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Differenza tra Saldi, Sconti e Vendite promozionali

Saldi, sconti e vendite promozionali Quali differenze? Quali le somiglianze? Quando si usano?
Saldi

Sentiamo nei notiziari che è tempo di saldi, leggiamo nelle vetrine dei negozi che ci saranno sconti imperdibili e vendite promozionali pazzesche... Essi sono termini molto simili che la clientela dei negozi spesso tende a recepire allo stesso modo ma, nel caso ci fosse una differenza, di quale si tratta?



Saldi

I saldi si applicano sulla merce rimasta alla fine di una partita, di un periodo, che viene messa, appunto, in vendita ad un prezzo inferiore (in certi casi anche più del 50%) rispetto a quello originario allo scopo di terminarla. Solitamente avvengono in due periodi dell'anno: a inizio gennaio dopo le feste natalizie per l'abbigliamento invernale ed i primi di luglio per quello estivo. I saldi, inoltre, sono regolati anche da leggi che impongono le date di inizio nelle principali città Italiane. Il commerciante ha l'obbligo di esporre il prezzo prima e dopo lo sconto e lo sconto indicato in percentuale, deve dividere in modo netto e chiaro le merci a saldo da quelle non scontate e dare la possibilità di cambio in garanzia dei capi difettosi.



Sconto

La parola "sconto" è riferibile a più ambiti, ad esempio quello economico, commerciale, bancario, mercantile ecc. Generalmente per sconto si intende il minor prezzo pagato dallo scontante, a fronte di un beneficio concesso allo scontatario.



Vendite promozionali

Le vendite promozionali sono delle vendite di beni (per intenderci può essere una capo d'abbigliamento o un accessorio) ai quali vengono applicati dei ribassi di prezzo in genere per fare pubblicità al negozio in determinati periodi dell'anno (magari sotto le festività) o per risollevare l'economia del negozio stesso durante un periodo di crisi (un esempio è quello della liquidazione). Difficilmente si trovano vendite promozionali per i prodotti appena usciti sul mercato, appunto perché sono nuovi e non necessitano di ulteriore pubblicità. Il commerciante deve per legge indicare il prezzo normale di vendita, la percentuale di sconto e a sua discrezione indicare anche il prezzo finale di vendita a seguito dello sconto o ribasso. Non è necessario che il commerciante faccia alcuna comunicazione al Comune per questo tipo di messaggio pubblicitario ma non gli è consentito utilizzare nel periodo delle promozioni la parola "saldi" o qualunque altro termine che possa creare confusione alla clientela.


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