Trama:
Il protagonista Moses herzog è un alter ego dell'autore: ha origini ebraiche ed è professore universitario. Giunto ai quarantacinque anni (l'età di Bellow al tempo della stesura del romanzo), soffre di una crisi esistenziale: la seconda moglie Madeleine lo ha lasciato, i figli sono lontani e gli impegni accademici diventano insopportabili. Solo l'incontro recente con la sensuale Ramona Donsell gli prospetta una possibile via d'uscita nel più immediato erotismo. Ma anche di ciò herzog è insoddisfatto. Come reazione alla crisi, Herzog si isola nella sua grande e silenziosa casa di campagna, in un villaggio del Massachusetts. Qui inizia a scrivere lettere, che non spedirà mai, indirizzate a redattori, amici, filosofi, politici, persino qa Dio, il Dio della tradizione ebraica a cui Herzog appartiene, e a se stesso. In tali lettere cerca di spiegare, riflettere, riordinare l'eccesso di stimoli esterni; ma nel mettere a nudo la propria interiorità, il protagonista ottiene solo il risultato di colpevolizzarsi e di moltiplicare la sua nevrosi. Contemporaneamente Herzog discute con il suo avvocato in merito alla custodia dei figli. Si reca a Chicago, per vedere una figlia, ma è coinvolto in un'incidente e viene arrestato: ha con sè una pistola con cui intendeva uccidere il nuovo compagno della moglie. Rilasciato, per l'umiliazione si ritira nella sua vecchia casa di campagna nel Massachusetts. Qui abbandona l'epistolario e, con esso, ogni tentativo di comunicare e di ordinare la realtà: decide di guardare soltanto dentro di sé.
Herzog è un libro sulla solitudine, sull'isolamento, ma anche sulla necessità insopprimibile di comunicare, di trovare una via che aiuti a tollerare la vita e a partecipare a un mondo che fa il protagonista, alter ego dell'autore, fatica ormai a capire. Bellow tratta questo tema ora affidandosi all'ironia, al paradosso, ora esprimendo il senso drammatico dell'oppressione e del fallimento.
L'irresistibile bisogno di comunicare da Herzog, capitolo 1
L'inizio dell'opera propone un significativo ritratto del protagonista, delle sue abitudini, della sua personalità, della sua nevrosi, che gli impedisce di avere un rapporto saldo e soddisfacente con gli altri e con la realtà.
L'intellettuale è una categoria al centro di molte opere di Bellow,. Spesso l'autore americano ritrae gli insuccessi esistenziali dell'intellettuale, ma mette anche in luce il suo incessante sforzo di ricerca e di meditazione in un mondo frammentario e alienante.
In questo brano Herzog ha di fronte a sé un'intera classe a cui potrebbe trasmettere pensieri, domande, stimoli, ma non si rende conto di questa possibilità, non si accorge di coloro che fisicamente gli stanno di fronte. Blocca così la lezione, assecondando l'irresistibile desiderio di scrivere, di dialogare con qualcuno, che però è molto meno reale dei ragazzi che si siedono di fronte. La sua chiusura in se stesso gli fa disperdere energie e pensieri: alla fine si ritrova disteso sul sofà con le braccia incrociate dietro la testa, a gambe allungate, inerte.
La bizzarra tendenza a comunicare agli assenti si aggraverà nel corso del romanzo: Herzog chiuderà sempre più le porte al mondo reale, isolandosi nella sua casa di campagna per dedicarsi a scrivere a persone che mai potranno, o vorranno, rispondergli. Già in questo brano Herzog scrive e pensa alternativamente ad aspetti o momenti della sua vita e a personaggi e frasi della letteratura, della storia ecc.
Lasciando che la mente vaghi nei più svariati ambienti e situazioni. Dunque è impossibile isolarsi davvero dagli altri: la mente mantiene aperti i collegamenti con quel mondo esterno che, apparentemente, egli rifiuta.
Un fitto e animato monologo interiore è lo strumento impiegato da Bellow per farci penetrare nel cervellotico universo di Herzog. Molta narrativa novecentesca ricorre il monologo interiore per raffigurare condizioni d'incomunicabilità e di isolamento, o esasperate tendenze all'autoanalisi. In queste pagine, dopo una breve introduzione che fornisce alcune notizie sul protagonista, il narratore riferisce il contenuto dei tanti frammenti e scarabocchi messi sulla carta da Herzog. Man mano i pensieri, scritti e non , del personaggio finiscono per prendere pieno possesso della pagina, riempendola di spunti e costringendo il lettore a seguire gli improvvisi balzi logici del protagonista.
