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Si può dire "ma però"?

Appunto di grammatica italiana che spiega se è possibile utilizzare la locuzione "ma però" nel linguaggio verbale o scritto.

Sin da piccoli i nostri insegnanti di scuola ci hanno insegnato che "ma però" non si può dire, in quanto equivarrebbe a "ma ma" o "però però", dato che significano la stessa cosa. Ma allora, perché viene così facile incappare in questo errore?

Questo è dovuto al fatto che "ma però" si può dire senza commettere alcun errore ma allo stesso tempo è diventato oggetto di censura da parte dei grammatici. Quindi in un linguaggio informale viene accettato senza alcun problema, mentre sarebbe da evitare nello scritto, specie in quello di livello sostenuto. In ogni caso "ma però" non è una ripetizione come molti credono, bensì una semplice locuzione avverbiale rafforzata, come per esempio: ma invece, mentre invece, ma tuttavia, ma nondimeno, ma pure.



Spiegazione

In realtà il discorso è un po' più complesso, siccome il "ma" ha sia funzione avversativa sia funziona sostitutiva, significa che lo si può accostare a qualsiasi altra congiunzione avversativa/sostitutiva come: ma però, ma invece, ma bensì, ma tuttavia ecc.

Esempio con frase:
A) - Ho fatto tardi, ma preparerò ugualmente la cena. (funzione avversativa)
B) - Non ho fame, ma ho molta sete. (funzione sostitutiva)

Nelle due frasi viene fatto un utilizzo diverso della congiunzione "ma", nel primo caso il ritardo non le impedisce di preparare la cena, mentre nel secondo caso la sete va a sostituire l'argomento della fame.

Se al posto della congiunzione "ma" andiamo ad aggiungere "tuttavia" seguita dalla congiunzione "però" in entrambe le frasi, otteniamo:

A) - Ho fatto tardi, tuttavia però preparerò ugualmente la cena.
B) - Non ho fame, tuttavia però ho molta sete.


Nella frase A notiamo che tuttavia però suona piuttosto bene rispetto alla frase B dove tuttavia però diventa davvero brutto da sentire, infatti "tuttavia" non ha la duplice funziona che invece possiede "ma".

Quindi "ma però" si può dire (a voce) e serve a rafforzare la funzione avversativa della congiunzione.



Scrittori e poeti che scrivevano ma però

L'incontro delle due congiunzioni ma però (e di ma bensì) non è del tutto da condannare, come abbiamo appena visto, a dispetto di quanto sostenuto da una certa tradizione grammaticale e spesso dall'educazione scolastica. Quindi in vostra difesa potete citare noti poeti e scrittori del passato che utilizzavano le due congiunzioni assieme.

1) Dante Alighieri, il padre della lingua italiana, scriveva "ma però", più precisamente nel verso 143 del XXII canto dell'Inferno:
Lo caldo sghermitor sùbito fue;
ma però di levarsi era neente,
sì avieno inviscate l'ali sue

2) Alessandro Manzoni  ne "I promessi sposi" scriveva:
Non era un conto che richiedesse una grande aritmetica; ma però c’era abbondantemente da fare una mangiatina

3) Torquato Tasso nella "Gerusalemme Liberata" scriveva:
sì che ne pesta al tolosan la faccia, | ma però nulla sbigottisce 

4) Vittorio Alfieri in "Del principe e delle lettere" scriveva:
egli può giustamente riputarsi qualche cosa più; ma però ancora minore dello scrittore ch’egli ha fra le mani

5) Italo Svevo in "La Coscienza di Zeno" scriveva:
Ma però non capisco perché, verso la chiusa, abbiate voluto scandire quelle note che il Bach segnò legate


IN CONCLUSIONE:
Ma però si può dire sempre verbalmente, mentre nello scritto non va più bene perché solitamente si utilizza un linguaggio formale. Questa regola l'ho estrapolata dall'enciclopedia Treccani, e anche l'Accademia della Crusca sostiene lo stesso dicendo che è una forma "estranea alla cultura della scuola".



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