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Descrizione: Oste dei Promessi Sposi

Riassunto dell'oste
L'oste è un personaggio che viene presentato nel capitolo 7 del quale non abbiamo nessun tipo di descrizione fisica. E' un uomo vile che per alcuni tratti assomiglia a Don Abbondi, lui infatti quando viene interrogato da Renzo per farsi spiegare chi fossero i loschi forestieri, risponde per ben due volte che non li conosce e inoltre che il suo mestiere non gli permette di raccontare i fatti dei suoi clienti. In seguito, interrogato dai bravi, indica loro Renzo, Tonio e Gervaso indicandogli inoltre il loro lavoro e i tratti del loro carattere. Non riesce ad uscire dal cerchi del suo interesse privato, è intrigante, birbon...

Ruolo nel romanzo
Aiutante dell'antagonista (simboleggia mentalità cittadina). E' il proprietario dell'osteria.

Comportamento
Opportunista, prudente, egoista. Teso al proprio interesse e alla propria sicurezza.

Dove lo riscontriamo
7° Capitolo
Egli fingeva di essere amico dei galantuomini e invece era connivente con i malfattori. Per questo motivo cerca di cambiare discorso dato che non desidera dare informazioni a Renzo riguardo ai due bravi che stanno sulla porta. Così la butta sullo scherzo: perchè Renzo non pensa al suo imminente matrimonio, invece di mostrare tanta inopportuna curiosità?

14° Capitolo
In questo capitolo l'attenzione del narratore è rivolta vero l'oste, almeno nella prima parte del racconto. In quella centrale e in quella finale prevale invece la figura di Renzo che, una volta sfuggito al notaio criminale riesce a fuggire da Milano.
I personaggi

Ritorniamo nella prima sequenza narrativa. Renzo si avvia a prendere sonno. Il personaggio centrale è, come detto, l'oste. Possiamo comprendere meglio il carattere di questo personaggio attraverso tre scene. Vediamo quali:

Prima scena: l'oste parla a se stesso (soliloquio) e si può così vedere in realtà i suoi veri pensieri (Renzo turba la sua tranquillità);

Seconda scena: l'oste parla con la moglie e, in questo dialogo, viene bene messo in luce il suo principio, ovvero quello di difendere l'osteria attraverso il rispetto della legge;

Terza scena: un altro dialogo, questa volta con il notaio criminale al palazzo di giustizia. In questo colloquio domina la regola del "negare sempre e comunque".

Come si è potuto vedere il principio dell'oste è quindi quello di difendere e conservare l'osteria. Va quindi contro Renzo non perché ha qualcosa contro di lui, bensì perché l'atteggiamento del giovane potrebbe mettere nei guai la sua attività. L'oste non può quindi non denunciarlo: se non lo facesse andrebbe contro la legge e la legge contro di lui. Questo personaggio per certi versi potrebbe essere associato a don Abbondio: l'oste è infatti sempre concentrato sulla difesa dell'utile e del quieto vivere. In due parole: non vuole avere noie. Tale atteggiamento appare nel dialogo con il notaio criminale, in cui emerge, da parte dell'oste, un'abilità quasi avvocatesca nel difendere i propri interessi.



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