Il protagonista Moses herzog è un alter ego dell'autore: ha origini ebraiche ed è professore universitario. Giunto ai quarantacinque anni (l'età di Bellow al tempo della stesura del romanzo), soffre di una crisi esistenziale: la seconda moglie Madeleine lo ha lasciato, i figli sono lontani e gli impegni accademici diventano insopportabili. Solo l'incontro recente con la sensuale Ramona Donsell gli prospetta una possibile via d'uscita nel più immediato erotismo. Ma anche di ciò herzog è insoddisfatto. Come reazione alla crisi, Herzog si isola nella sua grande e silenziosa casa di campagna, in un villaggio del Massachusetts. Qui inizia a scrivere lettere, che non spedirà mai, indirizzate a redattori, amici, filosofi, politici, persino qa Dio, il Dio della tradizione ebraica a cui Herzog appartiene, e a se stesso. In tali lettere cerca di spiegare, riflettere, riordinare l'eccesso di stimoli esterni; ma nel mettere a nudo la propria interiorità, il protagonista ottiene solo il risultato di colpevolizzarsi e di moltiplicare la sua nevrosi. Contemporaneamente Herzog discute con il suo avvocato in merito alla custodia dei figli. Si reca a Chicago, per vedere una figlia, ma è coinvolto in un'incidente e viene arrestato: ha con sè una pistola con cui intendeva uccidere il nuovo compagno della moglie. Rilasciato, per l'umiliazione si ritira nella sua vecchia casa di campagna nel Massachusetts. Qui abbandona l'epistolario e, con esso, ogni tentativo di comunicare e di ordinare la realtà: decide di guardare soltanto dentro di sé.
Herzog è un libro sulla solitudine, sull'isolamento, ma anche sulla necessità insopprimibile di comunicare, di trovare una via che aiuti a tollerare la vita e a partecipare a un mondo che fa il protagonista, alter ego dell'autore, fatica ormai a capire. Bellow tratta questo tema ora affidandosi all'ironia, al paradosso, ora esprimendo il senso drammatico dell'oppressione e del fallimento.
L'irresistibile bisogno di comunicare da Herzog, capitolo 1
L'inizio dell'opera propone un significativo ritratto del protagonista, delle sue abitudini, della sua personalità, della sua nevrosi, che gli impedisce di avere un rapporto saldo e soddisfacente con gli altri e con la realtà.
L'intellettuale è una categoria al centro di molte opere di Bellow,. Spesso l'autore americano ritrae gli insuccessi esistenziali dell'intellettuale, ma mette anche in luce il suo incessante sforzo di ricerca e di meditazione in un mondo frammentario e alienante.
In questo brano Herzog ha di fronte a sé un'intera classe a cui potrebbe trasmettere pensieri, domande, stimoli, ma non si rende conto di questa possibilità, non si accorge di coloro che fisicamente gli stanno di fronte. Blocca così la lezione, assecondando l'irresistibile desiderio di scrivere, di dialogare con qualcuno, che però è molto meno reale dei ragazzi che si siedono di fronte. La sua chiusura in se stesso gli fa disperdere energie e pensieri: alla fine si ritrova disteso sul sofà con le braccia incrociate dietro la testa, a gambe allungate, inerte.
La bizzarra tendenza a comunicare agli assenti si aggraverà nel corso del romanzo: Herzog chiuderà sempre più le porte al mondo reale, isolandosi nella sua casa di campagna per dedicarsi a scrivere a persone che mai potranno, o vorranno, rispondergli. Già in questo brano Herzog scrive e pensa alternativamente ad aspetti o momenti della sua vita e a personaggi e frasi della letteratura, della storia ecc.
Lasciando che la mente vaghi nei più svariati ambienti e situazioni. Dunque è impossibile isolarsi davvero dagli altri: la mente mantiene aperti i collegamenti con quel mondo esterno che, apparentemente, egli rifiuta.
Un fitto e animato monologo interiore è lo strumento impiegato da Bellow per farci penetrare nel cervellotico universo di Herzog. Molta narrativa novecentesca ricorre il monologo interiore per raffigurare condizioni d'incomunicabilità e di isolamento, o esasperate tendenze all'autoanalisi. In queste pagine, dopo una breve introduzione che fornisce alcune notizie sul protagonista, il narratore riferisce il contenuto dei tanti frammenti e scarabocchi messi sulla carta da Herzog. Man mano i pensieri, scritti e non , del personaggio finiscono per prendere pieno possesso della pagina, riempendola di spunti e costringendo il lettore a seguire gli improvvisi balzi logici del protagonista.