie italiane, sempre più strette in un giro arduo e rischioso di alleanze sono accompagnate dalla crisi degli stati minori, continua a vivere un'esistenza sfarzosa, proteggendo gli scrittori e circondandosi di splendide testimonianze artistiche, ma le corti come organismi politici risultano sempre più indebolite, prive di un potere effettivo. La corte resta dunque, il centro dello sviluppo culturale, dove si forma il perfetto uomo di corte, ossia colui che risponde alle più alte qualità sociali e intellettuali. L'Italia si trova dunque in una situazione di inferiorità politico-militare ma sul piano culturale e artistico avrà la forza di egemonizzare l'Europa.
2° CONCETTO
Struttura: conformazione delle forze sociali (rappresentazione del modo in cui vengono strutturati i mezzi di produzione: classi sociali, strumenti di produzione; riguardo tutto ciò che è materiale).
La sovrastruttura è ideologica che emana la struttura (religione, cultura, arte, morale, filosofia).
L'emanazione della struttura non avviene in modo meccanico, ma in modo dialettico. La sovrastruttura reagisce con la struttura, la sovrastruttura è qualcosa che si modifica nell'uomo, che si modifica nell'intellettuale, che è colui il quale riesce a percepire gli elementi di trasformazione e collocarli nella realtà, trasformando a sua volta la struttura.
3° CONCETTO
Nel 500 diviene centrale il dibattito sulla lingua, ci sono ancora aspetti del latino che si contrappongono al volgare. Già negli anni 1470-1490 si può percepire un atteggiamento di valorizzazione del volgare. Si fa luce che la consapevolezza che il latino ha valore di perfezione grammaticale, di norma già codificata. Ciò induce una maggiore attenzione verso il volgare, verso una verifica delle sue potenzialità normative e sperimentali. Molta importanza per la questione sulla lingua, ha l'opera di Bembo basata sulla rivendicazioni delle pari dignità del volgare rispetto al latino; essa consentì la fondazione del volgare come grammatica, come norma codificata. l'opera di Bembo ha lo scopo di evitare che lo sperimentalismo umanistico porti a dissipare il patrimonio linguistico e letterario della tradizione italiana; Bembo scartò la Commedia dantesca, che essendo un'espressione di un pluralismo andava contro il suo progetto e scelse invece il canzoniere di Petrarca. Il Petrarchismo come istituzione linguistico culturale e il Platonismo come prospettiva filosofica sono i presupposti, della tendenza all'unità linguistico e culturale che prende il nome di classicismo.
4° CONCETTO
Nel 500 si riprende il concetto di classicismo come mimesi dell'arte classica, ovvero mimesi della mimesi, perché i classici non erano altro che imitazione della natura.
Il classicismo si distingue in classicismo perenne o profondo e in classicismo romantico o superficiale.
Il classicismo perenne è la consapevolezza che l'arte classica ha raggiunto il massimo della perfezione, c'è un adesione ad un pathos che l'arte classica riesce a suscitare nell'animo dell'artista, dunque questo è un mondo capace di suscitare vita. Nel classicismo superficiale la funzione dell'arte e quella d'interpretazione del mondo per ritrovarvi miti e valori che sono scomparsi ma comunque vivono all'interno dell'animo dell'uomo perché l'uomo non li ha dimenticati, dunque attraverso il mondo classico si cerca di ritrovare se stessi.
5° Verso la metà del '400 si assiste all'invenzione e alla diffusione della stampa. La stampa fu un veicolo di circolazione dell'opera d'arte, tuttavia la corte resiste e resta il centro fondamentale in cui si elaborano gli aspetti più significativi della riproduzione artistica. La stampa crea condizioni per il svolgere di una cultura moderna, per molti aspetti più libera e aperta. Con l'invenzione della stampa il pubblico comincia ad acquisire una sua particolare identità e consistenza. La stampa svolge una funzione di collegamento fra il mondo e l'espressione, fra il rappresentato (mondo) e il rappresentante (la scrittura). La stampa aveva l'intento di staccare gli intellettuali dalla subordinazione delle corti italiane.
6° CONCETTO
Si rafforza nel 500 l'istituto del mecenatismo, ossia quella protezione che i principi e i signori accordano ad artisti e scrittori, dai quali trovano a loro volta lustro e splendore. Attraverso il mecenatismo la corte permise un maggiore afflusso di letterati. Non tutti gli intellettuali furono cortigiani, accanto a questi vi furono letterati che andarono in controsenso, si sottrassero alla protezione della corte, per avere la libertà potenziale delle loro doti intellettuali. Ariosto dopo il successo dell'Orlando il furioso si era staccato dalla corte e si era addentrato nella realtà. Machiavelli dopo il ritorno dei Medici a Firenze, perde il posto di funzionario, scrive il "Principe" rivolgendosi alla corte dall'esterno. Gli autori che stanno dentro o fuori la corte (in zona di frontiera) hanno una diversa concezione artistica. Coloro che stanno fuori la corte vedono l'imitazione non come elemento statico, ma come elemento dinamico dell'arte e propongono una maggiore vicinanza alla realtà.
7° CONCETTO
La proliferazione dei centri culturali. Per quanto riguarda quest'ultima si rileva un'altra apparente contraddizione: la codificazione del volgare toscano, non fu compiuta da Toscani, questo fattore innescava la tendenza a una rivendicazione centrifuga del valore di aree culturalmente e linguisticamente diverse da quella toscana. I poli culturali divennero molteplici e subirono i contraccolpi delle vicende politico-militare che misero in crisi il mondo della corte rinascimentale, si determinò ben presto un isolamento italiano rispetto agli avvenimenti internazionali.